L’arte carolingia fa riferimento al più celebre esponente della civiltà carolingia, Carlo Magno, imperatore di religione cattolica e ideatore della scuola come istituzione. Il periodo storico di riferimento va dall’VIII al IX secolo d.C, periodo di dominazione della dinastia dei Pipinidi, poi detta carolingia.
L’arte carolingia ha una forte impronta religiosa e si ispira alla classicità greco-romana, infatti la religione e la continuità con l’Impero romano erano i due elementi fondanti del potere di Carlo Magno e del suo Sacro Romano Impero.
I monasteri divennero centri importanti per la produzione di cultura, in quanto furono eletti come sedi scolastiche. Vi si realizzavano molti libri decorati da vivaci miniature. Visto il ruolo di una certa importanza che i monasteri ricoprirono, l’architettura di questi venne particolarmente curata. La chiesa abbaziale di St. Denis è un esempio della bellezza dei monasteri in epoca carolingia; composta da tre navate e da altrettanti portoni d’accesso, da un’abside, al cui interno fu posta una cripta, e da un campanile, il risultato è un complesso architettonico monumentale, ma armonioso.
Da menzionare tra gli esempi architettonici carolingi la Cappella palatina ad Aquisgrana con pianta accentrata e ottagonale nella quale è visibile l’influenza stilistica bizantina. I mosaici che furono posti a decorazione degli interni di questo e altri edifici, però, sono andati persi nel corso degli anni.

Interno della Cappella palatina di Aquisgrana
Da alcuni scritti sappiamo che le diverse tecniche dell’oreficeria, come l’incisione, lo sbalzo o l’incastonatura di pietre preziose, erano praticate con maestria, ma pochi sono gli oggetti ritrovati che testimoniano la padronanza dell’oreficeria degli artigiani carolingi. Tra gli oggetti rinvenuti vi è l’altare di Sant’Ambrogio (basilica di Sant’Ambrogio a Milano), laminato d’oro e d’argento, sul quale furono incise le storie di Cristo, degli evangelisti, degli apostoli e dello stesso Sant’Ambrogio.
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