Le rughe sono inestetici solchi o pieghe che si formano in alcune regioni del corpo, soprattutto dove la cute è continuamente sollecitata dall’azione di muscoli sottostanti; in particolare, la zona per eccellenza di formazione delle rughe è il viso ed è di questo tipo di rughe che ci occuperemo essenzialmente in questo articolo.
La formazione delle rughe, seppure inevitabile, è un fenomeno assai poco gradito in quanto contribuiscono a invecchiare l’aspetto, anche se, come vedremo, al contrario di quanto si potrebbe superficialmente pensare, non sono l’espressione maggiormente visibile dell’invecchiamento di una persona.
Rughe – Cause
Esistono vari modi di classificare le rughe; uno dei più interessanti è quello che prende in considerazione un criterio causale; in questo senso si possono distinguere quattro tipologie di rughe:
- rughe d’espressione (anche rughe muscolo-mimiche)
- rughe gravitazionali (anche pieghe di lassità cutaneo-muscolare)
- rughe attiniche (anche rughe da tramatura cutanea)
- pieghe da sonno.
Le rughe d’espressione sono solchi che si formano sulla pelle del volto e sono provocate dalla ripetuta azione di “trazione” che viene esercitata dai vari muscoli mimici; come facilmente si può intuire sono una tipologia di rughe che è più accentuata in coloro che utilizzano abbondantemente, in modo più o meno consapevole, la mimica facciale; iniziano a farsi abbastanza evidenti una volta che il soggetto ha superato i trenta anni di età e hanno la tendenza a diventare progressivamente più profonde; inizialmente il fenomeno è temporaneo, dopodiché queste rughe si fanno permanenti.
Esistono diverse tipologie di rughe d’espressione e la loro formazione è legata a uno o più muscoli mimici; si hanno quindi le rughe frontali orizzontali (il muscolo coinvolto è il frontale), le rughe glabellari verticali (muscoli corrugatori sopracciliari, muscoli orbicolari dell’occhio e muscolo procero, ovvero uno dei muscoli della parte superiore del naso), le rughe glabellari orizzontali (muscolo procero); le rughe perioculari sottorbitarie e del canto esterno (le cosiddette rughe a zampe di gallina; il muscolo responsabile è l’orbicolare dell’occhio); le rughe naso-geniene (muscoli elevatori del labbro superiore e muscoli zigomatici), le rughe perilabiali radiali (il muscolo coinvolto è l’orbicolare della bocca), le rughe labio-geniene (legate ai muscoli triangolari delle labbra e ai muscoli mentonieri) e, infine, le rughe trasversali del collo (legate al muscolo platisma).
Le rughe gravitazionali hanno la loro causa d’origine nel fatto che, in seguito all’inevitabile invecchiamento, le fibre elastiche e i fasci di collagene del derma diventano meno tonici e non riescono più a opporsi adeguatamente alla forza di gravità. Rientrano fra le rughe gravitazionali i solchi naso-genieni (che si fanno maggiormente evidenti a causa dello scivolamento del tessuto adiposo e di quello cutaneo), le rughe labio-geniene (che vengono rese piuttosto evidenti con l’abbassarsi degli angoli della bocca), il rilassamento cutaneo della palpebra superiore (blefarocalasi), la ptosi sopracciliare (cedimento del sopracciglio) e, infine, le borsette latero-mentoniere e il doppio mento.
Le rughe attiniche sono quei solchi che hanno la loro causa d’origine nella perdita di elasticità provocata all’effetto cumulativo sulla pelle dei raggi ultravioletti; sono infatti maggiormente visibili nelle zone particolarmente fotoesposte; si notano soprattutto nelle persone anziane (ma anche in soggetti più giovani con un fototipo 1 o 2) che per motivi professionali o altro sono state molto esposte alla luce solare (il tipico esempio è la pelle rugosa dei calciatori e dei contadini).
Le rughe attiniche si caratterizzano per una marcata accentuazione della tramatura della cute conferendo alla pelle un aspetto che viene definito spesso “a pergamena”, “sgualcito”.
Le pieghe da sonno sono quelle rughe che sono legate a una determinata postura notturna prolungata; nei soggetti di sesso femminile sono più spesso visibili a livello delle guance, mentre nei soggetti di sesso maschile sono maggiormente riscontrabili nella fronte o a livello fronto-temporale. Con il passare del tempo, le pieghe da sonno, inizialmente reversibili, tendono a diventare permanenti.
Oltre a fattori endogeni, inoltre, esistono anche fattori esogeni che le favoriscono; oltre a quelli già citati (esposizione al sole e a radiazioni ultraviolette) si ricordano le esposizioni a climi particolarmente sfavorevoli, l’inquinamento atmosferico o alcune infezioni.
