Pedoni su lati opposti – “La giusta collocazione dei pezzi assume un’importanza fondamentale” (Dvoretzky), come dire che non c’è nessuna regola generale (anche se Dvoretzky ritiene che comunque spesso vale la regola di Tarrasch di tenere la Torre dietro il pedone passato indipendentemente dal fatto che quest’ultimo sia il proprio o quello dell’avversario). Emms appare un po’ più ottimista affermando che “questo finale è particolarmente vantaggioso per l’attaccante”, ma anche lui non va al di là di mostrare esempi che probabilmente un qualunque giocatore con punteggio Elo inferiore ai 2200 non riuscirebbe a giocare al meglio (e non è detto che giocatori più forti ci riescano!).
Pedoni disuniti di cui uno passato – Questa classe è trattata solo da Dvoretzky ed è interessante perché di fatto si possono trovare conclusioni abbastanza generali: se i pedoni della parte forte sono divisi da una o due colonne, la patta è molto probabile (se ovviamente la parte debole gioca bene, in particolar modo se gioca in modo molto attivo), ma se sono divisi da più colonne una strategia importante per la parte forte è difendere lateralmente entrambi i pedoni con la Torre. Ecco un esempio da Tsouros-Minev (Grecia-Bulgaria 1973):
B
1…Td5 2.Tf7+ Re4 3.Tb7 b5 4.Rg4 Rd4 5.Rf3 Rc4 6.Re4 Tc5 7.Td7 b4 8.Td1 b3 9.Tc1+ Rb4 10.Tb1 Tc4+ 11.Rf5 g4 12.Rf6 Rc3 e il Bianco abbandonò.