La meditazione (dal latino meditatio, riflessione) è una pratica attraverso la quale la mente si concentra intensamente su un’immagine, un pensiero, un oggetto oppure su niente in particolare. Gli scopi di questa concentrazione possono essere i più svariati (filosofici, spirituali, psicofisici ecc.).
Fin dai tempi più antichi, la meditazione è parte integrante di molti correnti religiose e/o filosofiche. Alcuni asseriscono che essa consista nello sviluppare un totale controllo sulle proprie esperienze, siano esse interiori che esteriori; ne esistono svariate tecniche; di seguito, brevemente, illustreremo alcune delle più conosciute.
Meditazione taoista
Secondo le credenze taoiste, ogni persona è permeata da una forza intelligente, un’energia interna detta qì che è all’origine della vita. Il benessere fisico, quello mentale e quello interiore non sarebbero possibili se non si consente a questa energia di fluire liberamente e abbondantemente all’interno del corpo.
Secondo gli antichi taoisti, i movimenti, i sentimenti, i pensieri e le emozioni hanno un’influenza decisiva e profonda sia sulla quantità che sulla qualità dell’energia interna. Le possibili alterazioni derivanti dai fattori sopracitati possono consentire una stagnazione di masse di energia negativa che costituirebbero le basi per lo sviluppo di patologie di tipo fisico. Conseguentemente, tutte le pratiche del taoismo hanno lo scopo di accumulare energia positiva, dirigere correttamente il qì ed eliminare tutte le tracce di energia negativa eventualmente presenti all’interno del corpo.
Scopo della meditazione taoista è quello di focalizzarsi sull’energia interna e coltivarla. Colui che intenda praticarla deve prima avvicinarcisi attraverso la pratica del Qì Gong e del Tai Ji Quan.
I principianti vengono introdotti alla meditazione taoista attraverso una tecnica nota con il nome di Meditazione del Sorriso Interiore; successivamente, man mano che procedono nel loro cammino, apprenderanno tecniche di meditazione sempre più complesse.
Secondo i cultori della meditazione taoista è possibile, attraverso essa, prima attenuare e poi eliminare tutti quei problemi derivanti da emozioni e sentimenti negativi come l’odio, l’ira, la paura, la tristezza ecc.).
Meditazione buddista: samatha o vipassana
Uno degli scopi fondamentali del buddhismo è il raggiungimento dell’illuminazione. Una costante meditazione è una delle condizioni necessarie al conseguimento di tale scopo. La meditazione buddhista prevede vari metodi; essi possono essere di tipo samatha o di tipo vipassana. Le meditazioni samatha (anche meditazioni della tranquillità) prevedono i seguenti metodi:
- anapana
- mettā bhavana
- karuna bhavana
- mudita bhavana
- upekkha bhavana.
Ognuno di questi metodi permette sia la neutralizzazione di determinati sentimenti negativi (distrazione, odio, crudeltà, ansia, risentimento, invidia, indifferenza ecc.) sia lo sviluppo della concentrazione, dell’amore per la gentilezza, della compassione, della gioia ecc. Le meditazioni di tipo samatha generalmente precedono e preparano le meditazioni vipassana che sono così suddivise:
- contemplazione dell’impermanenza
- pratica dei sei elementi
- contemplazione della condizionalità.
Gli scopi dei metodi di tipo vipassana sono sia la neutralizzazione della bramosia, del narcisismo e dell’ignoranza sia lo sviluppo della pace interiore, della libertà, della saggezza ecc.
Meditazione trascendentale
Si tratta di una tecnica mentale diffusa, a partire dalla seconda metà del 1900, da Maharishi Mahesh Yogi, un maestro indiano. Si parte dal presupposto che in ogni essere umano esista una riserva infinita di creatività, energia, intelligenza e pace; secondo i cultori della meditazione trascendentale, più si riesce ad attingere da questa enorme riserva più la nostra vita sarà caratterizzata dalla salute e dal benessere e saremo in grado di realizzare qualsiasi nostro desiderio.
