Che relazione esiste fra pornografia e qualità della vita? Senza entrare in poco concreti discorsi morali, vedremo che la pornografia è un indicatore esistenziale di una vita non al top.
Secondo l’Independent on Sunday in Gran Bretagna quasi il 20% degli inglesi (11 milioni) scarica immagini porno dalla Rete, praticamente un adulto su quattro. Probabilmente tale dato vale anche per l’Italia. Anche se la statistica non è del tutto attendibile perché sicuramente molti saranno stati forzati a finire nel sito porno da mail allettanti o poco chiare (quindi per semplice curiosità o per errore), è sicuramente grande il numero di persone per le quali la pornografia entra abitualmente nella loro vita. Per sgomberare ogni possibile malinteso,
la pornografia non entra nella vita di una persona adulta, equilibrata e con una vita al top.
Il termine “adulto” indica un soggetto che ha concluso le sue esperienze sessuali; molti giovani si rivolgono a materiale pornografico semplicemente perché non sono ancora abbastanza maturi per vivere pienamente esperienze sessuali complete; il termine “equilibrato” indica l’assenza di personalità critiche legate in un modo o nell’altro al sesso (per esempio dissoluti, inibiti, mistici, violenti, apparenti ecc.); l’ultimo punto (“top”) è talmente importante che merita un paragrafo a sé.
Erotismo e pornografia
La pornografia è la raffigurazione esplicita di soggetti erotici e sessuali, in genere ritenuti osceni. Tale definizione è da ritenersi molto approssimativa perché l’aggettivo “osceno” è ormai largamente soggettivo; in altri termini, la definizione può non voler dire nulla perché talmente imprecisa da risultare minimamente oggettiva.
Cerchiamo di precisare la definizione capendo innanzitutto la differenza fra erotismo (che non è pornografia) e pornografia.
Un’immagine sessuale genera attenzione e può innescare un’eccitazione sessuale. Il primo errore da evitare (tipico dei moralisti più bigotti) è di associare a ogni immagine sessuale il concetto di pornografia. Per giudicare correttamente è importante fissare l’obiettivo dell’immagine.
Consideriamo una pubblicità a sfondo pesantemente sessuale: giudicarla “pornografica” è tipico del bigotto; la si potrà considerare non appropriata a un pubblico non adulto e come tale bocciarla; la si potrà considerare svilente per l’immagine femminile ritratta (se trattasi di donna) ecc., ma solo a pochi verrebbe spontaneo l’aggettivo “pornografico”. Questo perché l’immagine non ha come unico fine quello di provocare l’eccitazione sessuale del ricevente il messaggio: sarebbe un fallimento se non si trasferisse poi l’attenzione sul prodotto che si intende pubblicizzare!
Risulta pertanto chiaro che
la pornografia ha come unico scopo l’eccitazione sessuale di chi riceve il messaggio.
Un film con tante scene erotiche può essere un capolavoro e sarebbe in tal caso arduo definirlo pornografia. Proponendo una definizione più oggettiva:
la pornografia è la raffigurazione esplicita di soggetti erotici e sessuali con l’unico scopo di eccitare sessualmente l’osservatore.
Analogamente, quando un soggetto si rivolge a un contenuto erotico con l’unico scopo di eccitarsi sessualmente, sta vivendo una situazione pornografica.

Il termine “pornografia” deriva dal greco porne, “prostituta” e graphè, “disegno”, “scritto, documento”; letteralmente quindi significa “scrivere riguardo” o “disegnare” prostitute
Porno e qualità della vita
Per molte persone adulte la pornografia è qualcosa che serve per migliorare la propria esistenza, anche di un attimo. Detta così, a molti sembra utile e per molti versi addirittura auspicabile.
Il punto è che una persona al top non ne ha bisogno. Un soggetto asmatico ha sicuramente bisogno di farmaci, ma sicuramente lui ne farebbe a meno, se potesse respirare come un soggetto sano: i farmaci migliorano la sua vita, ma portano anche a definire il soggetto come “non sano”.
Analogamente, anche quando non crea dipendenza e non porta l’individuo su posizioni psichicamente discutibili, la pornografia è un indicatore esistenziale di una vita non pienamente vissuta.
Inutile arrampicarsi sugli specchi, una persona equilibrata preferisce “fare” piuttosto che “guardare”. Evidentemente, se ci si rivolge alla pornografia, non si è in grado di “fare” e quindi la propria sessualità non è vissuta al top. Quest’ultima frase ha importanti ricadute sul giudizio della personalità del soggetto. Infatti, alcuni sostengono che “non tutto si può fare” e che solo la pornografia riesce a farci vivere le nostre fantasie. Purtroppo non si accorgono che sono fantasie che appartengono solo a una parte comunque piccola della popolazione e quindi sono “malate”. Una persona equilibrata ha costruito la propria sessualità in base a ciò che può ragionevolmente costruire nella società in cui è: un pedofilo non è considerato equilibrato esattamente come non lo è chi vorrebbe avere rapporti con ogni donna che incontra in ascensore o cose simili. Se si ha bisogno di simili fantasie, probabilmente la propria vita è molto carente dal punto di vista esistenziale.
Analogamente, è difficile sostenere che la pornografia è utile quando, per esempio, manca il partner (con il quale si avrebbe un’ottima relazione): la relazione sarà sufficiente, ma non è certo al top, visto che ci sono relazioni molto più “presenti” che non richiedono l’uso integrativo di filmini porno!
Concludendo, l’adulto che ha bisogno della pornografia è obiettivamente qualcuno che deve ricorrere a mezzi di fortuna per coltivare la propria sessualità.
L’analisi soprariportata (pornografia=fallimento esistenziale) è confermata dal fatto che il 40% delle coppie in crisi che si rivolgono a un consulente matrimoniale affermano che la pornografia ha aggravato la situazione; considerato poi che molti non sanno delle avventure in Rete del proprio partner, è abbastanza evidente che pornografia significa sostanzialmente insoddisfazione sessuale.
Meditate gente: guardate il vostro partner, se sessualmente non vi dice nulla e siete costretti a vivere un sesso virtuale fatto di immagini o di video, non accontentatevi di sopravvivere (sessualmente parlando), ma agite. Potete farvi frati o suore o cercare altri partner o cercare altri oggetti d’amore che vi coinvolgano pienamente, ma non restate schiavi (illudendosi di esservi superiori) di un’immagine, di un clic, di una parola o di un film.