Quello delle vaccinazioni nell’infanzia è un tema che nel nostro Paese dà spesso vita ad animatissime discussioni che finiscono quasi sempre per coinvolgere anche il mondo della politica. La nostra posizione è piuttosto chiara ed è dettagliatamente esposta nell’articolo generale Vaccinazioni; consigliamo poi un’attenta lettura dell’ultimo paragrafo di questo articolo, Vaccinazioni: domande e risposte nonché del nostro articolo Vaccini: il decalogo antibufale.
Le vaccinazioni, attualmente, possono essere a considerate uno dei mezzi più efficaci a disposizione della Sanità Pubblica per la prevenzione primaria delle patologie infettive alcune delle quali possono avere conseguenze anche molto gravi; oltre agli indubbi benefici diretti verso il soggetto vaccinato, rappresenta un modo indiretto di protezione verso i soggetti non vaccinati (la cosiddetta herd immunity, immunità di gregge, locuzione che in medicina fa riferimento a una forma di protezione indiretta che si verifica allorquando viene effettuata una vaccinazione di una quota significativa della popolazione).
Un altro importante vantaggio delle vaccinazioni nell’infanzia è quello di contribuire in modo fondamentale alla progressiva eliminazione delle malattie oggetto di vaccinazione.
Nel nostro Paese le vaccinazioni a disposizione dei bambini sono numerose; alcune di esse sono obbligatorie, altre sono raccomandate.
Le vaccinazioni obbligatorie
Fino a maggio 2017 le vaccinazioni obbligatorie nel nostro Paese erano 4:
- vaccinazione antidifterica
- vaccinazione antipoliomielitica
- vaccinazione antitetanica
- vaccinazione antiepatite virale B.
Con il decreto legge dello stesso mese, sono state rese obbligatorie altre 8 vaccinazioni, vale a dire:
- antipertosse
- anti-Haemophilus influenzae tipo B
- antimeningococcica B
- antimeningococcica C
- antimorbillo
- antirosolia
- antiparotite
- antivaricella.
Ai bambini verranno somministrati con 4 punture (varie vaccinazioni sono combinate) che andranno effettuate secondo una determinata tempistica.
L’antipoliomielitica, l’antidifterica, l’antitetanica, l’antiepatite B, l’anti-pertosse e l’anti-Haemophilus influenzae tipo B sono tutte raggruppate in un unico vaccino esavalente che viene somministrato dal 60esimo giorno di vita in 3 dosi: a 3, 5 e 11-12 mesi di vita.
La vaccinazione antimeningococcica B viene somministrata a distanza di 15 giorni dall’esavalente in 4 dosi: a 3, 4, 6 e 12-15 mesi. L’antimorbillo, l’anti-rosolia, l’antiparotite e l’antivaricella vengono somministrate con un unico vaccino quadrivalente in un’unica dose al 13esimo mese di vita, con un richiamo previsto a 5 anni di età. L’anti meningococcica C viene somministrata al 14esimo mese, con un richiamo tra gli 11 e i 18 anni.
La difterite è una malattia infettiva acuta, epidemica, contagiosa, determinata da un bacillo (bacillo di Loeffler), scoperto da E. Klebs (1883) e coltivato per primo da G. F. F. Loeffler (1884) che penetra nelle prime vie aeree, o attecchisce direttamente sulle mucose. Ne sono colpiti di preferenza i bambini, e la manifestazione più frequente è quella dell’angina, con tonsille arrossate, tumefatte, ricoperte da pseudomembrane, febbre, adenopatia laterocervicale, stato tossico.
Pur essendo endemica in vari Paesi del mondo, grazie alla vaccinazione, l’ultimo caso di difterite in età pediatrica registrato in Italia risale al 1995.
Il vaccino per questa grave patologia è costituito dalla tossina difterica, resa innocua tramite appositi procedimenti chimici. Il calendario vaccinale prevede 3 dosi nel primo anno di vita (al 3°, 5° e 11-13° mese), seguite da 2 richiami, rispettivamente a 5-6 anni e nel periodo compreso fra gli 11 e 18 anni. Vengono raccomandati ulteriori richiami a cadenza decennale.

In Italia, fu Luigi Sacco (1769-1836) a diffondere la vaccinazione contro il vaiolo
Il tetano è una grave patologia infettiva provocata da un microrganismo anaerobio, il Clostridium tetani (clostridio del tetano), attraverso la liberazione di una tossina che agisce a livello del sistema nervoso centrale, la tetanospasmina.
Il vaccino antitetanico è disponibile dagli anni Venti ed è costituito dalla anatossina tetanica, cioè dalla tossina resa innocua, ma in grado di stimolare la produzione di anticorpi specifici da parte dell’organismo. La vaccinazione garantisce una protezione pressoché totale e la sua durata nel tempo è molto lunga; per mantenerne l’efficacia va comunque ripetuta ogni dieci anni (dopo un richiamo entro qualche mese). In Italia, grazie alla pratica diffusa della vaccinazione antitetanica nell’infanzia, i casi di tetano sono calati da oltre 700 all’anno negli anni Sessanta all’attuale centinaio (relativi soprattutto a persone anziane non vaccinate).
