Il termine cellulite, da un punto di vista strettamente medico, indica un processo di tipo infiammatorio a carico del tessuto connettivo sottocutaneo provocato generalmente da agenti di origine batterica quali, per esempio, gli streptococchi.
La cellulite propriamente detta si manifesta clinicamente con arrossamento e tensione cutanea accompagnati da una certa dolenzia. Nei casi più gravi si possono verificare processi necrotici a livello tissutale, formazione di ascessi e generalizzazione del processo infettivo (setticemia).
Fortunatamente, quando si parla di cellulite, nella stragrande maggioranza dei casi non ci si riferisce al sopradescritto serio problema infiammatorio, ma a una condizione sì fastidiosa, ma sicuramente meno grave da un punto di vista clinico. Col termine cellulite infatti si è soliti indicare, un po’ impropriamente, lo stato del tessuto connettivo tipico nella donna sovrappeso o iperfollicolinica; spesso, cercando di specificare meglio cosa si intende, si parla di cellulite estetica; in questa sede tratteremo quest’ultima condizione che, da un punto di vista medico, è nota come pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica (o, più sinteticamente, PEFS). Cerchiamo di capire di cosa si tratta.
La cellulite “estetica”
La cellulite è un fenomeno che colpisce in modo particolare i soggetti di sesso femminile; si stima infatti che soffrano di questo problema più dell’80% delle donne. La ragione di questa prevalenza del fenomeno cellulite nel sesso femminile è da ricercarsi nel fatto che lo strato superiore sottocutaneo della donna è diverso da quello dei soggetti di sesso maschile. In particolare, nelle donne, è più facile per le cellule adipose penetrare all’interno del tessuto connettivo (ecco perché la cellulite è associata al sovrappeso). In presenza di cellulite il tessuto cutaneo appare turgido e a volte dolorante (il dolore è causato dal processo irritativo che si verifica a carico delle terminazioni nervose sensitive), con il caratteristico aspetto superficiale a “buccia d’arancia”.
La cellulite interessa solitamente la radice degli arti inferiori, i glutei, la zona lombare, le zone interne delle braccia, la base del collo e il seno.
In alcuni casi, quelli più seri, si possono avere crampi muscolari, edemi, varici venose ecc. Questi fenomeni sono legati al fatto che si ha una proliferazione anomala di tessuto connettivo fibroso; tale tessuto forma delle placche note come placche cellulitiche che, comprimendo sia vasi sanguigni che i nervi, di fatto ostacolano gli scambi nutritizi nei tessuti.
Come accade per altri tipi di patologia, esiste una stadiazione del fenomeno cellulite. Solitamente di distinguono tre stadi del fenomeno:
- I stadio: cellulite edematosa
- II stadio: cellulite fibrosa
- III stadio: cellulite sclerotica.
Il primo stadio è caratterizzato dalla presenza di edemi provocati da un ristagno dei liquidi nei tessuti e dall’accumulo di lipidi e acqua nelle cellule. La pelle appare ancora abbastanza tesa ed elastica e il fenomeno non è sempre facilmente visibile; si può però avvertire una sensazione di pesantezza agli arti.
Quando ci si trova al secondo stadio, la cellulite comincia a essere più visibile. Il continuo ristagno dei liquidi provoca una sofferenza del tessuto adiposo e lo rende fibrotico; la cute inizia a indurirsi e a spegnersi diventando rossastra se viene compressa; se si prende un po’ di pelle tra le mani essa assume il classico aspetto che ricorda la buccia d’arancia
Il terzo stadio è quello più grave; i flussi sanguigno e linfatico sono fortemente rallentati, sono presenti dei noduli che danno dolore al tatto. Il tessuto fibrotico tende a sclerotizzare. I capillari dilatati, presenti anche nel secondo stadio della cellulite, aumentano di numero. La superficie cutanea acquisisce il classico aspetto a materasso; al tatto la cute è fredda (segno di insufficienza circolatoria) e dolente. Quando viene compressa si forma una depressione che necessita di alcuni secondi prima di scomparire.
Per completezza, ricordiamo la classificazione della cellulite con la scala Nürnberger e Müller che considera 4 stadi:
- 0 = assenza di segni di cellulite
- 1 = la pelle affetta risulta liscia, ma compaiono segni di cellulite pinzando la pelle o contraendo i muscoli
- 2 = le introflessioni della cellulite sono presenti e visibili anche senza sollecitare la pelle
- 3 = presenza delle alterazioni dello stadio 2 in maggior numero e su un’area più estesa, accompagnate dalla presenza di noduli.
