È noto da tempo che il digiuno prolungato è uno di quei fattori che possono scatenare o aggravare il mal di testa (la cosiddetta cefalea da digiuno).
Le ragioni del problema non sono state ancora definite con certezza, ma molti autori sono portati a ritenere che la causa principale sia da attribuirsi alla variazione dei livelli di glucosio nel sangue (glicemia).
In effetti, il glucosio svolge un ruolo fondamentale nel metabolismo energetico del cervello ed è molto probabile che il calo della glicemia induca alcune variazioni nel sistema nocicettivo (si ricorda che le sensazioni di dolore vengono trasmesse da tale sistema, che presenta analogie con altri sistemi sensoriali, per esempio quello visivo o quello acustico) tali da provocare il mal di testa.
È plausibile, quindi, l’ipotesi che il dolore alla testa che si avverte dopo un certo periodo di digiuno sia una sorta di “campanello di allarme” che serve a ricordarci che il cervello ha alcune necessità metaboliche che devono essere correttamente soddisfatte (il cervello non fa scorta di energie come invece fanno i muscoli con il glicogeno ed entra presto in modalità “riserva”).
I sintomi
Il mal di testa da digiuno è generalmente caratterizzato da un dolore diffuso (talvolta solo a livello della fronte), non pulsante e di intensità lieve o, al più moderata. Generalmente, la sintomatologia fa la sua comparsa dopo un periodo di digiuno di almeno 16 ore, anche se in soggetti più sensibili può manifestarsi anche un po’ prima. Una volta interrotto il digiuno, potrebbero comunque occorrere molte ore prima che il disturbo scompaia del tutto.
Com’è facile intuire, questa forma di mal di testa si riscontra con maggiore frequenza in coloro che già sono più soggetti di altri ad attacchi di cefalea.

Il 19 maggio è la Giornata dedicata alle cefalee. In Italia circa 26 milioni di persone soffrono di mal di testa; 2 persone su 10 soffrono di emicrania.
Cosa fare?
La risposta è piuttosto semplice; se non ci sono motivi particolari che obblighino al digiuno (alcuni esami clinici, per esempio, richiedono un digiuno prolungato prima della loro esecuzione), è opportuno rispettare i corretti ritmi alimentari (colazione, eventuale spuntino, pranzo ecc.) in modo da evitare inutili cali dei livelli di glicemia.