Alessitimia (anche, ma più raramente, alexitimia) è un termine medico con il quale si fa riferimento alla difficoltà di riconoscere e quindi descrivere il proprio stato emotivo. Il soggetto affetto da alessitimia, in altri termini, non ha la piena consapevolezza dei sentimenti che sta provando e trova conseguentemente difficoltà nel descriverli; ha inoltre difficoltà nel distinguere gli stati emotivi dalle percezioni fisiologiche. L’alessitimia viene talvolta definita analfabetismo emotivo.
Come se non bastasse, i soggetti alessitimici sono incapaci di interpretare le emozioni altrui, la loro capacità immaginativa è molto scarsa, così com’è scarsa, se non addirittura inesistente, la loro capacità onirica.
La persona alessitimica ha la tendenza a instaurare rapporti umani di forte dipendenza; in mancanza di questa, tende a isolarsi.
Cause di alessitimia
Le cause dell’alessitimia vanno principalmente ricercate nel rapporto con i genitori durante il periodo dell’infanzia, rapporto dal quale dipende buona parte dello sviluppo psicoaffettivo di ogni persona.
Talvolta il disturbo è legato alla crescita in un ambiente nel quale non è presente una relazione affettiva adeguata che permetta al bambino di sviluppare le capacità cognitive e quelle di modulare i propri stati emotivi.

L’alessitimia è la difficoltà di riconoscere e quindi descrivere il proprio stato emotivo
Problematiche come l’appartenenza un nucleo familiare autoritario, la separazione dai genitori (non necessariamente per lunghi periodi), eventi traumatici o carenze affettive possono avere effetti deleteri sulla persona che avrà difficoltà sia nel capire sia nel comunicare in modo adeguato le proprie emozioni e i propri stati d’animo.
Fra le condizioni patologiche in cui è riscontrabile l’alessitimia vanno senz’altro ricordati la sindrome di Asperger (una seria patologia che rientra nel cosiddetto spettro autistico), il disturbo antisociale di personalità e il disturbo narcisistico di personalità.
L’alessitimia è altresì riscontrabile anche nel caso di soggetti affetti da disturbo post-traumatico da stress o con lesioni cerebrali.
L’alessitimia è altresì correlata con vari disturbi a carattere psicosomatico (ipertensione arteriosa, disfunzioni sessuali, disturbi gastrointestinali ecc.); rappresenta infine un fattore di rischio per lo sviluppo di serie condizioni patologiche quali anoressia, bulimia, disturbi d’ansia, depressione e abuso di sostanze.
Alessitimia: il test
Il test maggiormente utilizzato nella diagnosi di alessitimia è la TAS-20 (Toronto Alexithymia Scale), una scala psicometrica di autovalutazione che comprende 20 domande (item). Lo scopo del test è quello di verificare le tre peculiarità del disturbo:
- difficoltà nell’identificazione delle sensazioni;
- difficoltà nella descrizione delle sensazioni proprie e altrui;
- pensiero orientato quasi solo all’esterno, e raramente verso i propri stessi processi endopsichici.
Esistono come altre modalità diagnostiche, anche se meno utilizzate (i test TAT e SAT9).
Alessitimia: cura
Per il trattamento è fondamentale il consulto con uno specialista; secondo alcuni autori la psicoanalisi classica non è una soluzione efficace e consigliano una rieducazione emotiva, all’interno di un gruppo terapeutico, attraverso la quale rendere il soggetto consapevole sia delle proprie reazioni emotive sia della relazione intercorrente fra pensieri e stato d’animo.