La poliomielite è causata da un’infezione dovuta a tre ceppi virali appartenenti al gruppo dei Poliovirus hominis (genere Enterovirus). Non esistono terapie per curare i pazienti affetti da poliomielite (se non trattamenti sintomatici per minimizzare gli effetti della patologia), per cui ci si deve affidare alle vaccinazioni, peraltro estremamente efficaci. Si tenga presente che in Italia, prima dell’introduzione dell’antipolio si avevano diverse migliaia di casi all’anno, con centinaia di morti; la poliomielite colpiva soprattutto i bambini. Dopo l’introduzione del vaccino inattivato Salk (IPV), nel 1957 e poi del vaccino vivo attenuato Sabin nel 1964 (OPV) i casi si sono drasticamente ridotti, per scomparire definitivamente all’inizio degli anni Ottanta del XX secolo.Nel nostro Paese, a partire dal 1982 (dopo l’eradicazione totale della poliomielite dal continente europeo), l’unica forma di vaccino che viene somministrata è quella inattivata. Presso il Ministero della salute è però tuttora mantenuta una scorta di vaccino orale attivo come misura precauzionale in caso di emergenze sanitarie.
L’epatite B è una patologia infettiva a carico del fegato causata da un virus appartenente alla famiglia Hepadnaviridae, l’HBV (Hepatitis B Virus, virus dell’epatite B); ne esistono diversi sierotipi e genotipi. Da molti anni è disponibile un vaccino in grado di prevenire la patologia in modo molto efficace. Il vaccino attualmente disponibile è costituito da una proteina della superficie del virus che viene sintetizzata attraverso la tecnica del DNA ricombinante.
La legge 165/91 rese obbligatoria la vaccinazione contro l’epatite B per tutti i nuovi nati nel primo anno di vita e, per i 12 anni successivi all’entrata in vigore di tale legge, per tutti i bambini di età fino ai 12 anni. Con la fine del 2003 la vaccinazione degli adolescenti si è conclusa e la vaccinazione anti-epatite B rimane obbligatoria soltanto per i neonati.
La pertosse è una malattia infettiva di origine batterica causata prevalentemente da Bordetella pertussis, ma anche da Haemophilus parapertussis e Bordetella bronchiseptica (è per questo motivo che ci si può anche ammalare più di una volta). Per quanto riguarda la copertura vaccinale rimandiamo al nostro articolo Pertosse (paragrafo Pertosse: copertura vaccinale).
Per quanto riguarda la meningite, una seria patologia provocata da un processo infiammatorio a carico delle meningi e del liquor cerebrospinale, si dispone attualmente di vaccini efficaci fin dal primo di vita; i vaccini anti-meningococcici sono vaccini inattivati (ovvero ottenuti con frammenti di batterio) e coniugati (ovvero legati a una proteina allo scopo di aumentarne l’efficacia e si somministrano per via intramuscolare. A oggi si hanno a disposizione diversi vaccini che trattiamo nel nostro articolo Vaccino per la meningite.
Il morbillo è una malattia infettiva acuta provocata da un virus del genere Morbillovirus appartenente alla famiglia Paramyxovirus (la stessa del virus della parotite, del virus respiratorio sinciziale ecc.). Il vaccino contro il morbillo appartiene alla categoria dei vaccini vivi attenuati. Per informazioni approfondite si consulti l’articolo Morbillo, al paragrafo Il vaccino contro il morbillo.
La parotite è una patologia infettiva caratterizzata da un’elevata contagiosità e causata da un virus appartenente alla famiglia dei Paramyxovirus (la stessa alla quale appartiene il virus che causa il morbillo); la malattia è popolarmente nota come orecchioni. Pur non esistendo una cura, è disponibile un vaccino che viene somministrato di solito in associazione a quello contro la rosolia e contro il morbillo (il cosiddetto vaccino trivalente, l’MPR). La vaccinazione, efficace nel 90% circa dei casi, garantisce un’immunità dalla malattia di almeno 10 anni.
La rosolia è una malattia esantematica infettiva causata da un rubivirus, il rubella virus, appartenente alla famiglia Togaviridae. Per quanto riguarda la vaccinazione si consulti l’articolo Rosolia al paragrafo Il vaccino contro la rosolia.
La varicella è una patologia di tipo infettivo caratterizzata da un’estrema contagiosità. La varicella è causata dal virus varicella-zoster (VZV). Trattandosi di un herpes virus umano, la varicella può trasmettersi soltanto da uomo a uomo. Per informazioni dettagliate sulla vaccinazione si consulti l’articolo Varicella al paragrafo Il vaccino per la varicella.