Le tecniche della meditazione trascendentale sono il mezzo che ci consente di liberare questo enorme potenziale che portiamo dentro di noi. Il soggetto sarà pertanto in grado di sviluppare tutte le sue potenzialità e di raggiungere lo stato di illuminazione. Sempre secondo i suoi propugnatori, si tratta di una tecnica molto semplice, al punto di essere alla portata di chiunque. Inoltre sono sufficienti appena venti minuti di meditazione per due volte al giorno da effettuarsi in posizione seduta tenendo gli occhi chiusi. La tecnica può essere appresa partecipando a un corso suddiviso in sette fasi sotto la guida di istruttori qualificati appartenenti all’Associazione Paese Globale della Pace Mondiale.

La meditazione (dal latino meditatio, riflessione) è una pratica attraverso la quale la mente si concentra intensamente su un’immagine, un pensiero, un oggetto oppure su niente in particolare.
L’opinione di Roberto Albanesi
Molti, in svariate occasioni, mi hanno chiesto di approfondire nel sito il tema della meditazione. Ho detto più volte che le strade per la felicità possono essere molte, io mi limito a indicarne una. La meditazione rientra fra quelle discipline collegate alle filosofie orientali che ho ampiamente trattato e che non approvo per il semplice fatto che si limitano a ricercare la serenità del soggetto, anziché la felicità, secondo uno schema tipicamente orientale.
Sono anche scettico sui possibili risultati pratici perché pochi fra coloro che “meditano” sono persone equilibrate e senza problemi: ho sempre avuto l’impressione che la meditazione per molti fosse una sorta di medicina da prendere per avere un giovamento esistenziale.
Come molti giustamente affermano, la meditazione deve essere praticata seriamente; pochissimi ci riescono pienamente e quindi mi sembra veramente che sia una disciplina per pochi. Da notare che, se è abbastanza facile l’approccio iniziale, quasi mai si arriva a ciò che i “maestri” promettono. Il fascino che può suscitare è solo legato alle sue potenzialità e al mistero dell’Oriente che però non possono essere traslati nella popolazione.
A mio avviso, è importante non cercare di applicare tutto ciò che può essere utile, senza ricercare una coerenza generale. In altri termini, il fatto che alcuni (pochissimi nel caso della meditazione) abbiano benefici da X non implica che X sia applicabile positivamente a tutta la popolazione e sia inseribile in una strategia esistenziale.
Quali sono i benefici? Il meccanismo per cui molti hanno benefici dalla meditazione è circa questo:
- Il soggetto non è equilibrato, ha cioè personalità critiche.
- Queste personalità sono decisamente penalizzanti (si pensi a un insoddisfatto, a un insofferente, a uno svogliato).
- La meditazione porta il soggetto ad accettare sé stesso e la realtà circostante. Invece, il Personalismo parte proprio dalla “predisposizione a cambiare“; quindi a non accettare i propri limiti, ma cercare ogni giorno di essere migliore di quanto si era ieri fino ad arrivare a una personalità equilibrata e a vivere al meglio di quanto lo permettano le proprie condizioni al contorno.
- Grazie all’accettazione, le personalità critiche vengono sostituite da altre, in primis quella del sopravvivente (fra l’altro la personalità più comune nella popolazione).
- Il soggetto si sente meglio perché l’accettazione attenua il suo disagio esistenziale: si rassegna alla sua condizione.
Da questi punti è chiaro che la meditazione è positiva se il soggetto è già equilibrato altrimenti diventa solo una medicina sintomatica con cui si eliminano molti sintomi di una vita non ottimale. Si migliora, ma si resta sempre malati.
Banalizzando: se una persona è felice, pensate che “perda tempo” a meditare? No, impiegherà il proprio tempo a seguire ciò che ama. Infatti, a un amico che sosteneva come “anche giocare a scacchi o coltivare come si deve il proprio orto sarebbero forme di meditazione“, ho risposto che per me la meditazione è un oggetto d’amore (per il proprio inconscio) sullo stesso piano (non certo su un piano superiore) di altri oggetti d’amore. Come tale può andar bene per il mio amico o per il monaco buddhista, ma è riduttivo pensare che vada bene per tutti; sarebbe come se io pensassi che, siccome gli scacchi mi danno piacere, dovrebbero darlo a tutti. Sopra gli scacchi, la meditazione, la musica, la poesia, la corsa eccetera c’è la teoria della capacità di amare che descrive tutti gli oggetti d’amore in maniera equivalente ed esaustiva in un soggetto che, ripeto, prima deve essere equilibrato.
Meditate gente, meditate…