Poiché Re e Alfiere da soli non possono dare matto, per vincere è necessario avere almeno un pedone. In genere con un pedone la vittoria è banale perché la parte debole non riesce a impedirne l’avanzata fino alla promozione. Sono importanti le posizioni che fanno eccezione. Per i finali elementari si devono considerare quattro posizioni.
Posizione 1 – La parte debole può pattare se l’Alfiere non controlla la casa di promozione (è di colore contrario) e il Re della parte debole riesce ad arrivare a controllarla (caso classico del pedone di Torre con casa di promozione di colore opposto a quello dell’Alfiere).
Qui il Re nero deve controllare a8, quindi se tocca al Nero, basta 1…Rb8 e patta. Se tocca al Bianco è ovvio che la prima mossa sia 1.Aa7 (se il Re nero fosse in c6, seguirebbe 1.Aa5 o 1.Ad8). Il Re è allontanato da a8, ma ora il pedone a6 è debole e il risultato dipende dal fatto che il Re bianco riesca a supportarlo. Qui non ci riesce: 1…Rc7 2.Re3 Rc6 (con destinazione b5!) 3.Ac5 Rc7 (con destinazione a8!) 4.Aa7 Rc6 e patta. Si può verificare facilmente che, se il Re fosse in e2, il Bianco vincerebbe perché dopo 2.Rd3 Rc6 seguirebbe 4.Rc4 e il pedone sarebbe salvo.
Posizione 2 – Qui la patta è evidente, anche se la parte forte possiede l’Alfiere che controlla la casa di promozione del pedone.
Possono essere aggiunti altre coppie di pedoni in g5/g6 e f4/f5, l’importante è che il Re debole sia in g8.
Posizione 3 – Come sopra, patta evidente e possibile anche aggiungendo coppie di pedoni in h5/h6, f5/f6, e4/e5.
Posizione 4 (Ponziani 1782) – L’Alfiere è ingabbiato.
Anche il suo sacrificio non serve: 1.Rg5 Rh8 2.Ag8 Rxg8 3.Rh6 Rh8 e patta.