Alopecia è un termine scientifico che deriva dal termine latino alopecias, ossia volpino o volpe, poiché la volpe è solita perdere il pelo a chiazze. Con alopecia infatti si fa riferimento alla mancanza di capelli o di altri peli del corpo, conseguente a diversi tipi di malattie o provocata da cause congenite, che può essere circoscritta o diffusa e in certi casi accompagnata da atrofia e distruzione del follicolo pilifero.
Nonostante il termine si riferisca alla perdita di tutti i tipi di peli corporei, è il cuoio capelluto a esserne maggiormente interessato e, a seconda delle possibili cause e degli effetti, si possono distinguere molte tipologie di alopecia, nettamente distinte anche tra uomo e donna.
Differenza fra calvizie e alopecia
Come spiegato nell’articolo sulla calvizie, nel linguaggio comune si tende impropriamente a usare il termine calvizie anche per molte forme di alopecia. Tale nomenclatura può essere accettata per quelle forme in cui la causa può essere facilmente rimossa o è transitoria (calvizie stagionale, calvizie psicogena ecc.).
Informazioni generali
Generalmente peli e capelli cadono periodicamente dal corpo umano: le ciglia e i peli delle ascelle hanno la vita più breve (circa quattro mesi), mentre i capelli quella più lunga (quattro anni).
Un adulto sano perde comunemente tra i 50 e i 100 capelli al giorno, mentre quelli che in media ricoprono la testa variano tra 90.000 e 100.000. I capelli crescono mediamente 13 mm al mese, maggiormente durante la notte che di giorno e più d’estate che d’inverno.
Le condizioni dei capelli e del cuoio capelluto riflettono spesso lo stato di salute generale (fisica, ma anche psichica) dell’organismo: le malattie o uno stato di stress emozionale possono rendere i capelli molto opachi, deboli e, nei casi più gravi, si può avere la perdita massiccia (si parla in questo caso di alopecia generalizzata), transitoria o permanente, degli stessi.
Anemia, carenza di vitamine e deficit degli ormoni tiroidei possono inoltre essere cause della caduta dei capelli, così come l’alimentazione, in molti casi uno dei motivi principali nelle forme temporanee di alopecia.
Cause
Come per molte altre malattie o disturbi o condizioni parafisiologiche, anche per l’alopecia non esiste una causa unica, ma anzi ci sono numerosi fattori scatenanti che possono portare a diverse manifestazioni di questo problema che affligge sia uomini che donne.

L’alopecia è una condizione più comune di quanto si possa pensare tra gli uomini: circa il 30% ne soffre in qualche forma prima dei 50 anni, per salire all’80% oltre i 70 anni
Si possono distinguere le forme di alopecia congenita, piuttosto rare e dovute alla trasmissione di caratteri ereditari e quelle di alopecia acquisita, decisamente più diffuse e provocate da malattie dell’organismo di durata transitoria e reversibili nella maggior parte dei casi. Nei paragrafi successivi si trattano le varie forme.
L’alopecia androgenetica e l’alopecia areata sono trattate in articoli a parte.
Alopecia generalizzata
L’alopecia generalizzata è una rara forma di alopecia caratterizzata da una notevole perdita di capelli; questi, cadendo, lasciano sull’intero cuoio capelluto un rivestimento quasi invisibile.
Tale perdita è dovuta al fatto che tutti i capelli entrano contemporaneamente nella fase di riposo e, dopo circa tre mesi, cadono.
Le cause sono prevalentemente esterne come gli interventi chirurgici, la febbre, lo stress, malattie prolungate o trattamenti di chemioterapia.
Sono tutti casi in cui si può verificare il cosiddetto telogen effluvium, un’espressione con la quale si raggruppano quelle forme di alopecia provocate da cause diverse in cui i capelli passano dallo stadio di anagen a quello di telogen, attraversando un periodo rapido e prematuro, con la conseguente caduta diffusa degli stessi.
Comunque, l’esito non è mai un’alopecia totale, ma solo un diradamento diffuso.
Alopecia localizzata
L’alopecia localizzata è una lesione permanente della pelle provocata, per esempio, da ustioni o radioterapia e che ha come effetto un trauma alle radici dei capelli (la micosi del cuoio capelluto o la perdita localizzata dei capelli o per rottura o per indebolimento del loro stelo).
L’alopecia localizzata può essere causata dal loro stiramento eccessivo al fine di ottenere un’acconciatura particolare, ma può anche essere indotta da alcune malattie della pelle come il lichen ruber planus, il lupus eritematoso sistemico e i tumori cutanei.
Vanno anche ricordate le eccessive manipolazioni durante i trattamenti cosmetici, le permanenti, i massaggi troppo energici, la spazzolatura frequente e prolungata; sono tutte, infatti, condizioni che provocano una caduta di capelli da trazione.
Analoga è la tricotillomania, una situazione frequente nei bambini con problemi psicologici che portano le mani nei capelli stirandoli e a volte addirittura strappandoli.
Anche l’uso del phon troppo vicino alla testa può causare problemi; esso infatti andrebbe tenuto a una distanza di almeno 15 cm e mai alla massima temperatura.
Dal punto di vista estetico è una delle forme di alopecia meno tollerate da chi la subisce.
Cura
A seconda del tipo di alopecia esistono cure diverse, ma non sempre realmente efficaci per combatterla.
Di solito le terapie a base di farmaci (localmente si possono applicare dei cortisonici) o di sostanze ormonali provocano una parziale ricrescita del capello, ma quasi mai sono in grado di ripristinare la situazione precedente all’inizio dell’alopecia.
L’unico vero sistema per contrastarne gli effetti è l’autotrapianto dei capelli, intervento ormai collaudato a cui ricorrono centinaia di persone.
L’operazione consiste nel trasferire i capelli (con i loro bulbi piliferi) presenti in zone folte come la nuca verso le aree più diradate, sottoponendo il paziente ad anestesia locale e praticando delle microincisioni sul cuoio capelluto.
Il risultato è quasi sempre ottimale, avendo delle percentuali di crescita dei capelli trasferiti vicine al 100 per cento, anche se, per vederne i risultati, è necessario comunque far trascorrere un periodo di almeno 6 mesi.
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