L’insufficienza epatica acuta è una sindrome clinica, spesso mortale, dovuta a massiccia necrosi delle cellule epatiche con improvvisa e grave insufficienza epatica. Le cause più frequenti sono i virus B, delta e C, i farmaci (alotano, paracetamolo, isoniazide), intossicazioni (Amanita phalloides, cloroformio, tetracloruro di carbonio, trielina). In tutti i quattro gradi della sindrome sono presenti l’encefalopatia epatica, confusione mentale, alterazioni del comportamento, difficoltà all’eloquio, modificazioni del ritmo sonno-veglia, lentezza nell’ideazione; comportamento inappropriato, stato stuporoso e in più, nel quarto grado, coma, con spasticità degli arti, non risposta agli stimoli dolorifici; cefalea, vomito, dolore al quadrante superiore destro, fetor hepaticus, iperpiressia.
È necessaria una terapia intensiva con monitoraggio continuo delle funzioni vitali; somministrazione di liquidi endovena per il ripristino dell’equilibrio idrico-salino, soluzioni glucosate (tendenza all’ipoglicemia), aminoacidi a catena ramificata endovena, clisteri con lattulosio, antibiotici, plasma per correggere il deficit della coagulazione, mannitolo per prevenire l’edema cerebrale.

Il trapianto di fegato può essere l’unica soluzione per un’insufficienza epatica acuta.
Nei casi in cui la funzione epatica sia irreversibilmente compromessa si deve ricorrere al trapianto di fegato.
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