Il riccio è una struttura caratterizzata dalla presenza dei pedoni neri a6-b6-d6-e6; il suo nome deriva dalla difficoltà da parte del Bianco di penetrare la posizione, poiché i pedoni la difendono come gli aculei di un riccio.
La stuttura dei pedoni neri permette l’avanzata e4-c4 del Bianco che completa la struttura.

La struttura a riccio
La struttura invertita è molto rara, visto che sarebbe causata da un gioco estremamente passivo e prudente del Bianco.

La struttura a riccio a colori invertiti
In generale, il Bianco gode di un vantaggio di spazio (che cerca di sfruttare con un attacco sull’ala di Donna) mentre il Nero tenta di riporre il suo controgioco sulla spinta d6-d5 (o, a volte, b6-b5).
La struttura a riccio ha un alto grado di complessità; i motori dimostrano che spesso quello che conta è non commettere gravi errori piuttosto che eseguire la mossa migliore fra diverse più o meno equivalenti. Per tale motivo è una posizione molto strategica perché il grave errore viene evitato comprendendo bene i piani che i due colori hanno a disposizione.
D’altro canto, è bene non sovrastimare la strategia della struttura quando ci sono complessità tattiche evidenti.
I piani del Bianco
1 – Break sull’ala di Donna con c4-c5. La spinta apre le colonne b e c. Per attuarla i pezzi pesanti del Bianco devono essere sulle colonne b e c (per esempio Tb1, Tc2 e Dc1 -o Dd2 se la sua azione non è strettamente necessaria-). Importante la posizione dell’Alfiere camposcuro che deve stare sulla diagonale g1-a7, a volte in g1 per difendere h2 (se la Donna Nera è in b8). I Cavalli hanno il compito di supportare il centro con obiettivi b6 e c6. La spinta in c5 può poi essere seguita anche dalla spinta b5. Ecco una posizione ideale per il Bianco (Kasparov – Kramnik, Botvinnik Memorial 2001):

RIccio: posizione ideale per il Bianco
2 – Break sull’ala di Donna con b4-b5. Anche se sembra antiposizionale (indebolisce a3 e c4 e perde il controllo di c5), la spinta può essere molto forte perché consente sia un ingresso in c6 o in b5 (dopo il cambio dei pedoni) di un Cavallo con pressione sui pezzi neri o sul pedone d6.
3 – Break sull’ala di Donna con a4-a5. La spinta permette la successiva pressione su a6 o d6, anche se non deve essere troppo prematura perché concede il controllo di b4 al Nero.
4 – Pressione sul punto d6, ma solo dopo che alcuni pezzi sono stati cambiati.
I piani del Nero
1 – Break nel centro con d6-d5. Questo è il piano migliore, ma può essere realizzato solo se non sono stati cambiati alcuni pezzi (cosa che rende d6 debole). Grande importanza riveste la posizione dell’Alfiere campochiaro del Bianco. Se in g2, la spinta d6-d5 è molto più difficile e il riccio è più complicato da giocare per il Nero. Nei casi in cui il Bianco riesce a cambiare le Donne (per esempio dopo la spinta a2-a4-a5 e cambio delle Donne in a5 dopo bxa5 del Nero), il piano del Nero di spingere in d5 è molto meno sensato come pure l’attacco sul Re bianco e la difesa diventa passiva.
Se i pezzi del Bianco non sono pronti per un attacco sull’ala di Donna (spesso a causa di mosse di routine del Bianco) e se la spinta d6-d5 è possibile, il Nero passa in vantaggio (anche l’avanzata del pedone h può facilitare il compito di avere iniziativa).
2 – Break sull’ala di Donna con b6-b5. Sostituisce il piano d6-d5 quando l’Alfiere è piazzato in g2. In questa posizione il Bianco dovrebbe attaccare sull’ala di Re, non su quella di Donna (per esempio con f4-f5)
3 – Attacco sull’ala di Re con Rh8-Tg8 g7-g5-g4 (o anche h7-h5-h4-h3). Con l’Alfiere in g2 anche questo piano del Nero ha poco senso, visto che il pedone g del Nero non ha leve. Diventa invece molto sensato se il gioco del Bianco è passivo. Il Bianco dovrebbe tener chiusa la colonna g. Il Bianco dovrebbe opporsi a g7-g5 con c4-c5.
4 – Quando i vari piani del Bianco non sembrano imminenti, il Nero può adottare una strategia d’attesa giocando su speculazioni tattiche.
Esempi
Numerosi e ben commentati esempi si trovano nel testo Chess Structures – A Grandmaster Guide di M. Flores Rios.
Ecco un interessante esempio di struttura a riccio in cui la spesso sottovalutata spinta b4-b5 è decisiva; la partita è anche la dimostrazione di come molte varianti materialistiche falliscano se non si possiede l’iniziativa.