La ritenzione idrica è un disturbo molto diffuso fra la popolazione, in particolar modo fra le persone di sesso femminile (si ritiene che in Italia ne soffrano circa un terzo delle donne in età adulta). In ambito medico, con ritenzione idrica si fa riferimento alla tendenza a trattenere liquidi nell’organismo. Le zone maggiormente colpite dal problema sono l’addome, le cosce e i glutei, ma il gonfiore da ritenzione può comunque interessare altre zone. Il segno caratteristico della ritenzione è l’edema, ovvero l’accumulo di liquidi negli spazi interstiziali del corpo.
Il danno da ritenzione idrica non rappresenta soltanto un danno di tipo estetico, ma è causa di fastidiosi problemi che tendono a cronicizzarsi; stranamente; pur trattandosi di un problema “sentito” viste le sue implicazioni di tipo estetico, il più delle volte viene sottovalutato in quanto ritenuto un evento ineluttabile.
Come vedremo nel paragrafo successivo, le cause di ritenzione idrica possono essere le più varie, ma nella gran parte dei casi il problema è spesso riconducibile a uno stile di vita non ottimale.
Cause di ritenzione idrica
È importante comprendere che esistono molte cause alla base di questo fenomeno.
Sostanzialmente, facendo riferimento agli agenti causali, possiamo distinguere cinque grandi categorie:
- ritenzione idrica secondaria
- ritenzione idrica iatrogena (da farmaci)
- ritenzione idrica alimentare
- ritenzione idrica circolatoria
- ritenzione idrica da sindrome premestruale.
Di seguito una breve analisi delle varie tipologie.
1) Ritenzione idrica secondaria – Si tratta di una forma secondaria a patologie spesso gravi, fra cui sono da citare:
- insufficienza renale
- insufficienza cardiaca (scompenso cardiaco)
- patologie alla vescica o al fegato
- ipertensione arteriosa
- linfedema.
Nei soggetti affetti da insufficienza renale, i reni non sono più in grado di svolgere correttamente l’azione di regolazione dell’equilibrio idrosalino e la ritenzione di liquidi è una delle conseguenze. Le gambe tendono a gonfiarsi e di norma si registra un apparentemente inspiegabile aumento del peso corporeo.

La ritenzione idrica secondaria può essere causata da altre patologie, come il linfedema alle gambe
La ritenzione di liquidi è un tipico segno dell’insufficienza cardiaca, sia essa acuta oppure cronica; in particolare, soprattutto in caso di insufficienza ventricolare destra si verifica un aumento della pressione nella vena cava e nelle vene sistemiche; ciò induce un notevole accumulo di liquidi in particolar modo a livello dell’addome e degli arti inferiori.
La ritenzione idrica è una delle complicazioni di varie malattie epatiche, principalmente la cirrosi epatica; la raccolta di liquidi è solitamente localizzata nel peritoneo e negli arti inferiori con ascite ed edemi. Anche i disturbi a livello della vescica, l’ipertensione arteriosa e il linfedema inducono ritenzione idrica.
Ovvio che, in questi casi, la cura della ritenzione idrica passa attraverso il trattamento della patologia sottostante.
2) Ritenzione idrica iatrogena – L’abuso di farmaci, derivante dalla cattiva abitudine di risolvere ogni piccolo problema con un farmaco, può portare a ritenzione di liquidi. Le classi di farmaci responsabili sono sostanzialmente quattro: antinfiammatori, cortisonici, terapia ormonale sostitutiva (vedasi l’articolo sulla menopausa) e contraccettivi. Si deve comunque notare che la ritenzione idrica è provocata dall’uso prolungato e massiccio, ma non è mai responsabile di notevoli alterazioni idriche in un soggetto perfettamente sano. Per esempio la pillola anticoncezionale è spesso sotto accusa, a torto, visto che la ritenzione idrica causata dalla pillola va da 0 a 1 kg di peso, del tutto ininfluente nell’economia del benessere generale.
