Lo yacon (Smallanthus sonchifolius) è una pianta perenne originaria dell’Ecuador e della Colombia, attualmente coltivata in quasi tutti i Paesi andini, per il suo tubero dolce e croccante. Può raggiungere i 2 m di altezza e produce fiori gialli simili ai girasoli, appartenenti alla medesima famiglia. Per uso alimentare vengono utilizzati sia la radice, preferibilmente cruda, che le foglie e i gambi, cotti come verdure o (solo le foglie) per ricavarne un particolare tè.
Yacon – Coltivazione
È una pianta di facile coltura, predilige terreni fertili e ben drenati, anche se si adatta anche a terreni più poveri e asciutti. L’esposizione ottimale è in pieno sole o al più a mezz’ombra e cresce anche in zone dal clima subtropicale, anche se solitamente viene coltivata in zone di media altitudine.
Pur essendo piuttosto resistente, la pianta teme il gelo e, pertanto, è consigliabile tenerla in vaso fino all’inizio dell’estate, quando non vi è più il rischio di gelate tardive. Si riproduce per rizoma,
Sciroppo di yacon: proprietà e dove comprarlo
Svariati effetti benefici sono stati osservati col consumo di yacon, tra cui:
- miglioramento del funzionamento dell’intestino, attraverso il riequilibrio della flora batterica
- riflessi positivi sul sistema immunitario, grazie anche all’azione antinfiammatoria
- efficace controllo dell’appetito in coloro che seguono regimi ipocalorici, dato che fornisce un ottimo senso di sazietà con un modesto apporto calorico
- stabilizzazione dei livelli di colesterolo nel sangue.
Se utilizzato nei prodotti da forno o in cucina a temperature superiori a 70 °C, molte sue proprietà andrebbero perse.
Molto interessante sotto il profilo nutrizionale lo sciroppo di yacon, dato che lo yacon contiene zuccheri sotto forma di inulina che, poiché non viene digerita dal nostro corpo, ha un apporto calorico pressoché nullo. Il contenuto di inulina porta le calorie di 100 g di sciroppo di yacon a 290 contro le 400 del normale zucchero. Praticamente lo sciroppo si trova solo online ed è opportuno accertarsi che la produzione sia sostenibile e particolarmente curata (ottenuta cioè a bassa temperatura).
Mezzo litro di sciroppo di yacon costa circa 30 euro.
Lo yacon contiene inoltre un’ottima quantità di potassio, oltre a un elevato contenuto di frutto-oligosaccaridi che vengono efficacemente utilizzati nelle diete ipocaloriche e per il controllo dei livelli di glicemia.

La radice di yacon in Sud America è conosciuta anche con il nome di jiquimilla
Yacon: in cucina
Lo yacon, dal gusto dolce e profumato, con la sua consistenza a metà tra la patata e la mela e il gusto fruttato, viene utilizzato in svariati modi per uso alimentare, prevalentemente crudo e sbucciato, come ingrediente di gustose insalate, aggiunto ad altri vegetali e spezie. Il succo può essere utilizzato per dolcificare altre bevande oppure, tagliato a fette ed essiccato, costituisce un gradevole spuntino rompidigiuno.
Può sostituire validamente la patata in varie ricette, cotto come contorno o come ingrediente di zuppe e stufati.
Di seguito una semplice ricetta per un gustoso purè insolito e poco calorico:
Purè di patate yacon
Ingredienti
- 500 g di patate yacon
- 20 g di burro
- 250 ml di latte
- sale e pepe
- noce moscata a piacere
Sbucciare le patate yacon e tagliarle a piccoli pezzi, lessarle in acqua salata finché non risultano morbide. Scolarle e aggiungere il latte e il burro, amalgamando il tutto con l’aiuto di un mixer (o frullatore a immersione), regolare di sale e infine aggiungere la noce moscata, incorporando bene. Servire come accompagnamento a piatti di carne o pesce, per un contorno gustoso e leggero.

Dalle radici di yacon (Smallanthus sonchifolius) si ricavano anche integratori in capsule
NOTA
In Rete si trova anche una differente denominazione latina (Polymnia edulis) ). Trattasi di un sinonimo. Nella nomenclatura botanica, un sinonimo è un nome scientifico che si applica a un taxon che (ora) ha un nome scientifico diverso. Per esempio, Linneo fu il primo a dare un nome scientifico (secondo il sistema di nomenclatura scientifica attualmente utilizzato) all’abete rosso, che chiamò Pinus abies. Questo nome non è più in uso: ora è sinonimo dell’attuale nome scientifico, Picea abies.