Le rughe, infine,si possono formare anche nel caso di dimagramenti troppo rapidi.
Rughe e prodotti antirughe
La lotta alle rughe ha dato vita da moltissimo tempo un floridissimo mercato in ambito cosmetologico.
Ormai da decenni, infatti, si stanno studiando prodotti antirughe. Ogni volta il nuovo prodotto viene lanciato sul mercato come miracoloso, ma, battage pubblicitario a parte, di sensazionale non c’è poi molto. Quattro sono gli effetti su cui gli antirughe attuali contano per risolvere il problema:
1) azione idratante. È l’azione più banale, ma anche quella più efficace. Una pelle idratata è più elastica e reagisce meglio alle sollecitazioni negative. Anche l’impressione visiva è nettamente migliorata.
2) Azione riempiente. Le rughe vengono riempite (analogo effetto hanno le iniezioni estetiche di collagene) nel tentativo di farle scomparire. A parte la transitorietà del fenomeno, il risultato pratico è deludente perché l’applicazione è statica, mentre la ruga è un fenomeno generato dal dinamismo del viso. In un certo senso, la stessa mimica facciale si oppone al riempimento.
3) Azione stirante. Se si considera che complesse operazioni di lifting possono ringiovanire il soggetto al massimo di 10 anni, ben si comprende come l’applicazione di una crema “stirante” non possa che produrre risultati molto modesti.
Questi tre fattori sono associati in varia misura nei vari prodotti, la pubblicità di molti dei quali andrebbe inserita permanentemente fra gli OSCAR delle promesse impossibili.
Da notare l’immancabile impiego di immagini a corredo dell’efficacia: il problema è che l’immagine dà il risultato provvisorio, subito dopo l’applicazione. Interessante sarebbe averla due giorni dopo l’applicazione! Il problema è che l’effetto svanisce talmente velocemente che nessun soggetto che dimostra sessant’anni riesce a dimostrarne quaranta in seguito all’utilizzo di tali prodotti.
Vediamo un esempio: riduzione della profondità delle rughe 69%. Eccellente, pensa l’acquirente: le mie rughe si riducono del 70%. Il banale errore logico (che si comprende leggendo l’avvertenza in piccolo) è che la percentuale non si riferisce a quanto la ruga è diminuita (il 70% circa sarebbe un risultato da Nobel) quanto alla percentuale di donne in cui la ruga è diminuita, magari anche solo del 2%. Vuol dire che nel 31% dei casi non si è avuto nessun miglioramento!
Per rendere merito a una pubblicità seria (che fra l’altro viene da una casa che per altri prodotti ha usato pubblicità un po’ troppo “ottimistiche”) si deve citare il solo prodotto sul mercato (RevisAge50) che quantifica numericamente (senza cioè l’uso di immagini “dubbie” o di frasi o grafici a molteplice interpretazione):
Aumento dell’elasticità cutanea: 7%
Diminuzione delle rughe profonde: 8%.
Questi sono i dati che si ottengono realmente con le prime tre azioni. Tradotti in anni si ottiene un ringiovanimento visivo di 3-4 anni.
Rughe e Botox – L’uso di una forma purificata e sterile della tossina botulinica (prodotta dal 1989 contro i disordini muscolari del volto) si basa sull’azione paralizzante sui nervi che azionano la muscolatura responsabile delle rughe su una pelle non più elastica. È una variante dell’azione stirante. A parte le controindicazioni (mal di testa, nausea, raffreddore per mesi e a lungo andare la paralisi di molte espressioni facciali), il costo è elevato, visto che un’iniezione funziona per soli 4 mesi (con prezzi che di norma superano i 200 euro mensili).
Le donne che volessero provare tale prodotto si leggano (e capiscano a fondo!) la parte dell’articolo in cui viene descritto il meccanismo con cui arriviamo al giudizio visivo di età.
4) L’ultima azione degli antirughe è rappresentata dall’intervento dall’interno: l’assunzione orale cioè di sostanze che possono rallentare l’invecchiamento (Q10, vitamina E, vitamina C ecc.). A dire il vero molte creme contengono queste sostanze (del tipo 1 g di vitamina E!) per un uso topico (cioè locale), con un grossolano errore di fondo:
se queste sostanze sono attive contro l’invecchiamento perché assumerle solo sulla pelle e non, come suggeriscono molte ricerche, anche per tutto l’organismo?