Esistono anche altre classificazioni in base alle quali la severità dell’inestetismo e la gravità delle alterazioni topografiche vengono misurate in base a densità, dimensioni, profondità e considerando la lassità dei tessuti e altri parametri fisiologici.

La cellulite interessa solitamente la radice degli arti inferiori, i glutei, la zona lombare, le zone interne delle braccia, la base del collo e il seno
Perché si forma la cellulite?
Le cause della cellulite sono molteplici; molto spesso c’è una concomitanza di diversi fattori. Alcuni di questi fattori non sono rimovibili (ci riferiamo a sesso, alla razza e alla familiarità) e in ragione di ciò vengono definiti fattori primari.
Altri fattori sono quelli che vengono definiti come secondari; i fattori secondari sono relativi a determinate patologie, all’assunzione di determinate sostanze ecc.; vi sono infine i cosiddetti fattori aggravanti tra i quali il più serio è un cattivo stile di vita.
Se su determinati fattori è non è possibile intervenire o se lo è in maniera molto limitata (ci riferiamo a quelli primari e secondari), molto si può fare in relazione ai fattori che abbiamo definito come aggravanti. Come agire dunque? È possibile curare la cellulite? La risposta è sì, ma è necessaria una forza di volontà spesso non comune perché occorre cambiare stile di vita. Vediamo quindi le mosse che si hanno a disposizione.
Come eliminare la cellulite?
Se vogliamo combattere la cellulite estetica è necessario agire su diversi fronti; prendiamo in considerazione quelli principali.
Alimentazione e sport contro la cellulite – La “vera” cellulite spesso si mischia e si confonde con sedimenti lipidici (grasso). Eliminando questi ultimi si diminuiscono gli inestetismi. La prima cosa da fare è avere un fisico forte e magro: è un atto che si deve alla propria salute. Avere un fisico magro, vuol dire seguire un’alimentazione corretta, ma come primo passo soprattutto non eccedere con le calorie. Ogni donna può eseguire un calcolo banale moltiplicando per 20 la sua altezza in metri al quadrato. Per esempio per chi è alta 160 cm (cioè 1,6 m), il peso massimo è 20*1,6*1,6=51,2 kg. I dietologi classici sono molto più buoni (per non perdere il cliente), ma così ottengono pochi risultati (tranne che dal loro punto di vista perché continuano a curare il cliente per anni).
La sola alimentazione non basta. Ormai quasi tutti hanno un lavoro sedentario e il fabbisogno calorico giornaliero è veramente basso. Chi vuole conoscerlo faccia il test sul peso forma. Spesso sono sufficienti 1.250 kcal (calorie) al giorno per mantenere il peso forma (non quello di quando si è sovrappeso!). Questa quantità equivale a due piatti di pasta e a due mele. È chiaro che si fa la fame e nessuno riesce a seguire questa dieta, si abbandona e non si risolve nemmeno il primo punto (alimentazione). Se invece si abbina un’attività fisica (continua, cioè almeno tre volte alla settimana) e sufficientemente intensa si possono aggiungere centinaia di calorie e risulta possibile seguire una dieta. Si tenga conto che perché si brucino calorie si deve lavorare a lungo: andare in palestra un’ora, ma fare esercizi per 10′ e per 50′ socializzare con gli altri, fa spendere al massimo 100 kcal! Se, per esempio, si corre non conta la velocità: si brucia quanti più km si fanno. È pertanto meglio andare piano e fare 10 km piuttosto che andare fortissimo e farne uno solo.
Il rovescio della medaglia è che non basta fare solo sport per potersi abbuffare a piacimento (come invece fanno molti sportivi incapaci di avere la forza di volontà di seguire una dieta). Anche lo sportivo che brucia 1.000 kcal al giorno può tranquillamente sforare se la sua razione giornaliera è di 3.000 e passa kcal. Alimentazione e sport non possono cioè essere disgiunti.
Altre utili considerazioni sono presenti nel nostro articolo Dieta per la cellulite.
Fumo – I danni del fumo sono ormai noti a tutti. Anche per la cellulite il fumo è controindicato (una sigaretta produce 10 miliardi di radicali liberi, un vero e proprio attentato alle proprie cellule).
