Andrea Mantegna fu il pittore che importò il Rinascimento nell’Italia settentrionale. Si formò a Padova, dove conobbe molti toscani e approfondì gli sviluppi del Rinascimento fiorentino, in particolare grazie a Donatello. Nel suo soggiorno presso la famiglia Gonzaga fu evidente quanto la tradizione classica gli fu d’ispirazione e quanto importante fu il rispetto nell’uso delle regole prospettiche, che assorbì dalle opere Piero della Francesca a Ferrara, oltre che dai toscani. La sua pittura si ispira anche alla statuaria, come si nota dalla monumentalità dei suoi personaggi. Mantegna si preoccupò dei colori, in grado di dare movimento alle scene, e dell’importanza delle vedute ardite e dei disegni, capaci di dare definizione alle forme.
Nella prima fase della sua carriera, iniziata giovanissimo, non ancora diciottenne, Mantegna lavorò soprattutto in Veneto, a Padova (celebre è il Polittico di San Luca), Verona (dove realizza la pala di San Zeno), Venezia, ma iniziò già ad avere contatti con i Gonzaga di Mantova, che più tardi lo richiesero come pittore di corte.
Il suo passaggio presso la corte mantovana ci è manifestato soprattutto dalla celebre Camera degli Sposi presso il Palazzo Ducale. In questo affresco rappresentò la famiglia di Ludovico Gonzaga radunata per una cerimonia e l’incontro del marchese Ludovico col figlio Francesco cardinale e col suo seguito e riuscì, con mirabili effetti prospettici, a creare l’illusione architettonica di un balcone circolare aperto sul cielo. Dello stesso periodo e sempre di committenza Gonzaga è l’altra opera più celebre di Mantegna, il Cristo morto, altro capolavoro di illusione prospettica, che sembra offrire uno scorcio della figura di Cristo dai piedi di un letto attraverso la studiata deformazione delle membra.
Quest’epoca di produzione comprende anche il famoso dipinto di San Sebastiano, in cui il santo seminudo venne rappresentato legato a una possente colonna; di pregio il realismo della sofferenza del Santo e l’evidenza dell’abbandono al momento del martirio reso però più facile dal conforto proveniente dalla fede religiosa (lo sguardo di San Sebastiano è simbolicamente rivolto verso il cielo).
Mantegna ebbe anche il compito di decorare lo studiolo della colta Isabella d’Este, andata in sposa a Francesco Gonzaga.

Andrea Mantegna: San Sebastiano
Mantegna – Biografia
1431 – Nasce a Isola di Carturo, oggi Isola Mantegna, borgo nei pressi di Padova, in una famiglia umile, e inizia giovanissimo l’apprendistato artistico con Francesco Squarcione a Padova, con studi incentrati sulla prospettiva.
1448 – Termina l’apprendistato e inizia le prime opere indipendenti con la Cappella Ovetari a Padova.
1457 – Si sposta a Verona per realizzare la pala d’altare della basilica di San Zeno.
1453 – Sposa la figlia del pittore veneziano Jacopo Bellini, stringendo importanti rapporti con questo ambiente artistico, in particolare con il cognato Giovanni Bellini.
1460 – Si trasferisce a Mantova come pittore di corte dei Gonzaga, che gli tributeranno sempre grandi onori.
1487 – Viene chiamato a Roma da papa Innocenzo VIII per la decorazione di una cappella vaticana.
1490 – Torna a Mantova nello stesso anno in cui vi si trasferisce per il matrimonio Isabella d’Este, che gli commissiona diverse opere per il proprio studiolo.
1506 – Muore a Mantova in un clima di malinconia e ristrettezze economiche per l’avvicendamento di una nuova generazione di artisti che lo fece sentire ormai superato, per quanto ammirato.

Il celebre soffitto realizzato da Mantegna nella Camera degli Sposi a Palazzo Ducale a Mantova
Mantegna – Opere
Polittico di San Luca – 1454
Presentazione al tempio – 1455
Pala di San Zeno; Trittico degli Uffizi (Adorazione dei magi, Ascensione e Circoncisione) – 1460
Camera degli Sposi – 1465-1474
Cristo morto – 1478
San Sebastiano – 1480
Trionfi di Cesare – 1485-1505
Madonna della Vittoria – 1496
Pala Trivulzio – 1497
Parnaso; Trionfo della virtù (studiolo di Isabella d’Este) – 1497-1502
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