3) Ritenzione idrica alimentare – Il sodio è uno dei principali imputati quando si parla di ritenzione di liquidi, ma quello che non tutti sanno è che il sodio causa ritenzione idrica solo se certi nostri meccanismi funzionano male. Ciò significa che non è l’unico e sicuro responsabile. Prendiamo per esempio il glutammato; i suoi effetti sono notevolmente superiori se messi a confronto con quelli del comune sale da cucina; in moltissimi ristoranti, oltre ad abbondare con le salature, si fa un notevole utilizzo di esaltatori di sapidità che contengono glutammato (il dado da cucina è l’esempio più eclatante).
Per approfondimenti si consulti il nostro articolo Glutammato.
Comunque sia, se si pensa di essere fra quelle persone che ritengono acqua perché il meccanismo del sodio non funziona in modo ottimale, è bene evitare i cibi salati e moderare il consumo di sale, senza diventare maniaci e cadere vittima di pubblicità ingannevoli come quelle dell’acqua minerale senza sodio: sono granelli di sabbia in un deserto. Ulteriori suggerimenti sono disponibili nel nostro articolo La dieta per la ritenzione idrica.
4) Ritenzione idrica circolatoria – È quella che dovrebbe chiamarsi ritenzione idrica primaria. É caratterizzata dalla tumefazione dei tessuti molli, a causa dell’accumulo di liquidi negli spazi interstiziali fra una cellula e l’altra.
È causata dalla stasi della circolazione dovuta al venire meno del corretto funzionamento del sistema venoso e di quello linfatico. A causa della mancanza di tonicità delle pareti venose, le valvole a nido di rondine che sono deputate a gestire il ritorno venoso non funzionano più bene e il sangue in parte ristagna nelle vene, provocando un flusso di liquido dalle vene (degli arti inferiori e in particolare nelle caviglie) agli spazi interstiziali delle cellule. Per approfondire si consulti l’articolo Insufficienza venosa cronica.
5) Ciclo mestruale – Nelle donne che soffrono di sindrome premestruale si può avere una consistente ritenzione idrica. Si veda, per approfondimenti, l’articolo specifico.
Come combattere la ritenzione idrica
Nelle donne molto spesso si ritiene che la ritenzione di liquidi provochi la cellulite nelle zone caratterizzate dalla presenza di tessuto adiposo. In realtà, troppo spesso la ritenzione idrica viene usata come alibi di un aumento di peso (soprattutto con l’età) o di una cellulite che non si riesce a tenere sotto controllo. La donna cioè attribuisce il proprio sovrappeso e la cellulite non a uno stile di vita errato, ma a un’inevitabile ritenzione idrica. A parte il fatto che un aumento ponderale di cinque-sei chilogrammi non può essere attribuito alla ritenzione idrica (tranne casi patologici gravi che nulla hanno a che fare con la quotidianità), esiste un buon indicatore di ritenzione idrica: l’esame del peso specifico delle urine; in presenza di ritenzione i valori sono innalzati.
L’esperimento – Inoltre le bilance impedenziometriche, che misurano la percentuale di liquido corporeo, ormai svelano impietosamente che l’alibi non regge. Anche in presenza di soggetti con arti o viso gonfi ed edematosi, si scopre incredibilmente che la loro percentuale di acqua è bassa! Cosa significa ciò? Che la ritenzione di acqua non è assoluta, ma è localizzata e che è comunque modesta (1-2 litri su una donna di 50 kg sono il 2-4%). Il gonfiore è dovuto anche e soprattutto al tessuto adiposo in eccesso. Infatti poiché il muscolo contiene circa il 75% di acqua contro il 50% del tessuto adiposo, matematicamente è ovvio che la percentuale di acqua in chi è in netto sovrappeso è molto bassa.
Valori normali sono:
- Donna: 50-55%
- Uomo: 60-65%
Essendo più muscolosi, gli sportivi hanno anche un 5% in più di acqua rispetto a tali medie.
