Uno dei cavalli di battaglia del Personalismo è la lotta ai condizionamenti, un altro è la crescita dello spirito critico ecc. Penso che tutti siamo d’accordo se dico che difficilmente una persona può essere considerata top se soffre di evidenti condizionamenti.
Ok, ma cos’è un condizionamento? Tralasciamo la posizione tipica dei sopravviventi che sostiene che, poco o tanto, tutti siamo condizionati (posizione di chi non sa come liberarsene) e cerchiamo un metodo generale per portare a galla i nostri.
Test – Indicate in ordine di importanza cinque valori per voi assolutamente positivi e identificabili da tutti.
Legenda – Assolutamente vuol dire che chi non ce li ha perde qualcosa della vita ed essere felici diventa impossibile perché il non averli crea necessariamente problemi e penalizzazioni.
Da tutti identificabili vuol dire che per esempio “oggetti d’amore” è locuzione troppo vaga perché in realtà il valore è l’oggetto in questione.
Valori positivi vuol dire che non si devono usare negazioni, cioè di fatto indicare valori assolutamente negativi. Non vale per esempio “non rubare”.
Pensateci con calma e stilate l’elenco.
Se entrate in questa pagina per caso e non volete subito scoprire la risposta al test, sospendete la lettura e riflettete sull’elenco. Nel frattempo posso dirvi che in genere le persone esprimono valori di diverso tipo:
- etici – per esempio la bontà, l’onestà, la solidarietà ecc.
- sociali – la giustizia, la legge, la democrazia, il lavoro ecc.
- esistenziali – l’amore, l’amicizia, il matrimonio, i figli ecc.
- individuali – sono gli oggetti d’amore individuali come la musica, la cultura, lo sport ecc.
- valori personali che sono condizioni necessarie per vivere al meglio
I risultati del test
Una persona è scevra da condizionamenti di varia natura se… il suo elenco nei primi 4 punti è vuoto! Il quinto punto fa riferimento a valori personali (cioè a stati della persona) come l’autostima, la libertà, la salute ecc. Da notare che il denaro (ricchezza, tenore di vita ecc.) non è un valore personale, ma un valore individuale perché di fatto è un “oggetto d’amore” che non tutti inseguono. La salute è un valore personale perché è evidente che tutti (i sani di mente) la vorrebbero.
Passiamo in rassegna i primi quattro tipi di valori. Ovviamente chi ha letto con attenzione la legenda non avrà indicato concetti al negativo, ma può aver tradotto locuzioni come “non uccidere”, “non rubare” ecc. con valori al positivo come l’onestà. In realtà, tali valori si scoprono essere molto discutibili sul piano assoluto (ricordate l’avverbio “assolutamente” che si legava all’aggettivo “positivi”?). Per esempio, per il Personalismo la solidarietà dovrebbe essere un sentimento sociale, come la giustizia, non certo individuale. Analogamente certi sentimenti come la bontà vengono riferiti al proprio mondo dell’amore e perdono ogni significato se espressi verso il mondo neutro (infatti la frase ama il tuo prossimo come te stesso è irrazionale). Persino l’onestà non ha contorni definiti. Se leggete su un dizionario la definizione, troverete qualcosa del genere: onestà = “qualità umana di agire e comunicare in maniera sincera, leale e trasparente, in base a princìpi morali ritenuti universalmente validi”. Quell’universalmente equivale al nostro assolutamente, ma è veramente molto ingenuo. Perché siamo noi che riteniamo che certi princìpi debbano valere per tutti, ma ovviamente altri non saranno d’accordo. Facciamo un esempio. Essere onesti significa non dire menzogne e non ingannare la gente. Bene, un medico ha di fronte a sé un paziente con un cancro con l’1% di probabilità di sopravvivere. Moltissimi medici si riterranno comunque persone oneste se nasconderanno la verità al paziente e lo inviteranno a non lasciarsi andare, a provare le ultime cure e gli diranno che “non è detta l’ultima parola”, ingigantendo di fatto quel miserrimo un per cento di possibilità di sopravvivere. Per il Personalismo quindi i valori etici vanno comunque riferiti al contesto, spesso spostandoli nella sfera sociale (solidarietà) o limitandone il campo d’azione (come per la bontà). I valori etici sono importanti, ma vanno comunque discussi e compresi, non assolutizzati. Quindi se fra i valori avete espresso solo valori etici, bene, ma dovete rifletterci un po’.
Più discutibile la situazione di chi ha espresso valori sociali. Concetti come giustizia, legge, democrazia ecc. sono validi solo in presenza di gruppi decisamente compatibili. Quando i gruppi non lo sono, le differenze sono marcate ed ecco che nascono i distinguo. La democrazia sembra la panacea di tutti i mali, ma se una maggioranza vede come delitto quello che una minoranza vede come diritto, appare ovvio che la minoranza possa negare la sovranità democratica della maggioranza. Stesso discorso per la legge (che non è altro un insieme mutabile di norme che tendono ad assicurare la pacifica convivenza fra i cittadini in nome della giustizia). Anche la giustizia non è assolutizzabile, prova ne è che in molte giurie non c’è accordo sulla valutazione dell’azione dell’imputato che spesso viene giudicato più in base a princìpi etici che a princìpi di legge.
Ancora più discutibile chi ha indicato valori esistenziali. I valori esistenziali sono importanti come condizioni facilitanti, ma possono spesso tradursi, se mal gestiti, in boomerang pazzeschi. Infatti, nel parlare comune è prassi legare al valore aggettivi positivi; per esempio “un buon matrimonio” perché non è detto che il matrimonio sia positivo. Pertanto frasi come “ti sposi? Congratulazioni!” o “aspetti un figlio? Che bella notizia!” sono o di facciata o prove di condizionamenti evidenti, visto che solo un matrimonio su dieci è veramente felice e i figli abbassano in media la qualità della vita dei genitori. Il romantico tenderà a dare valore assoluto all’amore (nella versione più folle, a prescindere o no dal fatto di essere ricambiati!), chi soffre la solitudine lo darà all’amicizia (e spesso scambierà semplici relazioni umane per “amicizie”) ecc. Per il Personalismo i valori esistenziali sono importantissimi, ma sono condizioni facilitanti e ognuno deve trovare e costruire le proprie, senza ingenuamente pensare che ce ne siano alcune che “automaticamente” garantiscano la felicità o la semplice serenità a tutti.
Chi infine ha indicato valori individuali (i classici oggetti d’amore) è molto lontano dall’aver compreso la vita. Come persona che ha sempre avuto molti oggetti d’amore posso garantirvi che la persona veramente matura ed equilibrata sa che un oggetto d’amore è qualcosa di totalmente individuale e cercare di assolutizzarlo è un gesto romantico che indica solo un innamoramento irrazionale. Dialogo fra una giovane e una persona matura: “come è possibile che non ti piaccia viaggiare?”. Risposta: “A te piace il calcio? No? E a me viaggiare non dice nulla perché sto bene dove sono”. Spesso parlando dei miei oggetti d’amore incontro degli esaltati che pensano che siano valori che debbano valere per tutti (un po’ come il contemplativo ritiene la cultura, suo oggetto d’amore, come condizione necessaria alla piena realizzazione dell’individuo), senza accorgersi banalmente che ci sono molte persone che non vivono quegli oggetti che comunque stanno molto meglio di loro!
Conclusione: 1 punto per i valori etici che avete indicato, 2 per quelli sociali, 3 per quelli esistenziali e 5 per quelli individuali. Meno punti avete fatto, meglio è, ma se ne avete totalizzati più di 10 preoccupatevi.