La deviazione è forse il tema tattico più intrigante. Infatti non si basa su motivi geometrici (come attacco doppio, attacco di scoperta, inchiodatura ecc.), ma sulla funzione dei pezzi. Infatti consiste nel fare in modo che un pezzo avversario si muova dalla posizione che occupa in modo tale che non possa più svolgere un’importante funzione.
La differenza con l’adescamento è che nell’adescamento la deviazione di un pezzo non riguarda o non impedisce l’espletamento di un’importante funzione; semplicemente nell’adescamento la mossa adescante porta un pezzo in posizione più svantaggiosa e rende possibile un tema tattico successivo (per esempio proprio una deviazione).
La difesa scardinata
Le principali difese che vengono scardinate nel tema della deviazione sono:
- la difesa del Re (per esempio contro la minaccia di matto; è quindi importante vedere la minaccia di matto!)
- la difesa di un altro pezzo
- la difesa della casa di promozione.
Difesa del Re – Nella Jurkov-Gusev (Mosca, 1963) il Bianco si accorge che se potesse giocare Ac1 seguirebbe un fortissimo attacco al Re che costerebbe materiale al Nero.
B
La mossa è impedita dalla Tc8, quindi: 1.Dxd8!! Txd8 2.Ac1+ g5 e il Bianco con 3.Txf6+ o 3.Txg5 (come in partita) vince facilmente.
Difesa di altro pezzo – Nella Horvath-Priehoda (Lipsia, 2002) il Re nero difende la Torre in f8. Si tratta di una situazione molto comune con il Re che difende la Torre del proprio arrocco. Basta deviare il Re e il gioco è fatto!
B
Dopo 1.Ah7+ Rxh7 2.Dxf8 il Bianco guadagna la qualità (anche se poi perse malamente la partita!).
La deviazione è particolarmente interessante quando il pezzo difeso è la Donna. Una posizione classica che vale la pena ricordare è quando la Torre che difende la Donna (di solito attaccata dalla Donna avversaria, con minaccia di un semplice cambio) è sulla ottava (prima) traversa e una Torre avversaria può deviarla dando scacco. Affinché il tatticismo funzioni è necessario che il Re non possa spostarsi o che la Torre che difende la Donna, dopo il cambio delle Donne, lasci indifeso un altro pezzo dall’azione della Torre che ha dato scacco. Ecco un esempio (Bui Vinh-Frei, Bled, 2002):
N
1…Tc1+ e il Bianco perde una Torre. 2.Rg2 (2.Txc1 Dxb4) Dxb4 3.Txb4 Txa1.
Il tema della Torre che viene deviata guadagnando la Donna può essere sfruttato anche con le Donne in diagonale. Nella Korobov-Gureev (1978):
N
il Nero con 1…Tc1+ o guadagna la Donna o dà matto.
La deviazione dal pezzo difeso può anche avvenire con uno pseudosacrificio. Si parla di pseudosacrificio perché uno scacco intermedio consente di guadagnare il pezzo non più difeso e poi di riprendere il pezzo che aveva catturato il nostro sacrificato.
Per esempio nella Schuster-Schur (1962):
B
dopo 1.Dd4! la Donna nera è obbligata a prendere per non abbandonare senza compenso la difesa della Tb8. Se il Re nero fosse in h7, il Bianco dovrebbe riprendere la Donna, ma ora invece può dare scacco: 1…Dxd4 2.Txb8+ Rh7 3.exd4.
Difesa della casa di promozione – Un semplice, ma classico esempio è quando si obbliga un Cavallo ad abbandonare la casa di promozione di un pedone avversario, dando scacco con un nostro Cavallo:
B
Dopo 1.Cc5+ (1.Rb1? Rc6!) Cxc5 2.f8D il Bianco vince.
La mossa deviante
La mossa che crea la deviazione può essere:
- una cattura
- uno scacco
- l’attacco a un pezzo importante (per esempio la Donna)
- una (nuova) minaccia di matto o di attacco al Re.
La cattura – Come nella Jurkov-Gusev, si cattura un pezzo obbligando alla ricattura il pezzo deviato.
Lo scacco – Abbiamo già visto esempi con la Horvath-Priehoda, la Bui Vinh-Frei e la Korobov-Gureev. Lo scacco è una mossa fortemente deviante perché non può essere ignorato.
L’attacco a un pezzo importante – Vale lo stesso discorso fatto per il Re, ma il tema è tanto meno potente quanto meno il pezzo è importante e quanto più è difeso, in quanto l’attacco potrebbe essere ignorato. Nella Schuster-Schur il tatticismo funziona perché la Donna nera è indifesa. Un esempio molto bello è dato dalla posizione della Myagmarsuren-Bisguier (Tallinn, 1971):
B
Se non ci fosse il pedone in h6 (che fra l’altro, difende dal matto con 25. Th4), il Bianco potrebbe riattaccare l’Af5 con Tg5 (l’Alfiere sarebbe inchiodato sulla Te5); anziché aggiungere un attacco impossibile (Tg5), il Bianco decide di togliere una difesa all’Alfiere nero, attaccando la Te5 che, essendo indifesa e non avendo spazio di movimento per difendere ulteriormente l’Alfiere, è costretta a prendere l’attaccante. 1.Te1! Txe1 (migliore, ma ugualmente perdente è 1…Te4) 2.Txf5 e ora il Nero ha ben due Torri in presa; alla fine della combinazione (resa possibile anche dalla posizione dei due Re) il Nero perde un pezzo: 2…Txf5 3.Axf5+ Rg7 4.Rxe1.
L’attacco al Re – Nella Jurkov-Gusev abbiamo già visto un esempio. Un altro è offerto dalla Bagirov-Holmov (1962).
N
Tutto sembra tranquillo, non è facile vedere che il punto critico del Bianco è f2. Infatti dopo 1…Txe1 2.Txe1 la banale 2…Tf5 sarebbe annullata da 3.Dxf6. Perché non attaccare il punto f2 da e2? Anche se la Torre è in presa, non può essere catturata perché la Donna in c3 resterebbe indifesa. Dopo 2…Te2! 3.Dxf6 (3.Txe2 Dxc3) Txe1+ 4.Rh2 gxf6 il Nero ha una Torre in più.
La preparazione
Ovviamente si può investire materiale per dar luogo a una deviazione vincente. Nella partita P. Cramling-Barkhagen (Hasselbacken, 2001) il Bianco intuì che la posizione della Ta8 era particolarmente infelice.
B
Dopo 1.Txd5 exd5 2.Te8+ Rb7 3.a6+ il Re viene deviato dalla difesa della Ta8 e il Bianco resta con un pezzo in più.