L’art nouveau nacque sul finire dell’800, in gran parte dell’Europa, come reazione alla perdita del gusto del bello, dovuta alla produzione in serie delle nuove industrie. Questa nuova tendenza travolse pittura, scultura e architettura indistintamente e il tratto caratterizzante è la decorazione floreale e vegetale in genere. Il nome cambiava da Paese in Paese. In Italia si era soliti parlare di liberty. Questo stile raggiunse l’apice del successo in occasione dell’Esposizione Universale di Torino del 1902 in cui i protagonisti furono gli oggetti d’uso, come i complementi d’arredo, lampade, mobili o grafiche.

Il parc Güell progettato da Gaudì esprime appieno l’interpretazione spagnola dell’Art Nouveau
In Spagna, l’art nouveau si diffuse col nome art joven ed ebbe successo soprattutto nella città di Barcellona, anche se in verità ebbe uno sviluppo piuttosto capillare in Catalogna; sviluppo motivato anche dal desiderio di creare un’arte che identificasse la Catalogna e non la Spagna. Antoni Gaudí fu l’esponente principale dell’art joven. Fu capace di pensare e creare forme stravaganti ed eccentriche utilizzando i materiali più disparati (ceramica, vetro, mattone, ferro, pietra) sfruttandone tutte le potenzialità. Tra le sue straordinarie creazioni ricordiamo il parco Güell e la basilica della Sagrada Familia, rimasta incompiuta e a cui Gaudí lavorò incessantemente fino alla morte.
Al di fuori dell’art nouveau, ma nello stesso periodo storico, inizio ‘900, esordì un artista che riscosse molto successo, Gustav Klimt. Egli si fece conoscere come esponente della secessione viennese (rottura tra i nuovi movimenti culturali e artistici, le nuove avanguardie e le autorità ufficiali in campo artistico, in particolari le Accademie). Per l’università di Vienna dipinse il ciclo allegorico Filosofia, Medicina e Giurisprudenza però respinto. Quando uscì dal movimento secessionista si dedicò all’arte decorativa. La pittura di Klimt è riconoscibile per i fondi oro, gli innumerevoli simbolismi e l’uniformità dei colori (d’ispirazione giapponese). Tra i suoi lavori più celebri vi sono Il bacio e Giuditta, in cui ritroviamo tutte le caratteristiche appena descritte.
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