Amorale è un aggettivo che indica un’azione o un atteggiamento non sottoposti a giudizio morale; nel linguaggio comune c’è molta confusione con il termine immorale che invece indica la non adesione alla legge morale. Riferito a un soggetto, amorale quindi non indica chi compie azioni “immorali”, ma chi è sprovvisto di morale e agisce prescindendo dalla legge morale.
Ovvio che un amorale possa risultare immorale se giudicato con la morale del giudicante!
Amorale: come giudicare la sua personalità? – Il significato del termine
Per capire come la domanda sia involontariamente poco concreta basti pensare come un soggetto giudica chi è favorevole all’aborto (insieme di persone rappresentato ovviamente da una psicologia variabilissima).
- Potrebbe giudicarlo un amorale, persona che ritiene che l’aborto non rientra fra le situazioni giudicabili dalla morale perché dipende da moltissimi fattori individuali.
- Potrebbe giudicarlo un immorale, come farebbe un cattolico.
- Potrebbe giudicarlo una persona moderna perhcè non si fa condizionare da chi ha intorno.
- Potrebbe ritenerlo un egoista che pensa solo al suo bene ecc.
A questo punto si comprende che non ha senso cercare di mettere in correlazione le personalità con il concetto di assenza di morale.
Di fronte a una persona che pensiamo sia un amorale è necessario capire perché lo è e, una volta compreso, sarà possibile una classificazione.
Si può essere amorali per violenza, per apparenza (chi cerca il successo, la ricchezza ecc.), per dissolutezza, persino per romanticismo.
Un sottoinsieme interessante è quello costituito dai furbastri, da tutti coloro che pensano di usare l’astuzia, la scaltrezza, di stare ai confini delle regole (o di infrangerle senza essere scoperti) per vivere meglio. Da Ulisse in poi il termine astuzia coniuga l’intelligenza, ma anche l’inganno e ciò, prima o poi, diventa un boomerang. Non a caso questi individui suscitano molta diffidenza nelle persone dotate di un decente spirito critico e quindi, restano alla fine comunque penalizzate nei rapporti umani.
Ci sono persone che danno poco valore alla morale e ritengono di non avere una personalità critica. Non basta però non sentire rimorso per come si vive per non avere una personalità critica, tale cioè da non generare problemi. La strategia esistenziale corretta è quella che assicura un buono stato esistenziale il più a lungo possibile, non solo quando si è giovani.

La morale è l’insieme di norme e valori di un soggetto (o di un gruppo), mentre l’etica, oltre a considerare questo insieme, riflette razionalmente su di esso
Chi non ha morale difficilmente alla lunga conserverà un buon mondo dell’amore. Un po’ come chi ama il sesso e non è interessato per nulla ai sentimenti verso il partner, passando da un’avventura all’altra. A 20-30 anni la strategia sembra funzionare, a 40 incomincia a scricchiolare, a 50 già diventa un patetico uomo maturo che insegue le ragazzine (o che deve accontentarsi di quelle “donne sciupate” che anni prima non vedeva nemmeno). A 60 è finito.
Così l’amorale non ha armi per affrontare il passare del tempo, il suo mondo dell’amore diventa sempre più vuoto e diventa perdente perché il mondo dell’amore migliora la qualità della nostra vita.