1 – (Fakler-Mek, 1933) Un caso in cui il ritorno sull’investimento è reso possibile perché si creano le condizioni per la scoperta: sullo scacco in e3, ovunque il Re vada c’è la scoperta di Torre. 1…Dxg5 2.Dxg5 Axe3+ 3.Rb2 (3.Rd1 Txf1 4. Txf1 Axg5 -+) Tf2 e vince.
2 – (Parr-Weitkroft, 1968) La scoperta è resa possibile dal Re nero assediato. 1.Th5! Dxd7 (1…Da6 2.Txh6 Axh6 3.Cg5#) 2.Cg5 Rh8 3.Txh6#.
3 – (Strautins-Muller, 1973) Due scoperte successive! 1.e6 Dxc5 2.Cf5 Dxf5 3.Dxf5 e vince.
4 – (Cetkovic-Molerovic, 1967) Deve attrarre la posizione indifesa della Donna nera e la posizione chiusa del Re nero. 1.Ah7 e se ora 1…Dxe2 2.Axh6#.
5 – (Medina-Smederevac, 1965) Non è corretto pensare di combinare lo scacco al Re con la scoperta sull’indifesa Donna bianca, se non si devia la Torre; 1…Ta8 (non funziona invece 1…Df1 2.Rb2 c3? 3.Txc3 e vince il Bianco! Si deve comunque giocare: 2…Ta8!) 2.Txa8 Df1 3.Rb2 c3 e vince.
6 – (Zlotnik-Vasin, 1962) Si nota la posizione infelice del Re nero (possibile matto sull’ultima traversa e la buona posizione della Donna bianca che potrebbe minacciare matto in h7. Quindi: 1.Cg5 fxg5 (1…Txh3 2.Te8+; 1…Txe1 2.Dxh7#) 2.Txe3 Txe3 3.Dxe3 Cf6 4.De8+ (1-0).
7 – (Bronstein-Geller, 1955) Per risolvere la posizione è necessario capire che il tallone d’Achille del Nero è la posizione della Donna che praticamente, se attaccata ha solo la casa d3 libera (su Dg4 c’è la spinta in h3). 1.Te5! Dd3 2.Txe7+ Rxe7 3.Cxd5+ Cxd5 4.Dxd3 (1-0).
8 – (Kogan-Gindin, 1974, variante di partita) Il fulcro delle operazioni del Nero è il pedone e4: 1…e3 2.Dxb7 e2+ (permette di guadagnare il Cavallo) 3.Re1 Txg1+ 4.Rd2 Td1+ (sostenendo la Torre, il pedone in e2 consente di riprendere la Donna) e vince.
9 – (Jones-Dueball, 1974) Si nota la casa f2 da cui il Cavallo darebbe un doppio a Donna e Re, se non ci fosse la Torre (che deve quindi rimanere lì). Poiché il Cavallo può attaccare la Donna anche da b2: 1.Te1! Axe1 (1…Txe1 2.Cf2+) 2.Cb2 Ac3 3.Cxd1 Txd1 4.De2!