I test per gli oggetti d’amore si rendono necessari perché la locuzione “oggetti d’amore” è spesso confusa con termini comuni come hobby, passioni o, peggio, passatempi. Troppe persone (soprattutto sopravviventi) sono convinte di avere oggetti d’amore che in realtà non sono che modi di passare piacevolmente il tempo.
Il momento buio – Il primo test è molto semplice: pensate a una grave, gravissima condizione penalizzante (la perdita di una persona cara, del lavoro ecc.); per risorgere dal momento buio, vi aggrappereste alla cosa che voi dite di amare oppure l’abbandonereste perché “in quel momento non ve la sentite proprio di divertirvi“?
Se scegliete la prima soluzione, è un oggetto d’amore, altrimenti è solo un passatempo e i passatempi funzionano finché tutto va bene, ma sono i primi a essere spazzati via dalle tempeste della vita, sono oggetti d’amore senza radici.
Pensiamo a quante persone “amano fare shopping”; chi di loro in un momento tragico della vita andrebbe a fare shopping? Pensiamo invece a un musicista che per lenire il suo dolore si affida alla musica, finché sfinito, ha anestetizzato i sentimenti, coprendoli con qualcosa che lo aiuta ad andare avanti.
La solitudine – Il secondo test è basato sulla semplice domanda: se foste soli, vivreste comunque quella determinata situazione?
Se sì, è un oggetto d’amore, se no è un semplice hobby. Come esempio si possono citare gli sportivi che praticano il loro sport individuale solo in presenza di altri e quindi lo fanno solo per socializzare.
Un esempio più generale è quello dei viaggi. Molte persone sostengono che “viaggiare e conoscere posti nuovi” sia un loro oggetto d’amore. Confrontati con il giovane che parte all’avventura e viaggia per mesi in giro per il mondo, ribattono che, per ovvi motivi, non ne hanno l’opportunità, dovendo lavorare, occuparsi di una famiglia ecc. In realtà si dividono in due insiemi ben distinti:
- coloro che usano i viaggi per evadere dalla loro realtà quotidiana della quale comunque non sono pienamente soddisfatti (infatti, spesso, pur dicendo di amarlo, si lamentano del loro lavoro; oppure, pur soddisfatti della loro famiglia, gestiscono i continui problemi con l’errata riflessione “e chi non li ha?”); i viaggi rappresentano un gradino in più, esistenzialmente parlando, ma non sono mai vissuti con entusiasmo eccezionale.
- Coloro che rendono i viaggi momenti vissuti alla grande, indimenticabili e significativi.
Se si analizza il secondo insieme, spesso si scopre che il grande piacere che provano nel viaggiare non è dovuto all’esplorazione di posti nuovi, ma alla presenza di altri oggetti d’amore che hanno giustificato il viaggio (il partner, i figli, veri amici, altre passioni come l’arte o lo sport ecc.). Insomma, senza questo oggetto d’amore che fa da motore, il singolo non si muoverebbe più di tanto oppure lo farebbe solo come “fuga” come quelli del primo insieme.
Nel secondo insieme sono comunque pochi coloro che effettivamente fanno dei viaggi un oggetto d’amore e per problemi di tempo non riescono a viverlo con la desiderata frequenza: se potessero, si comporterebbero come il nostro giovane avventuroso che parte con il suo zaino alla scoperta del mondo.
Gli oggetti d’amore sono necessari per una vita da leggenda, i passatempi lo sono per sopravvivere o, al massimo per avere una vita piacevole se ci sono molte condizioni facilitanti.