Prodotti a uso orale e creme – Non lasciatevi incantare dai “risultati della ricerca”. Forse non lo sapete, ma la ricerca non è scienza. Leggete a tal proposito l’articolo che illustra i limiti della ricerca. Morale di questo articolo è (teorema di Albanesi sulla ricerca) che:
è possibile trovare spesso una ricerca X che dimostra che A è vero e una Y che dimostra che A è falso; se voglio promuovere A, non diffondo la ricerca Y.
Ovvio che l’utente a cui arriverà solo la ricerca X (test clinici hanno dimostrato…) sarà tratto in inganno.
Attualmente vengono pubblicizzati farmaci “in grado di combattere la cellulite o la ritenzione idrica”. Le donne che si orientano a usarli in genere attentano alla propria salute perché non capiscono che la ritenzione idrica ha cause che vanno studiate ed eliminate, non è un fatto che sfortunatamente è toccato a loro per volere divino e che solo una pillola da prendersi per tutta la vita può risolvere. Infatti la cellulite è di solito associata ai primi tre punti. Rispettati questi, il fenomeno scomparirà o si attenuerà di molto. L’uso di prodotti a uso orale (la cui efficacia non è superiore al 5% del problema) dovrebbe essere perciò limitato a un’associazione con una sana alimentazione e un’attività fisica regolare. L’obiettivo dei prodotti è di conservare una buona circolazione linfatica mentre il soggetto si predispone a cambiare stile di vita. Se pensate di utilizzare solo pillole, non buttate i vostri soldi!
L’utilità delle creme anticellulite è praticamente nulla; se esistessero prodotti in grado di “bruciare la cellulite” il problema sarebbe banalmente risolto; anche i risultati parziali in realtà derivano dall’azione meccanica locale (massaggio).
Gli interventi sulla cellulite – Si può decidere di cambiar vita e di bloccare la cellulite, ma è molto difficile farla regredire. Se gli inestetismi sono veramente gravi si può ricorrere a interventi locali. I massaggi più o meno evoluti (come l’endermologia, un mix di drenaggio e pressione) possono essere validi, ma solo nelle forme lievi.

La cellulite è un’alterazione del tessuto sottocutaneo che colpisce il 90% delle donne italiane
Le terapie naturali come l’agopuntura e la mesoterapia omeopatica (una metodica che consiste nell’iniettare, sottocute o per via intradermica, piccole quantità di farmaci omeopatici in soluzione) non risolvono nulla in quanto (a prescindere dalla loro efficacia) si basano sul principio che il problema nasce da squilibri dell’organismo: se il paziente non cambia vita come possono interventi temporanei risolvere definitivamente la situazione? Molto più efficaci le tecniche di modellazione.
L’idrolipoclasia ultrasonica applica ultrasuoni a 3 MHz nella zona precedentemente trattata con una soluzione fisiologica: gli ultrasuoni interagiscono con il liquido iniettato provocando un’azione meccanica che rompe gli adipociti (cellule di grasso).
La microterapia è invece un’evoluzione della mesoterapia e come dice il nome agisce con microiniezioni di farmaci che non provocano lesioni ai capillari o ematomi. In genere si iniettano sostanze ipertoniche, ovvero molto ricche di sali; la soluzione ipertonica favorisce il richiamo di liquidi dal tessuto adiposo verso il derma dove la rete di vasi capillari e linfatici assorbe i liquidi in eccesso.
La tecnica principale e sicuramente quella che dà risultati immediati visibili è la liposcultura, un’evoluzione della liposuzione. Può essere vibroassistita (le vibrazioni emesse da una microcannula sciolgono gli adipociti) o bistratificata (cannule inserite longitudinalmente e in profondità) e non si limita a rimuovere il grasso, ma modella anche le forme. Per approfondire si consulti il nostro articolo Liposuzione e liposcultura.
Comunque vale un principio che tutte le donne dovrebbero tenere a mente: la lotta alla cellulite può essere un buon motivo per cambiare stile di vita; se non volete modificare le vostre abitudini non buttate soldi per soluzioni più o meno temporanee.
Cellulite e acido lattico
Molto spesso si leggono articoli che indicano una correlazione fra acido lattico e cellulite. Molto spesso siamo stati interpellati su questo argomento e, viste le molteplici richieste che ci sono pervenute, e il modo veramente superficiale con il quale moltissimi hanno trattato la questione, abbiamo ritenuto opportuno dedicarvi un apposito articolo, Acido lattico e cellulite, al quale rimandiamo raccomandando un’attenta lettura.
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