Il tema della colonna semiaperta completa l’argomento della linea aperta, anche se non può essere associato a una vera e propria regola di valutazione della posizione. Consideriamo infatti la seguente posizione (Reti-Carls, Baden Baden 1925).
B
Ne Il centro di partita Romanovsky lo utilizza per introdurre il concetto di colonna semiaperta. Se ora il Bianco giocasse 21.fxe5 e il Nero riprendesse 21…dxe5 , la colonna f si aprirebbe per il Bianco mentre la colonna d si aprirebbe per il Nero. Come era tipico dell’epoca, Romanovsky fa presente che il vantaggio di una colonna semiaperta si misura dal numero di case che si trovano davanti al pedone: in questo caso il Bianco occupa un maggior numero di case sulla colonna f di quante il Nero ne abbia sulla colonna d. Mettendo in guardia dall’usare troppo meccanicamente la regola, Romanovsky conclude che “si tratta tuttavia di una considerazione indicativa”.
In realtà l’interpretazione moderna della colonna semiaperta è molto diversa, se la si fa rientrare in un generico vantaggio di spazio. Infatti a essa non è facilmente applicabile nessuna manovra standard autonoma come invece è possibile fare per la colonna aperta. La valutazione della colonna semiaperta è legata ad altri fattori della posizione e genericamente non si può dire molto di più che “il possessore di una colonna semiaperta può fare pressione su di essa”.
Nel caso in questione, nonostante la regoletta matematica descritta da Romanovskij, la mossa 21.fxe5? sarebbe un grave errore perché dopo 21…dxe5 il Bianco avrebbe una migliore colonna semiaperta, ma posizione peggiore perché il pedone d sulla colonna semiaperta del Nero è arretrato e può essere spinto molto meno facilmente del pedone f sulla colonna semiaperta f per il Bianco! Per inciso, la mossa corretta (giocata poi da Reti in partita) è 21. f5.
Pedone arretrato/isolato su colonna semiaperta
Una “certezza” molto più pratica del conteggio delle case disponibili sulla colonna aperta consiste nel valutare se su di essa ci siano pedoni deboli nemici:
- pedoni isolati
- pedoni arretrati (un esempio).
Se analizziamo la posizione del diagramma (Capablanca-Bogoljubow, New York 1924),
N
risulta subito evidente la difficile posizione del pedone bianco in c3. Il Nero continuerà raddoppiando le Torri sulla colonna c (infatti in partita seguì 18…Tc7), portando la Donna in a5 e il Cavallo in b5. Anche se tutte queste manovre non saranno possibili (gioca anche l’avversario!), spesso la pressione esercitata sul pedone debole costringe l’avversario a sbagliare, collocando male i pezzi che si intralciano a vicenda.
Ovviamente esiste sempre la possibilità che il difendente riesca a migliorare la collocazione del suo pedone (per esempio spingendolo) o che lo ceda per cercare controgioco in altri settori della scacchiera.
In alcuni casi la debolezza della posizione è cronica e destinata a durare nel tempo. Nella posizione seguente provate a giocare con i pezzi neri; probabilmente vi riuscirà molto difficile spingere il pedone c che costituirà un continuo motivo di preoccupazione.
B
Il Bianco è chiaramente in vantaggio, vantaggio che però non sarà facile convertire in vittoria.