Il neurinoma del nervo acustico è un tumore benigno a lentissima crescita, non particolarmente frequente, che colpisce l’VIII nervo cranico.
Trattandosi di una neoplasia non particolarmente comune, molti non ne hanno mai sentito parlare, perlomeno fino ad aprile 2017, mese in cui il tribunale di Ivrea ha riconosciuto a un lavoratore una rendita vitalizia (500 euro mensili) da malattia professionale che dovrà essere corrisposta dall’INAIL in quanto l’utilizzo frequente del telefono cellulare per motivi di lavoro avrebbe causato lo sviluppo di un tumore intracranico (il neurinoma dell’VIII nervo cranico, appunto).
La storica sentenza (è la prima del genere) ha letteralmente scatenato dibattiti sui media, e sulla Rete in particolare.
Come spesso accade in queste circostanze, l’opinione pubblica è divisa in due; da una parte coloro che ribadiscono con ancora più forza che i telefoni cellulari sono dannosi per la salute, dall’altra, chi fa notare che, allo stato attuale, niente è stato provato.
Alle affermazioni di coloro che sostengono che, con l’uso sempre più diffuso dei telefoni cellulari e delle connessioni wireless, si è osservata una tendenza all’aumento dei tumori cerebrali negli ultimi anni, altri rispondono che si dovrebbe anche considerare che in questi ultimi anni sono enormemente aumentate le capacità di diagnosi grazie al fatto che le tecniche radiodiagnostiche sono sempre più perfezionate e quindi in grado di “scovare” neoplasie piccolissime e a crescita lentissima (il neurinoma è una di queste) che anni addietro sarebbero “sfuggite” ai controlli.

La scienza non ha ancora chiaramente stabilito se esista un nesso causale tra neurinoma e telefoni cellulari
Comunque sia, si tornano a ripetere le stesse domande. Di seguito, quindi, proveremo a rispondere a quelle più frequenti, premettendo che, allo stato attuale, certezze assolute non ve ne sono.
Le domande
Perché alcuni ritengono che l’utilizzo dei telefoni cellulari possa causare un tumore cerebrale?
I telefoni cellulari sono dispositivi che emettono campi elettromagnetici a radiofrequenza. Sono ormai molti anni che viene studiata la presunta pericolosità delle onde elettromagnetiche (emesse dai cellulari, dalle reti wireless ecc.) per la salute dell’uomo, ma, checché se ne dica, come spiegano gli esperti, non esistono evidenze conclusive sull’esistenza di un nesso causa-effetto.
Nel 2010 fu pubblicato lo studio Interphone, un lavoro di ampia portata condotto dall’IARC (l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) che coinvolse 31 scienziati di 14 Paesi. Lo studio assolse sostanzialmente i telefoni cellulari; si è parlato di “assoluzione per insufficienza di prove”; fatto sta che l’imponente lavoro mise in evidenza solo un leggero aumento dei casi di glioblastoma e di neurinoma fra i cosiddetti “super-utenti”, soggetti che avevano trascorso al telefono cellulare più di 1.640 ore; va comunque ricordato che gli stessi autori dello studio precisarono che non c’era modo di provare incontrovertibilmente un legame diretto fra le due cose. L’anno seguente, l’IARC inserì le onde elettromagnetiche nel gruppo 2B (possibili cancerogeni), gruppo nel quale vengono inseriti tutti quegli agenti “sospettati” di essere pericolosi per la salute umana.
Che cosa ci succede quando parliamo al telefono cellulare?
I campi elettromagnetici prodotti dai telefoni cellulari sono piuttosto deboli e attualmente nessuno è riuscito a spiegare quale potrebbe essere il meccanismo eventualmente implicato nell’insorgenza di un tumore cerebrale. A oggi, l’unico effetto che è stato accertato è il riscaldamento, ma si deve precisare che tale fenomeno è talmente lieve che non può determinare conseguenze dannose per l’organismo umano.
Corriamo un pericolo tenendo il cellulare in tasca?
Molte persone sono abituate a tenere il cellulare nella tasca dei pantaloni; ciò ha fatto pensare ad alcuni che potrebbero esservi delle conseguenze negative sulla fertilità maschile (a causa della riduzione della motilità degli spermatozoi che le onde elettromagnetiche provocherebbero); in realtà, la fertilità maschile è legata a numerosi fattori (dieta, attività fisica, sonno, fumo ecc.) ed è quindi molto difficile dimostrare un legame diretto di causa-effetto con le onde elettromagnetiche. Quello che si sa è, per esempio, che queste ultime possono interferire con i pacemaker; è per questo motivo che ai portatori di questi dispositivi si raccomanda di non tenere il telefono nei taschini che si trovano all’altezza del petto.
È pericoloso tenere il cellulare vicino nelle ore notturne?
Quando non viene utilizzato, il telefonino emana pochissime radiazioni e non vi è alcuna ragione per tenerlo spento; la vera e propria esposizione, infatti, avviene quando il telefono viene utilizzato per conversare; quindi, quando c’è la possibilità è buona norma utilizzare un auricolare o il vivavoce. Se si vuole ridurre ulteriormente l’esposizione alle onde elettromagnetiche si può cercare di farne un uso più mirato. Buona norma è limitare l’utilizzo dei telefonini ai bambini.