Per quanto riguarda l’infezione da papilloma virus rimandiamo all’articolo che tratta in modo esaustivo la vaccinazione: Vaccino per il Papilloma Virus Umano (HPV).
Vaccinazioni nell’infanzia: domande e risposte
Questo paragrafo vuole soprattutto affrontare la domanda: le vaccinazioni possono comportare dei rischi? La risposta non è che un caso particolare del principio di precauzione.
In altri termini, quello che conta è valutare i pro e i contro, non sminuire i pro e ingigantire i contro (tecnica usata da chi è contrario alle vaccinazioni), proprio come negli altri esempi citati nell’articolo sul principio di precauzione. E da questo bilancio emerge che le vaccinazioni sono sicuramente un fattore positivo. Che poi si debba usare tutto lo scrupolo scientifico per migliorarle è tutt’altra questione.
Di seguito le risposte ad alcune domande ricorrenti sui vaccini.
Non sarebbe meglio un’età preadolescenziale (anziché nell’infanzia), quando si presume che il rischio di infezione aumenti?
No. Non si deve pensare che un vaccino sia efficace al 100% con una sola somministrazione. Vale il principio che “i vaccini vengono somministrati con una serie di iniezioni secondo intervalli di tempo programmati. Questi intervalli vanno rispettati perché sono stati studiati per ottimizzare la risposta immunitaria”.
Cioè, la risposta si avvicina tanto più al 100% quanto più la programmazione nel tempo è corretta. Per esempio con la procedura attuale si arrivi a un 98,4% di copertura contro il morbillo. Ovviamente tali procedure vengono studiate di pari passo con l’evolversi dei vaccini.
I vaccini sono sotto accusa per gli additivi utilizzati dai produttori di vaccini: prodotti tossici, come formaldeide, mercurio e sali di alluminio, in grado di scatenare reazioni allergiche, shock anafilattico, febbri, encefaliti lievi o acute.
In linea teorica è vero, ma non ha senso esagerare reazioni individuali. Quando sento parlare di reazione allergica (che è individuale!) e si pretende di eliminare una sostanza per tale causa, mi cascano le braccia perché ho di fronte un interlocutore che usa male il suo potere logico. Se devo abolire l’uso di una sostanza perché può creare reazioni allergiche (che sono individuali!), perché non mi batto per proibire ai supermercati di vendere tutta la frutta? Come si sa, è banale trovare individui allergici a ogni tipo di frutta, nel senso che Rossi è allergico alle fragole, Bianchi alle pere, Verdi alle patate. È documentato il fatto che mezza arachide ha scatenato uno shock anafilattico che ha provocato la morte dell’incauto assaggiatore. Perché allora si continuano a vendere arachidi?
Le sostanze usate come adiuvanti nei vaccini (non tutte da criminalizzare) sono comunque contenute nei cibi, in molti farmaci da banco e per esempio il Thimerosal (quello che contiene mercurio) nei preparati per lenti a contatto e negli spray orali.
Chi ci assicura che una lieve encefalite non causi danni permanenti nei nostri figli?
Premesso che una “lieve” encefalite non è certo patologia da passare inosservata e che quindi rientra ampiamente nelle statistiche, vale il principio del bilancio globale. Troppo spesso si dimentica che noi oggi viviamo bene grazie al fatto che malattie come la polio, la difterite ecc. sono scomparse. In ogni caso chi ci assicura che regalando la bicicletta, il motorino o l’auto a nostro figlio, non abbia un incidente e vada al creatore? Si deve riflettere sulla personalità dei fobici.
Mio figlio dopo la prima seduta di vaccinazioni ha iniziato a svegliarsi 3, 4 volte per notte … Casualità? (tutto normale per i medici…)
Un’iperattività seguente alle vaccinazioni nei bambini è dovuta al malessere generale che la vaccinazione comporta.
L’incidenza di malattie infettive sarebbe più direttamente correlata alle condizioni igieniche e al tenore di vita della popolazione che ai programmi di vaccinazione di massa?
Non sono affatto d’accordo. Mi sembra evidente che anche 20-30 anni fa le condizioni igieniche degli Stati Uniti fossero molto buone. Due esempi ormai consolidati:
- Prima dell’entrata in commercio del vaccino antimorbillo nel 1963 negli Stati Uniti si registravano ogni anno 500.000 casi di morbillo e 500 morti. Nel 1998 nello stesso Paese sono stati notificati solo 100 casi.
- Prima della commercializzazione e dell’utilizzo del vaccino anti-Hib nel 1985, negli Stati Uniti circa 20.000 bambini sviluppavano ogni anno forme invasive di questa malattia (meningiti, polmoniti e epiglottiti). Fin dall’utilizzo dei primi vaccini, successivamente sostituiti dai vaccini coniugati, la malattia invasiva da Hib è pressoché eliminata. Nel 1998 si sono verificati solo 54 casi.