I nei (anche nevi) sono particolari lesioni o neoformazioni cutanee. I nei propriamente detti sono i nei nevocellulari, ma è frequente l’uso improprio del termine per riferirsi ad altri tipi di lesione, spesso infatti si parla di nevi vascolari (categoria che comprende lesioni come gli angiomi e gli emangiomi) e di nevi dermici (particolare categoria di lesioni cutanee nella quale rientrano i nevi follicolari, i nevi sebacei e i nevi verrucosi).
Nei e melanoma
In questa pagina si descrivono i nevi, ma sicuramente molti visitatori saranno interessati a capire la differenza fra un neo benigno e uno maligno. A questo proposito è consigliabile consultare l’articolo sul melanoma per farsi un’idea sui criteri che possono indurre a una prima classificazione.
I nei nevocellulari
I nevi nevocellulari (anche nevi melanocitici) possono essere congeniti oppure acquisiti, piani oppure rilevati; i nevi nevocellulari sono costituiti da cellule di forma rotondeggiante presenti nell’epidermide che vengono denominate melanociti. Si presentano come macchie cutanee il cui colore può variare dal marrone chiaro al nero; esistono, sebbene siano più rari, anche nevi nevocellulari di colore rossastro.
Esistono diverse tipologie di nevi nevocellulari; la classificazione più comune distingue nove casistiche cliniche:
- lentiggini
- nei melanocitici acquisiti piani
- nei di Miescher
- nei di Unna
- nei melanocitici congeniti
- nei di Spitz e nei di Reed
- macchia mongolica
- nei di Ota e nei di Ito
- nei blu.
Lentiggini – Sono macule rotondeggianti di piccole dimensioni (da 1 a 3 mm di diametro) e di un colore marrone che può variare di tonalità. Le lentiggini possono essere acquisite o congenite e possono comparire in qualsiasi sede, anche se più frequentemente si trovano sul volto.
Si tratta di lesioni benigne che non necessitano di terapia; le lentiggini isolate vanno distinte dai nevi melanocitici acquisiti piani, dai nevi di Reed e dai melanomi de novo, anche se questi generalmente sono asimmetrici, a differenza delle lentiggini che generalmente sono simmetriche.
Sono generalmente presenti nelle persone dalla carnagione chiara, anche se non è impossibile osservarle in soggetti dalla carnagione più scura.
Le lentiggini vengono spesso confuse con efelidi e lentigo solari; addirittura alcuni considerano le tre denominazioni quali sinonimi; in realtà si tratta di tre diverse tipologie di macchie cutanee, anche se, effettivamente, non è sempre immediato distinguerle. Per approfondimenti si consultino i nostri articoli Lentiggini, Efelidi e Lentigo solare.
Altre informazioni utili sono presenti in altri nostri articoli: Lentigo senile e Lentigo simplex.
Nei melanocitici acquisiti piani – Questa tipologia di nevi è quella di più comune riscontro nella razza caucasica. Trattasi di nevi piani o leggerissimamente rilevati al centro; hanno generalmente un diametro inferiore ai 6 mm; quando sono più grandi possono essere asimmetrici; in quest’ultimo caso si parla di nei melanocitici acquisiti piani atipici.
Questi nevi fanno generalmente la loro comparsa durante l’età adolescenziale oppure in seguito. Mediamente le persone di razza caucasica ne hanno un numero variabile da 15 a 30; sono di colore brunastro, generalmente più scuri nella parte centrale. Con l’avanzare dell’età hanno la tendenza a regredire.
Quando i nevi melanocitici acquisiti piani sono molto piccoli non è agevole distinguerli dai nei di Reed nella loro fase iniziale o dalle lentiggini; nel caso siano asimmetrici non è nemmeno agevole distinguerli dai melanomi.
Questi nei sono lesioni del tutto benigne e la loro asportazione può essere dettata solo da fini estetici.
Nei di Miescher – I nevi di Miescher sono lesioni cutanee acquisite di natura benigna. Trattasi di nei di un colore che può variare dal bruno chiaro a quello della cute. Sono spesso nei isolati e compaiono generalmente nel volto durante l’età puberale o in seguito; sono più frequenti nei soggetti di sesso femminile. Il loro diametro può andare da pochi millimetri a circa un cm; hanno forma rotondeggiante od ovale; non è facile distinguerli dai nei melanocitici congeniti di piccole dimensioni, dai basaliomi e dalle papule fibrose.
