Vengono definiti bambini prematuri (anche bambini pretermine) quei bambini che vengono alla luce prima della 37ma settimana di gestazione. I bambini prematuri presentano maggiori problemi nei primi giorni e/o nelle prime settimane di vita e l’età gestazionale è un fattore determinante relativamente alle condizioni generali di salute del neonato.
La nascita prematura, infatti, può comportare conseguenze a breve e a lungo termine quali, per esempio, emorragie intraventricolare e periventricolare, sindrome da distress respiratorio, leucomalacia periventricolare, enterocolite necrotizzante, disturbi a livello cognitivo e deficit visivi; va poi considerato il notevole rischio di disabilità in quei bambini nati in età gestazionale particolarmente precoce.
Come spiegato nel nostro articolo Parto prematuro, la 22ma settimana di gestazione viene considerata come il limite della vita neonatale autonoma; la mortalità in questa età gestazionale è altissima (sfiora il 99%); nei bambini prematuri nati tra la 23ma e la 25ma settimana di gestazione, la sopravvivenza è sempre piuttosto bassa (oscilla tra il 10 e il 50% e in poco meno di un terzo dei sopravvissuti vi saranno complicanze neurologiche); le cose migliorano decisamente nel caso di bambini nati tra la 25ma e la 26ma settimana; in questi casi, infatti la sopravvivenza oscilla tra il 50 e l’80% e l’incidenza delle complicanze neurologiche è inferiore (si va dal 10 al 25% dei casi); se si superano le 26 settimane di gestazione, la prognosi migliora nettamente e nei i bambini che nascono dopo la 32ma settimana, le percentuali di sopravvivenza sono molto vicine a quelle dei nati a termine.
Bambini prematuri: classificazione
Il parto prematuro classificato basandosi su criteri diversi, principalmente facendo riferimento all’epoca gestazionale, al peso alla nascita in rapporto al periodo gestazionale e anche solamente con riguardo al peso alla nascita; relativamente a quest’ultimo criterio si hanno:
- bambini premauturi LBW (Low Birth Weight) ovvero il cui peso alla nascita è compreso tra 1,501 e 2, 5 kg.
- Bambini prematuri VLBW (Very Low Birth Weight) ovvero il cui peso alla nascita è inferiore a 1,5 kg
- Bambini prematuri ELBW (Extremely Low Birth Weight) ovvero il cui peso alla nascita è inferiore a 1 kg.
Com’è noto, nascere prematuri non significa necessariamente avere un basso peso alla nascita; non è infatti un’evenienza rarissima quella di bambini nati a termine che pesano meno di 2,5 kg. Ovviamente, il bambino prematuro che ha anche un basso peso alla nascita, il rischio di morbilità e quello di mortalità sono superiori.
Perché un bambino nasce prematuramente?
In molti casi non si è in grado di spiegare i motivi per i quali un bambino nasca prematuramente. Si sono però individuate numerose condizioni che possono aumentare il rischio di una nascita pretermine; tali condizioni possono essere legate alla madre oppure al bambino. Essenzialmente si possono distinguere i seguenti fattori:
- fetali (gestazione multipla, sofferenza fetale)
- placentari (distacco di placenta, placenta previa)
- uterini (anomalie congenite)
- patologie della madre (cardiopatie, nefropatie, infezioni e preeclampsia)
- stile di vita errato (abuso di alcol, fumo o sostanze stupefacenti).
Una possibile causa di nascita prematura è la rottura prematura delle membrane amnio-coriali (PROM).
Si devono poi considerare anche quei fattori che sono associati a un ritardo di crescita intrauterina e che determinano quindi un peso inferiore per l’età gestazionale; detti fattori possono essere così distinti:
- fetali (anomalie congenite, alterazioni cromosomiche, gestazione multipla, infezioni intrauterine)
- placentari (anomalie placentari che hanno come conseguenza un inadeguato nutrimento del feto)
- materne (patologie croniche o insorte durante lo stato interessante quali cardiopatie, nefropatie, patologie respiratorie, anemie, preeclampsia, fumo, abuso di sostanze stupefacenti e/o alcol).
Bambini prematuri: i rischi principali
Nel bambino prematuro l’organismo non è ancora del tutto sviluppato e ciò comporta un aumentato rischio di andare incontro a complicanze la cui gravità dipende dal grado di prematurità.
