Secondo una visione classica la noia è uno stato psicologico caratterizzato dall’inazione (“non sto facendo nulla, mi annoio. Che faccio?”) oppure da azioni monotone e/o ripetitive (“che lavoro noioso, sempre uguale!”).
In realtà, il discorso è molto più complesso perché è abbastanza facile mostrare che anche situazioni che ci hanno dato piacere e che magari abbiamo giudicato “stupende” possono diventare molto noiose. Lo stato d’animo di chi è annoiato non è quindi relazionabile direttamente al non far nulla o all’azione che compiamo, ma a come, in quel momento, percepiamo la nostra condizione.
La noia è uno stato emotivo facilmente inquadrabile per chi ha presenti le basi del Personalismo.
Quando il nostro stato emotivo è sempre prossimo allo zero, con minime variazioni, ecco che scatta la noia.
Affinché vi sia noia non è dunque sufficiente che lo stato emotivo sia nullo (anche una persona serena può avere stato emotivo nullo), ma che non si abbiano acuti verso il positivo per un periodo di tempo piuttosto lungo; è infatti la lunghezza dello stato emotivo “piatto” che fa scattare la noia e tale lunghezza è sicuramente soggettiva.
Alcune persone sono soddisfatte di non avere stato emotivo negativo e per loro la calma piatta (serenità) può durare anche molto a lungo prima di trasformarsi in noia; per altre invece basta un breve periodo e subito cominciano ad annoiarsi.
Si direbbe che la noia sia uno spiacevole sentimento negativo che porta lo stato emotivo in basso per darci una scossa e farci ritornare in alto con una maggiore attività.
La descrizione del Personalismo è parallela a quella che nel medioevo era data dell’accidia, un peccato capitale tipico di chi, dedito alla vita contemplativa, non faceva del male, ma neppure del bene. Analogamente la noia è la conseguenza di un periodo (più o meno lungo) in cui non si prova dolore, ma nemmeno gioia. Si è inerti sullo zero, in pratica emotivamente congelati.

La noia è spesso associata alla ripetizione, ma se la ripetizione riguarda un vero oggetto d’amore non dovrebbe annoiare
Come sconfiggere la noia
Da quanto detto, non c’è che un modo per sconfiggere la noia: avere uno scatto verso momenti emotivamente positivi, che diano interesse alla nostra vita. Ci sono due strade, una sbagliata e l’altra corretta.
Quella sbagliata è la ricerca della novità. In quanto tale, la novità è in grado di scuoterci, ma lo scossone è temporaneo perché, come dice il termine stesso, dopo un po’ di tempo, la novità svanisce ed è necessario cercarne un’altra con ovvi periodi di noia e di insoddisfazione, se la ricerca non va a buon fine.
La strada corretta è quella di costruirsi degli oggetti d’amore che, per loro stessa definizione, innalzano la qualità della nostra vita sopra lo zero in modo stabile, duraturo.