Mi ha sempre stupito il fatto che le combinazioni fossero classificate in base a temi, motivi ecc. e non in base alla loro difficoltà. Non è difficile scoprire che anche bellissime combinazioni sono facilmente risolte da un giocatore di media forza, mentre altre meno appariscenti richiedono una forza di gioco eccezionale. Fondamentale è comprendere che
la capacità di calcolo del giocatore è strettamente correlata alla probabilità di risolvere correttamente una determinata combinazione.
Dato per scontato che sia chiara la definizione di combinazione (un insieme di varianti che si conclude con un vantaggio per uno dei due giocatori dopo una sequenza forzata di mosse), nella frase precedente è fondamentale capire alcuni concetti molto importanti:
- la combinazione è risolta solo se si esamina tutto l’insieme di varianti e non solo la prima mossa! Dopo aver trovato la prima mossa, molti giocatori si perdono fra le varianti e sbagliano successivamente; in molte combinazioni la mossa brillante non è la prima, ma una successiva, senza la quale non si ottiene nulla (o addirittura si perde).
- Risolvere una data posizione o giocare la mossa sbagliata è solo un fatto probabilistico legato alla forza del giocatore (negli scacchi la fortuna non esiste): anche una posizione elementare può non essere risolta dal campione del mondo, solo che a lui capita una volta su un milione, a un principiante una volta su due!
Relativamente a noi umani, le combinazioni possono essere suddivise in:
- calcolabili
- non calcolabili.
Le combinazioni non calcolabili a volte vengono dette intuitive: si analizza un buon numero di rami (ma non tutti) a una certa profondità (ma non fino a una vittoria certissima) e, scoprendo che si sta ottimamente, si gioca la mossa analizzata. Il termine “intuitive” è però scorretto perché l’intuito scacchistico è relativo alla forza di gioco per cui una combinazione che io definirei intuitiva per Carlsen può essere calcolabile.
Diciamo che le combinazioni non calcolabili sono quelle “umanamente non calcolabili”, che nemmeno il presente o futuro campione del mondo riuscirebbe a calcolare in tutti i rami e fino a una superiorità completamente dimostrata (per esempio l’ingresso in un finale elementarmente o teoricamente vinto).
Purtroppo quando i computer non avevano ancora dimostrato che gli umani sono tatticamente molto limitati (soprattutto quando manca il tempo!) si “risolvevano” le combinazioni non calcolabili basandosi sull’analisi di poche e ovvie varianti e fidandosi poi del risultato della partita (ottimismo didattico). In generale le analisi erano corrette, ma una percentuale non trascurabile di soluzioni era addirittura errata e una significativa percentuale di soluzioni non teneva conto di difese implementate dal computer che, se non cambiavano l’esito della valutazione, spesso ne ridimensionavano il valore finale.
Vediamone un esempio (Belakovskaya – Polgar, S., Mosca 1994).
Qui il Nero giocò una combinazione non calcolabile fidandosi correttamente del suo intuito: 1…Axd5. Il Nero deve ora considerare tre repliche del Bianco. Per un forte giocatore due sono calcolabili:
2.Axe5 Dxe5 3.exd5 Cbd3 4.cxd3 Cxd3 5.Dd2 Cxc1 e il Cavallo è imprendibile;
2.exd5 (giocata in partita) 2…Ccd3 3.cxd3 Txc1 [vince anche 3…Cxd3 4.De3 Cxc1] 4.Txc1 Cxd3 5.Dc2 [5.Dg1?? come si ebbe in partita 5…Axd4 6.Dxd4 De1+ e il Bianco abbandonò perché 7.Txe1 Txe1+ 8.Dg1 Cf2#] 5…Cxc1 6.Af2 Af4 e il Nero vince.
Ma la terza?
2.Axc5 è la migliore. Dopo 2…bxc5 3.exd5 Dh4 si ha una posizione in cui praticamente il Bianco ha in presa solo il pedone b2, ma i motori lo vedono spacciato; è umanamente impossibile calcolare la variante fino a una chiara vittoria:
Utilizzando i più forti motori per l’analisi di combinazioni non calcolabili si trova che tutto è chiaro nella linea principale (di solito quella che dà la difesa più forte e le cui linee vengono riportate nei commenti alla partita), ma il motore evidenzia la presenza di diversi rami che, seppur inferiori, per essere risolti richiedono mosse comunque molto brillanti e che non è detto siano state previste nell’analisi originaria (della prima mossa).
Dato un giocatore, potremmo dire che le combinazioni non calcolabili possono essere comunque giocate intuitivamente, ma è opportuno rilevare che
(1) una combinazione non calcolabile è di utilità decrescente al decrescere del valore del giocatore.
In altri termini, la probabilità che l’intuito di Carlsen sbagli a valutare una combinazione non calcolabile è, supponiamo, dell’1%, mentre nel caso di un giocatore di media forza potrebbe essere, supponiamo, del 51%; per lui non sarebbe molto efficiente giocare intuitivamente combinazioni non calcolabili perché il più delle volte giocherebbe combinazioni sbagliate! Il condizionale è d’obbligo perché dall’altra parte anche l’avversario può sbagliare per cui una combinazione errata può rivelarsi vincente. L’abuso di combinazioni intuitive è uno dei blocchi al progresso di molti giocatori di categoria nazionale.
Quando la combinazione non è calcolabile si accende il chaos button e la partita diventa probabilistica, nel senso che il più forte ha comunque una maggiore probabilità di prevalere. Da notare che una combinazione non calcolabile può diventare calcolabile a causa di un errore di una delle parti (solitamente la più debole).
Ricordo una partita di torneo fra giocatori di forza 1500 punti Elo; io e un mio amico avevamo già finito e stavamo aspettando uno dei due giocatori per pranzare. A un certo punto la partita si accese con una combinazione “spettacolare” cui seguì un erroraccio. Eravamo orami sicuri che la partita si sarebbe conclusa a breve, ma evidentemente nessuno dei due giocatori sapeva calcolare la posizione. Ogni mossa non era la migliore, anzi era spesso era un evidente errore, tanto che andarono avanti ancora per una quindicina di mosse finché la posizione si semplificò, divenne calcolabile e uno dei due vinse.
Quali combinazioni studiare?
Dovrebbe essere chiaro che le uniche interessanti sono quelle calcolabili dal giocatore; studiare posizioni non calcolabili ha senso quanto più il giocatore è forte e il suo intuito lo tradisce un numero minore di volte di quanto ci azzecchi; praticamente ciò accade solo per giocatori di forza superiore ai 2200 punti Elo. Per approfondire: Migliorare la capacità di calcolo.