La dipendenza da cocaina è una dipendenza psicologica che può portare a un comportamento tossicomaniaco piuttosto grave.
A lungo andare il cocainomane può sviluppare tolleranza; ciò porta il soggetto al consumo di dosi sempre più elevate di sostanza oppure a somministrazioni più ravvicinate allo scopo di provare le medesime piacevoli sensazioni sperimentate nel corso del primo periodo di utilizzo della sostanza.
Non è stata a tutt’oggi confermata la dipendenza fisica da cocaina; nel caso le assunzioni di questa droga vengano sospese, non si hanno le manifestazioni di alcuna sindrome tipica da astinenza; è certo però che la tendenza a continuare l’assunzione di tale sostanza è molto forte.
La gran parte dei consumatori fa della cocaina un uso episodico a scopi edonistici (si definisce edonista che fa del piacere, della gioia il solo scopo della propria vita) e ne limita volontariamente il consumo.
Nel corso dell’assunzione fumata in forma di crack (un parente stretto della cocaina, in quanto è il cloridrato di cocaina con aggiunta di ammoniaca, che genera un prodotto cristallino; il nome deriva dal fatto che quando si frantuma fa un rumore caratteristico) si ha una più rapida assuefazione e dipendenza fin dalle prime volte di utilizzo.
Quando si è sviluppata dipendenza la persona tende a mettere in atto comportamenti ripetitivi di ricerca della droga in questione, investendo tempo ed energia solo per questa attività. Questo comporta un rapido deterioramento delle proprie attività (lavorative, familiari ecc.) e provoca gravi problemi personali, di salute senza che si riconosca per lungo tempo di avere un problema.
Effetti acuti e cronici della cocaina
L’assunzione di cocaina ha vari effetti, sia a livello psicologico che a livello fisico; si distinguono effetti acuti ed effetti cronici.
Gli effetti psicologici acuti variano a seconda delle dosi assunte e dalla tolleranza di chi assume la droga. In linea generale, l’assunzione di basse dosi di cocaina (<100 mg) determina euforia, riduzione del senso di fatica, aumento della libido, insonnia, sensazione di lucidità di pensiero e di aumentata energia, miglioramento dell’umore, delle performance fisiche, della concentrazione e dell’attenzione.
L’assunzione di dosi elevate può determinare invece un quadro psicologico che ricorda molto da vicino quello della psicosi; il soggetto è confuso, disorganizzato, paranoico, può avere comportamenti aggressivi e antisociali.
Per quanto riguarda gli effetti fisici, si registrano solitamente tachicardia, incremento della pressione arteriosa e della temperatura corporea. Spesso sono presenti anche aumento della frequenza respiratoria, midriasi (notevole dilatazione delle pupille) e perdita dell’appetito.
Nel caso di overdose le conseguenze possono essere molto serie: convulsioni, aritmie cardiache e coma. Nei casi peggiori può sopraggiungere la morte in seguito ad arresto cardiaco.
L’assunzione prolungata di cocaina può avere effetti devastanti; i consumatori cronici vanno incontro a un quadro sintomatico molto simile a quello che caratterizza la schizofrenia: estrema eccitabilità, paranoia, insonnia e perdita dell’interesse sessuale; si possono avere anche allucinazioni e depressione. Il peggioramento delle performance fisiche è inevitabile ed è con molta probabilità dovuto alla deprivazione di sonno e al calo dell’appetito.
Gli effetti fisici sono sostanzialmente quelli citati in riferimento all’assunzione acuta; a essi si aggiungono però il calo ponderale (conseguenza a medio-lungo termine della perdita di appetito) e, viste le tipiche modalità di assunzione della cocaina, perforazione del setto nasale ed eczema alle narici, perdita dell’olfatto, riniti ecc.

La depressione può instaurarsi dopo la sospensione dell’assunzione cronica in seguito a dipendenza da cocaina
Trattamento della dipendenza da cocaina
Di norma non è necessario effettuare alcun trattamento nel caso di un’intossicazione acuta da cocaina in quanto tale sostanza ha una durata d’azione piuttosto breve.
Nel caso di overdose si può fare ricorso a barbiturici o a diazepam per via endovenosa, anche se l’approccio migliore è rappresentato da una stretta sorveglianza e dal sostegno delle funzioni vitali.
I farmaci anticonvulsivanti non prevengono le crisi convulsive causate da un’overdose di cocaina. Fondamentale trattare adeguatamente l’ipertermia o l’eventuale innalzamento della pressione arteriosa che in alcuni casi si verifica.
La sospensione dell’uso cronico di cocaina richiede un’assistenza adeguata e molto attenta; la depressione che potrebbe instaurarsi in seguito alla sospensione della sostanza deve essere attentamente monitorata e trattata.
Esistono anche trattamenti terapeutici in regime di ricovero che sono generalmente molto costosi.
Dipendenza da cocaina: una sconfitta esistenziale
Com’è ormai del tutto noto, le sostanze psicotrope (ovvero che agiscono sulle funzioni psichiche) inducono dipendenza (si ha cioè il desiderio impellente di consumarne ancora non appena terminano gli effetti “piacevoli”).
Qualunque forma di dipendenza da una sostanza è una sconfitta esistenziale perché si verificano due situazioni:
- si demanda la propria soddisfazione fisica e quella psicologica alla chimica, ovvero la fonte del piacere è artificiale e dipende da una sostanza la cui ricerca diventa uno scopo primario.
- Si annulla quasi completamente la propria forza di volontà, il che impedisce di resistere alla dipendenza e al desiderio di consumare altra droga.
Tra gli stupefacenti, la cocaina è quella che sviluppa uno dei più alti gradi di dipendenza, rendendo difficile quindi la disintossicazione. Basterebbero queste due considerazioni per capire come la scelta di drogarsi sia in realtà una non-scelta, nel senso che si rinuncia alla propria volontà e si demanda ad altro la fonte della felicità.