La gioia è facilmente descrivibile come uno stato emotivo largamente positivo; scopo di questo articolo non è tanto quello di scoprire le cause di questo stato emotivo, quanto quello di mettere in guardia dallo scambiare i meccanismi della gioia con quelli della felicità.
Poiché la felicità è l’integrale dello stato emotivo nel tempo (cioè il bilancio nel tempo degli stati emotivi positivi e negativi), molti sono portati a credere che ciò che genera gioia automaticamente ci avvicina alla felicità, nulla di più sbagliato!
Pensiamo, per esempio, alle magnifiche sensazioni che può dare una droga a un tossicomane, salvo poi trasformarne la vita in un inferno: non c’è nessuna garanzia di ciò che ci dà gioia sia una strada corretta verso la felicità perché non è detto che ci sia una continuità temporale.
Gioia: significato ed esempi
Vediamo alcuni esempi. Non sono necessarie ricerche per dirci che al venerdì o al 26 del mese (il giorno precedente lo stipendio) le persone hanno un umore migliore, ma è altrettanto vero che il lunedì o il 28 molti ripiombano in una tristezza che annulla il buon umore precedente.
Si hanno picchi di gioia a Natale o il giorno di San Valentino, ma sarebbe ingenuo pensare di scambiare tali euforie per felicità.
Eppure i condizionamenti si basano proprio su un tale errore esistenziale: scambiare come valore in assoluto positivo (e condizione sufficiente alla felicità) situazioni che ci danno gioia.
Matrimonio – Il giorno più bello della vita; porta molte persone (soprattutto donne) a ritenere il matrimonio e la gioia che dà quel giorno come sinonimo di felicità. Non sono necessarie ricerche per dimostrare che i matrimoni con la M maiuscola sono comunque pochi e che in molti casi il bilancio esistenziale è negativo.
Figli – Anche in questo caso, la semplice nascita genera una gioia che si pensa perenne, quando molte ricerche dimostrano che mediamente la presenza di figli peggiora la qualità della vita dei genitori; singolare il fatto che chi contesta (in base alla propria esperienza che vorrebbe generalizzare a tutti) queste ricerche sia nella fase dell’età dell’oro della genitorialità.
Lavoro – La gioia per aver trovato un lavoro o per una promozione attiva il condizionamento che il lavoro sia un valore esistenziale notevole e porta molte persone a fare di tutto per migliorare la propria condizione lavorativa con deciso peggioramento della qualità della vita.
Quindi, vivete pure i momenti gioiosi, ma cercate di renderli stabili: se per avere un momento gioioso, ne ho poi decine di noia o, peggio, di tristezza, forse è opportuno rivedere le proprie scelte.
Essere felici a Natale e spenti per tutto l’anno è da sopravviventi, meglio fare (se possibile) di ogni giorno una festa, solo così la vita diventa leggenda.

La gioia è uno stato emotivo sicuramente positivo, ma non deve essere scambiata con la felicità