Il Treponema pallidum è un batterio Gram-negativo (ovvero negativo alla colorazione di Gram, un esame di laboratorio); appartiene alla famiglia Spirochaetaceae, alla quale appartengono diversi microrganismi, patogeni e no; fra quelli patogeni (ovvero responsabili dell’insorgenza di una malattia) vale la pena di ricordare i seguenti:
- Treponema pallidum subspecie pallidum (causa la sifilide)
- Treponema pallidum subspecie endemicum (causa il bejel, malattia nota anche come “sifilide endemica”)
- Treponema pallidum subspecie pertenue (causa la framboesia, anche yaws)
- Treponema pallidum subspecie carateum (causa la pinta).
Generalmente con la sola espressione “Treponema pallidum” si fa riferimento alla prima sottospecie (indentificata nel 1905 da Fritz Schaudin e Erich Hoffman); negli altri casi si tende a omettere il termine “pallidum” (per esempio, Treponema endemicum nel caso del secondo).
Le patologie causate dai batteri del genere Treponema sono dette genericamente “treponematosi”.
Treponema pallidum e malattie correlate
Di seguito una breve analisi delle patologie causate dalle varie sottospecie di Treponema pallidum.
Sifilide – Nota anche come lue e, più popolarmente, come mal francese o morbo gallico, la sifilide è una malattia infettiva di notevole gravità; il batterio coinvolto nella sua insorgenza è il Treponema pallidum subsp. Pallidum. La malattia si trasmette prevalentemente tramite ferite o ulcere che si formano nelle zone genito-rettali o della bocca in seguito a contatti di natura sessuale.
La malattia si sviluppa secondo vari stadi; caratterizza lo stato primario la presenza una lesione nodulare rotondeggiante (sifiloma), di colore rosso piuttosto scuro, indolente e dura alla palpazione che può comparire sugli organi genitali, sull’ano, nella bocca o nella gola. Lo stadio secondario si caratterizza per la presenza di macchie cutanee di colore rosaceo (roseola sifilitica) che si formano sul tronco e sugli arti. Spesso è presente linfoadenopatia (linfonodi ingrossati). Possono manifestarsi anche altri sintomi e segni quali febbre, dolori ossei, problemi gastrointestinali, mal di gola. Lo stadio successivo, quello cosiddetto latente, è asintomatico, ma la malattia è ancora presente. Un trattamento corretto consente la guarigione nella gran parte dei casi. Se la malattia non viene trattata, dopo un periodo dal contagio che può essere più o meno lungo (si va dai 10 ai 30 anni circa), si entra nello stadio tardivo con interessamento di qualsiasi organo; le manifestazioni più severe, che possono portare il soggetto al decesso, sono quelle che interessano il sistema nervoso centrale e l’apparato cardiovascolare. Le manifestazioni più lievi interessano generalmente la cute. La terapia è basata sulla somministrazione di antibiotici. Di fondamentale importanza è la prevenzione.
Bejel – Il Treponema pallidum subsp. endemicum è il batterio responsabile dell’insorgenza del bejel, malattia nota anche come sifilide endemica; sostanzialmente è una forma di sifilide non venerea; inizialmente si hanno manifestazioni (ulcerazioni) a carico della bocca; in seguito si ha interessamento cutaneo e osseo (frequente è la periostite della gamba). Se non trattata correttamente la malattia può causare deformazioni ossee e deturpazione del volto. Il protocollo terapeutico è pressoché identico a quello utilizzato in caso di sifilide da Treponema pallidum subsp. pallidum.
Framboesia – Questa forma di treponematosi, nota anche come yaws, è causata dal batterio Treponema pallidum subsp. pertenue; anche questo tipo di infezione è non venereo; la trasmissione avviene generalmente in seguito a contatti epidermici diretti con la lesione di un soggetto infetto. La malattia si evolve in tre fasi (primaria, secondaria e terziaria); nel corso della prima si osserva l’insorgenza di papule granulomatose in particolare sugli arti inferiori (framboesiomi). In alcuni casi si sviluppano ulcere superficiali nella bocca o sul torace. Possono essere presenti febbre, cefalea e dolori alle ossa. Nella seconda fase, sugli arti inferiori, si sviluppano lesioni di colore rosaceo che si rompono con molta facilità e si ricoprono di croste; con il passare del tempo compaiono lesioni secche sulle cosce e sulle spalle; possono essere presenti periostite e osteite. In alcuni casi possono insorgere tumori al volto nonché necrosi e ulcere carico del rinofaringe.
Dopo diversi anni di latenza della malattia, si arriva alla terza fase, caratterizzata da ulcerazioni o lesioni gommose che interessano le ossa. La terapia consiste nella somministrazione di alte dosi di penicillina per via intramuscolare. Quanto più l’intervento terapeutico è precoce e più semplice è il trattamento.
Pinta – Causata dal batterio Treponema pallidum subspecie carateum, la pinta è una treponematosi diffusa soprattutto in Sud America; è caratterizzata da lesioni confinate al derma che si sviluppano inizialmente sul viso e sul collo; dopo alcuni mesi fanno la comparsa, su tutto il corpo, lesioni ispessite e piatte dette pintidis. Queste lesioni, con il passar del tempo alcune lesioni diventano color grigio ardesia oppure si depigmentano ricordando le macchie della vitiligine. Il trattamento è antibiotico.

Il Treponema pallidum è un batterio Gram-negativo (ovvero negativo alla colorazione di Gram, un esame di laboratorio); appartiene alla famiglia Spirochaetaceae, alla quale appartengono diversi microrganismi, patogeni e no.