Nei di Unna – I nevi di Unna sono lesioni acquisite di consistenza molle il cui colore varia dal brunastro a quello cutaneo; sono generalmente presenti in poche unità su tronco e collo; i nei di Unna fanno solitamente la loro comparsa in età adulta (dopo i trenta anni) e sono più frequenti nei soggetti di sesso femminile.
Il diametro di questi nei può arrivare al cm, data la loro forma polipoide esofitica sono più sottoposti di altre lesioni a traumatismi o a torsioni. Vanno distinti dai fibromi molli e dai nei melanocitici congeniti piccoli peduncolati.
Trattandosi di lesioni benigne non necessitano di trattamento alcuno.
Nei melanocitici congeniti – Sono lesioni polimorfe dal colorito bruno (variano dal marrone chiaro al nero) e sono presenti fin dal momento della nascita. Possono essere isolati e di dimensioni abbastanza limitate (<2,5 cm) e possono essere presenti in una qualsiasi parte del corpo (un caso su 100 nati); più raramente (un caso su 1.000 nati) possono avere dimensioni maggiori (da 2,5 fin a 20 cm) oppure, rarissimamente (un caso su 30.000-50.000 nati) possono avere dimensioni superiori ai 20 cm; in quest’ultimo caso si parla di nevi melanocitici congeniti giganti (NMCG).
I nevi melanocitici congeniti presenti su testa e collo possono essere associati a disturbi di origine neurologica e a melanocitosi leptomeningea; quelli presenti sulla regione lombosacrale possono essere invece associati a spina bifida e a meningomielocele.
Dal momento che i nevi melanocitici congeniti giganti possono essere precursori di melanoma, è indicata la loro asportazione chirurgica a fini preventivi.
Nei di Spitz e nei di Reed – Trattasi di lesioni generalmente acquisite caratterizzate da crescita rapida; alcuni autori li considerano entità cliniche diverse fra loro, mentre altri tendono ad associarli; i nevi di Spitz sono tipici dell’età infantile, sono di colore rosso-rosastro e compaiono soprattutto sul viso.
I nevi di Reed, più frequenti nei soggetti di sesso femminile, compaiono generalmente dopo i venti anni di età; hanno colorito bruno scuro o addirittura nero e sono più frequenti negli arti inferiori.
Molto spesso si hanno forme di passaggio fra le due tipologie; entrambi di forma rotondeggiante, hanno un diametro generalmente inferiore a 1 cm.
I nevi di Spitz vanno distinti dagli emangiomi di piccole dimensioni, dai granulomi piogenici e dai mastocitomi solitari.
L’asportazione chirurgica di questo tipo di nevi è indicata solamente nel caso si abbiano dubbi sulla diagnosi.
Macchia mongolica – Trattasi di una lesione pigmentata congenita dal colore grigio-bluastro; è nota anche come macchia blu della Mongolia o come melanocitosi dermica congenita in regione lombosacrale; più raramente può riscontrarsi sui fianchi, sull’addome, sulle spalle ecc.; in casi eccezionali può essere presente anche sul volto.
La macchia mongolica è una lesione di natura benigna, piatta e della forma irregolare; è, come facilmente immaginabile, molto comune nel popolo mongolo, ma è diffusa anche in asiatici orientali, polinesiani, africani orientali e nativi americani. Può fare la sua comparsa alla nascita oppure dopo qualche mese e tende a scomparire trascorsi pochi anni dalla pubertà. Nel caso che la macchia mongolica sia presente in sedi atipiche è necessario distinguerla dai nei di Ota e di Ito.
Nei di Ota e nei di Ito – I nevi di Ota sono lesioni pigmentate, generalmente monolaterali, della cute e delle mucose nella zona innervata dalla prima e dalla seconda branca del nervo trigemino. I nei di Ito interessano invece la zona acromio-deltoidea.
Sono nevi simili nell’aspetto (stesso colore bluastro con sfumature grigio-bruno-nere) e nelle dimensioni che possono andare da pochi millimetri ad alcuni centimetri.
