Il tachione (dal greco tachus, veloce) è una particella di cui è stata ipotizzata l’esistenza da Gerald Feinberg (1967), un fisico della Columbia University. Come lascia intuire il nome, dovrebbe viaggiare a una velocità elevatissima, superiore a quella della luce. Dal punto di vista fisico, secondo la relatività speciale di Einstein la sua energia totale (o l’impulso o la quantità di moto) dovrebbe essere una quantità immaginaria (in altri termini il prodotto dell’energia E per sé stesso dovrebbe essere un numero negativo!). Ciò non sarebbe possibile secondo la meccanica quantistica poiché l’energia che è osservabile (in senso quantistico) non può essere immaginaria.
Infine l’esistenza del tachione violerebbe il principio di causalità.
Insomma se esistesse il tachione, bisognerebbe riscrivere parte della fisica.

Il tachione è frequentemente citato nella letteratura fantascientifica
Fermatevi e non abbandonate la lettura!
Le righe precedenti possono sembrare ai più completamente oscure, tanto da ritenerle del tutto inutili in un sito che parla di benessere. Ma serviranno fra breve.
Lo spunto all’articolo me lo ha dato un conoscente occasionale che durante la classica conversazione fra persone che non si conoscono si è messo a dissertare sul campo tachionico. Il bello è che la dissertazione non aveva sfondo fisico, ma voleva aprire uno squarcio di sereno sull’esistenza dell’uomo. Secondo il “relatore” (non so come chiamarlo) lo spazio non sarebbe vuoto, ma immerso nel campo tachionico, molto energetico e generato dai tachioni. Fin qui la fisica, poi inizia il delirio.
L’energia tachionica sarebbe responsabile dell’ordine nella materia. Quando diminuisce, l’organismo presenta disturbi e il corpo degenera. Fondamentale quindi mantenere intatta questa forma di energia e riuscire a sfruttarla.
Poi si entra nel commerciale: siccome è necessario fermare l’avvelenamento elettromagnetico derivato da cellulari, computer ecc., si deve ricorrere a materiali particolari (brevettati!) che sono in grado di mantenere un livello di ordine elevato.
Bellissimo. Molti dei presenti sono molto scettici, ma non sanno come attaccare l’entusiasmo del relatore, del resto le formule di fisica studiate a scuola restano sbiadite nella mente e c’è il rischio di fare una figuraccia.
Inizio l’adescamento da lontano, mostrandomi molto ingenuo: “ma perché molte persone che vivono fra cellulari, computer ecc. (fra cui il sottoscritto) hanno una salute di ferro?”.
Il relatore, beandosi della mia ingenuità, mi snocciola i nomi di alcuni fisici (peraltro nessuno di loro è mai assurto al rispetto dei suoi colleghi) come garanzia di “veridicità”. Decido di passare al contrattacco ed evidenzio alcuni punti.
- È inutile parlare del tachione come qualcosa di esistente visto che nessuno lo ha scoperto. Si dovrebbe sempre usare il condizionale.
- La persona che parla di tachioni sa comprendere la parte iniziale di questo articolo? Richiesto di dare la definizione di quantità di moto o di numero immaginario, il relatore si è difeso dietro a un banale “ma che c’entra?”.
- L’ultima chicca: sa almeno come risolvere teoricamente i problemi dell’esistenza del tachione? No? E allora sappia che Feinberg propose che il tachione avesse massa immaginaria in modo che la sua energia tornasse a essere una quantità reale.
Come si può parlare di qualcosa che non si conosce? L’immagine del relatore è evaporata in pochi secondi, assorbita dalla sua assoluta incompetenza nei dettagli fisici del problema, perdendo ogni credibilità.
Questo siparietto è molto interessante. Da un lato evidenzia l’elevata pericolosità sociale di chi diffonde teorie senza conoscenza. Dall’altro rivela la necessità di chiedersi perché questo avvenga.
Il Personalismo ne dà una spiegazione semplice e, spero, convincente. Nella personalità dei contemplativi non c’è solo chi fa della cultura il surrogato dell’intelligenza, ma anche tutta una classe di persone che, dotate di scarsissime informazioni, anziché studiare e acquisirle, si costruiscono un loro mondo culturale e poggiano parte della loro autostima nel mostrare agli altri le loro conoscenze (fittizie). Molte discipline alternative, l’astrologia fino al campo tachionico sono esempi preoccupanti di “assenza di scienza“.
Entità la cui esistenza non è provata (pensiamo anche alle scienze: la pietra filosofale in chimica o l’etere prerelativistico in fisica) vengono date per certe; poiché non c’è prova, è banale costruire teorie fantastiche e accattivanti che attirano i più deboli di spirito critico.
Riflettiamo sul fatto che queste teorie stanno in piedi perché gran parte della popolazione che non le accetta non sa confutarle, sostanzialmente per ignoranza, per mancanza di studio. In altri termini:
non basta lo spirito critico, occorrono anche i dati, l’informazione, occorre anche studiare.