I tonsilloliti (anche calcoli tonsillari o, più raramente, pietre tonsillari) sono piccole formazioni solide (sono costituite da cellule morte, leucociti, muco, residui di cibo ecc. dal colore bianco-giallastro con una consistenza più o meno solida e che emanano un odore alquanto sgradevole) che si formano con il tempo nelle cripte delle tonsille palatine (il caso più frequente) e di quelle linguali.
Il fenomeno dei tonsilloliti interessa soprattutto i giovani adulti, sia maschi che femmine, in particolar modo coloro che hanno una lunga storia di tonsilliti ricorrenti. Frequentemente queste piccole formazioni calcifiche vengono espulse a seguito di violenti starnuti.
Cause
Le cripte tonsillari hanno un’anatomia per la quale è molto frequente l’intrappolamento di germi patogeni, cellule morte, residui di cibo e di muco, piccoli detriti di vario genere ecc.; a questo intrappolamento consegue una mobilitazione delle cellule del sistema immunitario prodotte dai tessuti linfoidi tonsillari che aggrediscono tutto ciò che appare come estraneo eliminandolo.
In alcuni casi, però, il materiale che si accumula si calcifica e, conseguentemente, la sua eliminazione risulta molto più difficile.
Le cause per le quali il materiale che si trova nelle cripte tonsillari si calcifica non sono perfettamente note e sono ancora oggetto di discussione fra i vari autori.
L’ipotesi che attualmente risulta più attendibile e “gettonata” è quella secondo la quale la formazione dei tonsilloliti sarebbe legata all’infiammazione cronica delle tonsille (tonsillite cronica). Ricordiamo che, in ambito medico, con il termine tonsillite si indica un processo infiammatorio, acuto o cronico, a carico delle tonsille palatine e le cui cause vanno principalmente ricercati in infezioni batteriche o virali.
Tipologie di tonsilloliti
I calcoli tonsillari sono formazioni le cui dimensioni e la cui composizione possono variare.
Di norma i tonsilloliti sono piuttosto piccoli, ma non mancano casi di calcoli tonsillari piuttosto grandi.

Secondo alcune ricerche il fenomeno dei tonsillotiti interesserebbe circa il 10% della popolazione.
Per quanto concerne i materiali di composizione, quello più importante è sicuramente il calcio (non a caso si parla di “calcificazione”), ma all’esame microscopico ne risultano diversi altri (fra cui fosforo e magnesio).
Tonsilloliti: sintomi e segni
L’importanza della sintomatologia legata alla presenza di tonsilloliti varia a seconda delle loro dimensioni; nel caso di calcoli tonsillari molto piccoli i sintomi sono praticamente nulli o, al più, davvero molto lievi; le cose cambiano però nel caso di tonsilloliti di grandi dimensioni; in questo caso, infatti, si possono avere alitosi, mal di gola, problemi durante la deglutizione, otalgia, infiammazione e ingrossamento delle tonsille.
Fra i vari segni e sintomi citati, quello più caratteristico della condizione in questione è sicuramente l’alitosi (alito cattivo); dai vari studi effettuati emerge che nell’alito emesso dai soggetti con calcoli tonsillari è piuttosto elevata la presenza di solfuri (gas a base di zolfo).
Altre ricerche mostrano che circa i tre quarti delle persone che soffrono di alitosi caratterizzata dalla presenza di solfuri, accusa la presenza di tonsilloliti; ciò sembra confermare lo stretto legame che esiste fra presenza di gas di zolfo nell’alito e presenza di tonsilloliti.
Il mal di gola è un sintomo spesso presente nel caso di formazioni di calcoli tonsillari successivi a un episodio di tonsillite.
A seconda della loro posizione, i tonsilloliti possono causare problemi di deglutizione; infatti, se essi sono localizzati in punti che sono sovente attraversati da alimenti solidi o liquidi, l’atto di ingestione può risultare doloroso o comunque più difficoltoso.
L’otalgia (dolore alle orecchie) è legata al fatto che in alcuni casi creano alcuni fastidi alle fibre nervose che passano nell’area tonsillare e che collegano le orecchie all’encefalo.
Infine, quando i tonsilloliti superano certo dimensioni possono causare l’infiammazione e l’ingrossamento delle tonsille.
Diagnosi
La diagnosi di tonsilloliti può essere estremamente semplice o, al contrario, piuttosto difficoltosa.
È semplice nel caso di tonsilloliti ben visibili e di presenza della caratteristica sintomatologia (alitosi, otalgia ecc.); più complessa quando la sintomatologia è più sfumata e le formazioni non sono sempre ben visibili; in questi casi, se il medico sospetta che le formazioni presenti nelle tonsille possano essere di diversa natura, può decidere di prescrivere una radiografia o una TAC. Ovviamente a queste indagini si ricorre soltanto quando si sospetta la presenza di un problema piuttosto grave (granulomi calcificati, tumori, corpi estranei, sindrome di Eagle ecc.).
Rimedi per i tonsilloliti – La rimozione
I tonsilloliti di piccole dimensioni guariscono spesso in modo spontaneo senza che sia necessario intraprendere una qualsiasi terapia; quando sono associati alla presenza di tonsillite cronica, si interviene con le cure del caso (antibiotici nel caso di tonsillite batterica e gargarismi con acqua salata).
Nel caso di calcoli tonsillari dolorosi e di notevole dimensione si interviene con la rimozione chirurgica, un intervento piuttosto semplice e rapido che viene eseguito in anestesia locale e non necessita di ricovero; il chirurgo effettua incisioni di piccolissime dimensioni, ma sufficienti per l’estrazione dei depositi di materiale calcifico. L’intervento non mette al riparo da recidive. Le complicazioni postoperatorie sono possibili, ma si tratta di evenienze davvero molto rare; la guarigione delle ferite chirurgiche, invero piccolissime, è molto rapida.
A seconda della loro posizione, alcuni tonsilloliti possono essere rimossi in autonomia ricorrendo all’aiuto di un cotton-fioc.
Nei soggetti affetti ricorrentemente da tonsillite e da calcoli tonsillari può essere preso in esame il ricorso alla tonsillectomia, un intervento chirurgico con il quale si rimuovono le tonsille palatine.
Un’alternativa alla tonsillectomia è rappresentata dalla laser criptolisi, un intervento con il quale lo specialista, con l’aiuto del laser, modifica i bordi delle cripte tonsillari, modifica che impedisce l’accumulo di materiali e detriti al loro interno prevenendo di conseguenza la formazione di calcoli tonsillari.