Sorprendentemente:
una maggior percentuale di acqua significa più salute!
Il problema è averla al posto giusto! Non è quindi un problema di quantità, ma di dislocazione.
Ormai numerose ditte hanno immesso sul mercato acque minerali senza sodio, pubblicizzandole come esempi di acqua ideale per evitare la ritenzione idrica. Il fatto dimostra come una pubblicità possa essere fuorviante quando si basa su concetti qualitativi e non quantitativi.
In moltissime acque minerali oligominerali il contenuto di sodio è inferiore a 10 mg per litro, il che significa che nel caso in cui se ne bevano 25 litri si arriva a un quarto di grammo di sodio, eventualmente risparmiato se l’acqua usata non contiene sodio. Il risparmio è del solo 5% della quantità di sodio introdotta giornalmente con la dieta nell’alimentazione occidentale (5 g). È chiaro quindi che non è certo l’acqua minerale senza sodio che ci può salvare da questo elemento (che peraltro è fondamentale per la vita!), ma l’abitudine a non salare i cibi e a evitare quelli pesantemente salati. Risparmiare il sodio dell’acqua minerale è come sperare di diventare ricchi risparmiando un euro al giorno.
Si consideri poi che bere troppa acqua, contrariamente alla credenza comune, favorisce, non contrasta la ritenzione idrica, come ben sanno i maratoneti che, nei giorni precedenti una maratona, bevono in eccesso per rifornire il corpo d’acqua (effetto cammello). Come spiega la dieta italiana, un individuo sano ha un meccanismo perfetto e ben regolato che ci indica quando bere: lo stimolo della sete.
Si rimanda all’articolo sul sale per ulteriori approfondimenti.
I rimedi per la ritenzione idrica
Quali sono i rimedi per la ritenzione idrica? Le strategie possono essere diverse, ma non tutte possono essere definite ottimali, vediamo quindi di fare un po’ di chiarezza sulla questione.
I diuretici – Molto spesso un medico poco attento alla sua professionalità potrebbe essere indotto a consigliare i diuretici a una donna non particolarmente predisposta a uno stile di vita sano. Non è questa la sede per evidenziare i danni dei diuretici assunti a sproposito e per lunghi periodi; facciamo solo notare che la prescrizione dei diuretici è simile alla prescrizione di cortisonici a un enfisematoso con la seguente motivazione: “Non vuole smettere di fumare le sue 40 sigarette al giorno? Non si preoccupi, le prescrivo un cortisonico così può continuare a coltivare il suo vizio il più a lungo possibile finché fra due o tre anni non passerà a miglior vita“.
Le false cure – Esistono molte false soluzioni al problema che lo riducono a una sola dimensione. Per falsa cura s’intende quella che propone una correzione unica al proprio stile di vita nella convinzione che ciò possa bastare. Esiste la falsa cura alimentare (che propone l’eliminazione di un numero più o meno elevato di cibi), la falsa cura sportiva (che propone un allenamento molto intenso e continuo), la falsa cura salutista (che propone l’eliminazione di un solo fattore, per esempio il sodio, il fumo ecc.). In realtà sono soluzioni semplicistiche: per avere un netto miglioramento occorre veramente una vita sana e una vita sana è l’INSIEME di diverse situazioni.
La vita sana – Stranamente non soffrono di ritenzione di liquidi quelle donne che:
- praticano regolarmente sport;
- seguono costantemente un’alimentazione sana e ipocalorica;
- non bevono
- non fumano
È chiaro che nella vita sana occorre crederci: praticare sport non significa andare un’ora in palestra tutti i giorni parlando con le amiche, sudando poco e al massimo facendo un quarto d’ora di esercizi. Né vale mangiare cibi sani, se poi ci si permette una quantità impressionante di calorie.
La soluzione c’è: perché non provare?
Ritenzione idrica e attività fisica
Questo argomento viene dettagliatamente affrontato in un articolo a parte al quale rimandiamo.