La teoria è dovuta a Centurini e fu in seguito perfezionata da Averbach. Appare subito ovvio che, se il Re debole è davanti al pedone in una casa di colore opposto a quello dell’Alfiere avversario (la “prima classe” di Centurini), la patta è assicurata.
Meno ovvio, ma quasi scontato, il fatto che se il Re difendente non può supportare l’Alfiere, soccombe se il pedone oltrepassa l’ultima casa di blocco.
B
1.Af3 Aa4 2.Ac6 Axc6 3.Rxc6 Re8 4.Rc7 e il pedone promuove.
Esclusi i primi due casi, ha pregio solo il caso in cui il Re debole è dietro al pedone. Si osservi la posizione seguente:
B
Il Bianco:
- allontana l’Alfiere da una diagonale occupando la casa davanti al pedone
- poi realizza l’interferenza sull’altra diagonale portandosi sulla casa a fianco del pedone
1.Ae7 Ae1 2.Ad8 Ab4 3.Ac7 con l’idea di 4.Ad6 e vince.
Se invece toccasse al Nero muovere, sarebbe patta perché il Re nero si porterebbe alle spalle del Re bianco (in opposizione verticale) non permettendo l’interferenza: 1…Re4 (non 1…Re5?? 2.Ae7 Ae1 3.Ad6+!) 2.Ae7 Ae1 3.Ad8 Ab4 4.Ac7 Rd5!=.
La diagonale corta – Se la diagonale su cui l’Alfiere deve operare per bloccare il pedone è troppo corta, meno di 4 case, (se cioè l’Alfiere non ha accesso che a una sola casa della diagonale, “terza classe” di Centurini), non c’è salvezza anche con il Re piazzato bene:
B
1.Ag7 Ac5 2.Ac3 Af8 4.Ad2 e vince perché l’Alfiere non può spostarsi oltre h6.
Da quanto si è visto, generalmente i pedoni laterali (diagonale corta) sono i più favorevoli alla parte forte.