La risposta sarebbe che la crema non serve più (ma chi può fare a meno del rito quasi scaramantico dello spalmarsi la pelle sul viso per sentirla fresca e giovane?) e si passa alla compressa di integratore vitaminico. Il problema è che gli integratori estetici sono veramente blandi (in linea con i multivitaminici europei) e non possono granché nel rallentare l’invecchiamento. Meglio usare integratori generali ad hoc con formulazione americana. Per conoscere la loro reale efficacia si consultino le schede antietà.
Le rughe sono davvero le maggiori responsabili dell’invecchiamento?
Le rughe sono a torto considerate l’espressione più visibile dell’invecchiamento. Probabilmente ciò è dovuto all’attenzione che il pubblico femminile ha nei confronti di questo fenomeno. L’errore è duplice. Innanzitutto perché non tutte le rughe sono da vecchiaia, essendo a tutti noto il fenomeno delle già citate rughe da espressione. Ancora più importante nel declassare l’importanza delle rughe è l’analisi del loro ruolo nel giudizio di vecchiaia di una persona che viene formulato da un osservatore.

Rughe e imperfezioni della pelle dovute a invecchiamento
Sicuramente nella valutazione dell’età apparente di una persona il nostro cervello elabora anche la rugosità della pelle, ma ciò può avvenire solo da vicino, quando arriva la precisa informazione visiva. Basta questa riflessione per capire che altri sono i dettagli che la mente elabora e associa al concetto di età. Se osserviamo una persona anziana da venti-trenta metri, probabilmente daremo a essa un’età avanzata anche se non ne scorgiamo completamente i lineamenti del volto. Questo semplice test ci dice che i fattori più importanti correlati con la sensazione oggettiva di vecchiaia sono il portamento e il movimento della persona.
Chi appare goffo, curvo, impacciato, lento è subito percepito come vecchio.
Questa è una legge che tutti applicano, ma che pochi conoscono. Successivamente si passa in rassegna il colore dei capelli.
Chi presenta un colore bianco dei capelli è percepito come vecchio.
Poiché tutti sanno che la calvizie può essere più o meno incipiente, la presenza di una folta capigliatura non viene avvertita come condizione necessaria per la giovinezza, ma in genere come condizione sufficiente. Molto spesso la calvizie è associata alla vecchiaia solo perché i pochi capelli rimasti sono grigi. Se il colore di questi ultimi fosse molto giovanile, la calvizie sarebbe percepita come condizione di “non giovinezza”, non di vecchiaia.
Poi è la volta della forma del corpo.
Chi appare a pera (fianchi grosse nelle donne) o a mela (pancia nell’uomo) è percepito come persona per lo meno di mezza età
Questo proprio perché tutti sanno che un giovane, anche se grasso, in genere è armonico (e questa informazione resta ben memorizzata nel nostro cervello).
Da ultimi vengono i particolari ravvicinati: le rughe, il seno (ovviamente per le donne), il cedimento del viso ecc.
Da questa breve scaletta si comprende perché la preoccupazione di molte donne di nascondere le rughe sia del tutto inutile: anche se le eliminassero verrebbero comunque percepite come vecchie.
Come apparire più giovani?
Premesso che:
- apparire giovani non è un obbligo e che
- volerlo apparire non è un delitto,
qual è la strategia corretta quindi per apparire giovani (magari tarandosi con l’età psicologica che sentiamo?):
- Praticare una regolare attività fisica che ci consenta di mantenerci tonici, scattanti, elastici e resistenti.
- Seguire un’alimentazione corretta che eviti ogni inestetismo.
- Utilizzare procedure estetiche efficaci nel ritocco dei particolari correlati con l’età. Spieghiamo il termine efficace. Se una persona si tinge i capelli, limita o elimina una calvizie o si rifà un seno cadente, il particolare ringiovanisce effettivamente di 10-20 anni. Se una persona usa una miracolosa crema antirughe (o esegue un lifting, procedura attualmente di scarsa efficacia), ben che vada il suo viso ringiovanisce di 3-4 anni, la cura non è cioè significativa.
E allora per le rughe che facciamo? Se si sono ben capiti i primi tre punti, probabilmente si è già fatto molto e si sembra più giovani della propria età cronologica. In ogni modo occorre capire che è inutile avere una pelle da ventenne e un corpo cadente. Questa comprensione indirizza verso una strategia consigliata da molti chirurghi estetici “seri”:
- protezione della pelle con un buon idratante.
- eliminazione dei fattori esterni d’invecchiamento, primo fra tutti il sole.
- uso di terapie interne antietà, cioè di sostanze (come gli anti-radicali liberi) che contrastano l’invecchiamento in toto dell’organismo. Per queste rimandiamo alle schede antietà.
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