Uno degli apparati che risente maggiormente di una nascita prematura è l’apparato respiratorio la cui maturazione completa avviene attorno alla 35ma settimana; è questa infatti l’epoca nella quale l’organismo del bambino produce il surfattante, una sostanza che permette l’espansione dei polmoni consentendo al piccolo di respirare normalmente; l’insufficienza respiratoria dovuta a una mancanza primitiva di surfattante è la causa più importante di morbilità e mortalità nei bambini prematuri. Quando il bambino non è in grado di respirare normalmente deve essere aiutato con la ventilazione artificiale e, se lo specialista lo ritiene opportuno, con la somministrazione in trachea di surfattante artificiale che dà luogo all’espansione polmonare.
Nel bambino prematuro il sistema immunitario è più debole e maggiori sono i rischi di infezioni; è per questo motivo che con i nati pretermine sono necessarie misure igieniche particolarmente rigorose; i contatti devono essere ridotti al minimo indispensabile ed è opportuno anche manipolarlo indossando guanti sterili. Nel caso insorga un processo infettivo è necessario intervenire in modo tempestivo con un trattamento a base di antibiotici.
Maggiore è la prematurità e maggiori sono anche i rischi di andare incontro a complicazioni cardiocircolatorie e ipotensione; in questi casi è necessario intervenire farmacologicamente per aiutare il cuore a pompare e per far risalire i valori pressori; ciò anche per prevenire eventuali danni neurologici da mancanza di ossigeno al cervello (ricordiamo che le complicanze neurologiche sono molto probabili nei bambini nati tra la 23ma e la 25ma settimana).
I bambini prematuri possono essere afflitti anche da problemi gastrointestinali (nei pretermine è più comune una tolleranza alimentare ridotta che determina problemi di distensione addominale); in questi bambini, peraltro, è necessario che l’alimentazione per bocca inizi in modo molto graduale e spesso deve essere integrata da miscele nutrizionali somministrate per via endovenosa; fino al momento in cui la deglutizione e la respirazione non sono perfettamente coordinate può rendersi necessaria la somministrazione dei pasti con un sondino orogastrico.

In Italia ogni anno il 10% dei bambini nati vivi sono prematuri e nascono prima della trentasettesima settimana.
Nei bambini pretermine possono verificarsi più facilmente disturbi metabolici quali l’ipoglicemia e l’ipocalcemia.
Frequentemente, inoltre, il bambino prematuro va incontro ad anemizzazione; in questi casi può essere necessario il ricorso a trasfusioni di sangue e/o somministrazioni di ferro.
Un problema di particolare gravità che può interessare i bambini prematuri è l’enterocolite necrotizzante; quest’ultima patologia e altre complicazioni quali il dotto arterioso pervio, la retinopatia del prematuro e l’idrocefalo richiedono un intervento di tipo chirurgico.
Bambini prematuri e incubatrice neonatale
Nella gran parte dei casi, il bambino prematuro o comunque sottopeso viene tenuto nell’incubatrice neonatale, un dispositivo medico chiuso, che riproduce condizioni molto simili a quelle della vita intrauterina.
L’incubatrice assicura al bambino il giusto grado di ossigenazione, temperatura, umidità, nutrimento, fino a quando egli non è in grado di sopravvivere in modo autonomo nelle normali condizioni ambientali.
Una volta che il neonato ha raggiunto l’autonomia respiratoria, quella alimentare e un peso sufficiente a far funzionare il proprio sistema di termoregolazione, potrà essere dimesso dalla struttura sanitaria.
Si deve tenere presente che i bambini prematuri che hanno sofferto di insufficienza respiratoria alla nascita sono, in linea generale, più cagionevoli di salute degli altri. Gli studi mostrano, infatti, che essi vanno più comunemente incontro a infezioni respiratorie anche lievi nel corso dei primi due anni di vita. Ciò si verifica perché i polmoni sono stati costretti a svilupparsi al di fuori del loro ambiente naturale e con modalità artificiali. Trascorso il secondo anno di età, comunque, anche se il bambino è nato prematuramente, si mette al passo con i propri coetanei e il rischio di contrarre una patologia infettiva è sostanzialmente il medesimo di quello dei bambini nati a termine.