Antonello da Messina fu il principale pittore siciliano del Quattrocento. Durante il periodo dell’apprendistato che svolse a Napoli, ebbe modo di entrare in contatto con gli artisti fiamminghi e nel sui lavoro cercò di unire la loro precisione nei dettagli alla monumentalità e agli studi spaziali della pittura italiana rinascimentale, che apprese in particolare dalle opere di Piero della Francesca. L’influenza di quest’ultimo è evidente in una delle opere più celebri della maturità di Antonello da Messina, il San Sebastiano, con l’ambientazione perfettamente scorciata in prospettiva e organizzata simmetricamente.
Un tema ricorrente della sua produzione è il martirio di Cristo, con cui iniziò la propria carriera, con la Crocifissione di Sibiu. La sua prima opera firmata è però il Salvator mundi, che richiama un’iconografia di Cristo tipicamente nordeuropea e fu realizzata dal pittore a Venezia, in uno dei suoi numerosi viaggi lungo l’Italia.
Realizzò anche molti ritratti, in cui adottò la posa di tre quarti tipicamente fiamminga invece di quella frontale italiana, ma prediligendo la grande profondità d’indagine psicologica alla cura maniacale per il dettaglio. Ne sono esempio il Ritratto d’uomo (forse un autoritratto) e il Ritratto d’ingoto di Cefalù, entrambi dallo sguardo profondo.
L’ascendente fiammingo è particolarmente visibile nel dipinto San Girolamo nello studio dell’uso della luce che proviene da parti diverse – ma riesce comunque a tenere legati i diversi spazi della scena grazie alla costruzione prospettica – e nella ricchezza dei dettagli degli oggetti. D’ispirazione per Antonello da Messina fu anche l’arte di Piero della Francesca, soprattutto per quel che riguarda la resa spaziale. Le due influenze, degli artisti fiamminghi e di Piero della Francesca, si combinarono nei dipinti dell’ultima fase di produzione dell’artista, come il polittico di San Gregorio, il quale appare, al primo colpo d’occhio, dipinto secondo la tradizione, ma diversi sono gli aspetti innovativi: l’effetto unitario dello spazio delle diverse tavole, il sentimentalismo e la drammaticità dei soggetti e l’utilizzo del colore grasso, appreso certamente dagli artisti fiamminghi.

Virgo advocata, la prima opera attribuita ad Antonello da Messina
Antonello da Messina – Biografia
- 1430 circa – Nasce a Messina e si forma prima nella città natale, poi a Napoli, dove conosce la pittura fiamminga.
- 1457 – Riceve la prima commissione autonoma a Messina, poi si trova per un periodo a lavorare in Calabria, prima di risalire la penisola visitando Roma, la Toscana e le Marche.
- 1474 – Soggiorna a Venezia, lasciando un’importante impronta nella pittura locale.
- 1476 – Torna a Messina, dove lavora molto per le chiese ed esegue una serie di ritratti.
- 1479 – Muore a Messina, chiedendo di essere sepolto vestito di un saio.
Antonello da Messina – Opere
Per approfondimenti, cliccare sulle opere in grassetto.
- Crocifissione di Sibiu – 1450 circa
- Virgo advocata – 1452
- San Girolamo penitente nel deserto – 1460
- Ecce homo; Ritratto d’uomo – 1465
- Vergine Annunziata – 1473
- Ritratto di giovane – 1474
- Salvator mundi; San Girolamo nello studio; San Sebastiano – 1475
- Cristo in pietà e un angelo – 1476
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