Una volta all’anno è lecito impazzire (Semel in anno licet insanire) è una locuzione di Seneca che per molti è una vera e propria strategia esistenziale.
La strategia è tipica dei dissoluti (che in realtà sono costanti nei loro propositi, ma usano la frase come alibi in occasione di loro eccessi), degli irrazionali (la usano quando vengono colti in fallo su loro incoerenze), dei deboli (è una strategia che giustifica compromessi), degli svogliati (che la usano quando non hanno la forza sufficiente per essere coerenti), ma soprattutto dei sopravviventi. Infatti alla base di questo comportamento c’è spesso una personalità sopravvivente, oberata dai condizionamenti, cui si riesce a sottrarsi una volta ogni tanto trasgredendo in maniera eccezionale. In altri termini, il giorno di follia è un dire un no alle convenzioni che si sono accettate e che, consciamente o no, pesano. Esempi sono:
- ubriacarsi una volta ogni tanto, concedetemelo!
- Fumare uno spinello ogni tanto che sarà mai?
- Marinare la scuola due o tre giorni all’anno non è grave!
- Concedersi ogni tanto un giorno di falsa malattia dal lavoro è il miglior modo per ricaricarsi!
- Tradire il proprio partner una volta nella vita. E chi non lo ha mai fatto?
E via di seguito con amenità simili. Il problema è che nel corso della vita le eccezioni nei vari ambiti si sommano e la persona di fatto diventa un inaffidabile esistenziale, pieno dei problemi normali, quotidiani (sua frase classica è infatti: “e chi non li ha?”), la vita diventa mediocre (cioè, letteralmente, nella media). Se poi alla personalità sopravvivente si somma anche la personalità svogliata, le eccezioni diventano la regola… e il soggetto si illude di essere comunque nei binari di una vita normale.
In genere (e può succedere anche con la lettura di questo articolo), chi segue la strategia del semel in anno…, se censurato, si difende con una penosa difesa per risentimento con frasi del tipo “chi non eccede non sa divertirsi!”, ma in realtà a chi non eccede non costa alcuna fatica comportarsi così. Ritenendo implicitamente demenziali e incoerenti certe azioni, vive divertendosi in modo coerente e sano, ma soprattutto senza il bisogno di “impazzire” perché è libero da quei condizionamenti che pesano come macigni e che finiscono per cercare la valvola di sfogo del semel in anno licet insanire.
In altri termini, la top person non eccede perché per vivere alla grande non ne ha bisogno e, anzi, è conscia che, facendolo, scenderebbe negli inferi di chi si arrabatta ogni giorno per sopravvivere alla meglio!