Si tratta di nevi più facili da riconoscere rispetto ad altri; talvolta, seppur raramente, possono però essere confusi con le macchie mongoliche che compaiono sul volto.
Nei blu – Trattasi di lesioni cutanee di cui esistono numerose varianti cliniche. Nella metà dei casi sono presenti sul dorso delle mani e dei piedi. Altre zone in cui i nevi blu possono fare la loro comparsa sono le natiche, il volto ecc. In casi eccezionali possono trovarsi anche sulla bocca, sulla sclera, sulla vagina ecc. Non sono generalmente lesioni particolarmente estese (solitamente hanno un diametro inferiore al cm). Con il trascorrere del tempo i nevi blu tendono a regredire.
Si parla di nevi blu maligni per identificare quei melanomi che sono insorti da un neo blu; tranne questi casi non sono nevi che necessitano di trattamento. È opportuno fare accertamenti nel caso di cambiamenti di forma. In alcuni casi possono essere confusi con i nei di Reed.
La mappatura dei nei
Mappatura dei nei è un’espressione con la quale ci si riferisce a una visita dermatologica per osservare e studiare nei e lesioni cutanee simili (si veda l’articolo specifico). Si deve tenere presente che, in molti casi, un esame clinico effettuato da un dermatologo è sufficiente a formulare una diagnosi sicura; in effetti non sono molti i nei per i quali il medico può richiedere l’esecuzione di esami più approfonditi come la videodermatoscopia in epiluminescenza. Del resto, il ricorso a questo tipo di esame si rende necessario se siamo in presenza di nevi che all’osservazione clinica risultano sospetti.
In diversi casi, fortunatamente, molti nevi che dal punto di vista clinico appaiono decisamente sospetti, finiscono per rivelarsi come innocui. Il caso contrario (ovvero nei che clinicamente appaiono come insignificanti, ma che grazie alla dermatoscopia si rivelano lesioni maligne) è da considerarsi evento eccezionale.
La videodermatoscopia viene effettuata con l’ausilio del dermatoscopio, uno strumento che permette un’osservazione particolareggiata di elementi non visibili a occhio nudo. Il dermatoscopio (anche termoscopio) è sostanzialmente uno strumento manuale costituito da una lente che permette ingrandimenti che vanno da 10 a 20x e da una lampada che fornisce una luce incidente.

Uno specialista è in gradio di distinguere i nei (nevi) da altre formazioni che compaiono sulla pelle, di tipo benigno o maligno
Grazie a questo tipo di esame un neo sospetto può essere inquadrato con molta precisione e ciò permette di definire le eventuali azioni da intraprendere, ovvero controllo periodico oppure asportazione.
L’esame dermatoscopico è un esame indolore non invasivo, ma in alcuni casi può essere molto noioso perché può durare molto a lungo; è il caso di quei soggetti che presentano numerosi nevi che dal punto di vista clinico sono ritenuti “interessanti”.
Casi di nevi dubbi anche dopo l’esame dermatoscopico richiedono sempre l’esecuzione di una biopsia.
Asportazione dei nevi
L’intervento di asportazione di un nevo può essere preso in considerazione soltanto dopo un’accurata visita dermatologica.
Le principali tipologie di intervento sono essenzialmente due: l’asportazione chirurgica e l’asportazione mediante il laser.
Molti sono portati a ritenere che la metodica laser sia sempre da preferire in quanto più moderna e meno invasiva; le due cose sono vere, ma si deve tenere conto che l’intervento con il laser ha un grande limite, ovvero il fatto con non consente l’esame istologico della lesione. È per questo motivo che, in molte circostanze, la possibilità di scelta non viene presa in considerazione. Al laser, infatti, si può ricorrere soltanto quando si è assolutamente certi che il nevo da rimuovere è di natura benigna. In presenza di un benché minimo sospetto, è necessario ricorrere alla chirurgia tradizionale (bisturi) che consente un successivo esame istologico del reperto asportato.
Una particolare opzione è la tecnica “a shaving” alla quale si ricorre quando si devono asportare nei benigni per i quali si vuole comunque procedere con l’esame istologico. La metodica “a shaving” prevede l’escissione del neo e un successivo livellamento con tecnologia laser.
I tempi di guarigione variano, a seconda della complessità; indicativamente si va da una a tre settimane circa.
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