Il termine Tripidi indica una famiglia di insetti appartenenti all’ordine dei Tisanotteri; i Tripidi sono insetti fitomizi; vale a dire che si nutrono, succhiandola, della linfa delle piante; ne esistono molte specie e sono di notevole interesse in ambito agronomico perché sono in grado di provocare danni di notevole gravità a vari tipi di colture, in particolar modo alle piante coltivate nelle serre, ma comunque anche a quelle che si trovano in campo aperto.
Oltre ai danni che possono provocare in modo diretto, i Tripidi sono vettori di diversi virus responsabili di importanti malattie a carico delle piante come per esempio il CSNV (Chrysanthemum Stem Necrosis Virus), l’INSV (Impatiens Necrotic Spot Virus), il TCSV (Tomato Chlorotic Spot Virus) e il TSWV (Tomato Spotted Wilt Virus). Inoltre, i danni causati dai Tripidi possono agire da fattore favorente per la botrite, una malattia fungina che colpisce prodotti orticoli, piante da frutto e fiori.
Le specie di Tripidi di maggiore importanza per quanto riguarda l’orticoltura e il giardinaggio sono il Thrips tabaci, noto anche come tripide degli orti e il Frankliniella occidentalis, comunemente denominato tripide occidentale dei fiori. Si possono inoltre ricordare il tripide della vite (Drepanothrips reuteri), il tripide dell’olivo (Liothrips oleae) e il tripide degli agrumi e delle serre (Heliothrips haemorrhoidalis).

Frankliniella occidentalis (tripide occidentale dei fiori) su pianta di peperone
Descrizione e danni alle piante
In questo articolo ci soffermeremo sul tripide degli orti (Thrips tabaci) e su quello dei fiori (Frankliniella occidentalis).
Thrips tabaci – È un insetto che, da adulto, misura da a 1 a 2 mm circa; ha un corpo dalla colorazione chiara ed è dotato di due ali lunghe e strette. Da adulto sverna nel terreno; finita la stagione invernale riprende la sua attività nei campi e nelle colture protette; la massima presenza si ha quando le temperature si fanno più elevate, quindi nel periodo estivo. Nel corso di un anno si possono avere diverse generazioni.
Il tripide degli orti, detto spesso anche tripide della cipolla, può danneggiare diverse piante; fra quelle più colpite vi sono la cipolla e il porro; altre piante da orto che possono essere attaccate sono le Cucurbitacee, la barbabietola, il cavolo, l’erba medica, le melanzane, le patate, i peperoni e i pomodori; possono inoltre essere colpite le piante da tabacco e le piante da fiore come il crisantemo, il garofano, la gerbera, il gladiolo, la rosa ecc.
Le punture di questi Tripidi causano la comparsa di una caratteristica argentatura, depigmentazioni delle foglie e dei fiori, placche necrotiche, distorsione dei germogli ecc. Anche la deposizione delle uova può causare questo tipo di danni. Le piante colpite si sviluppano stentatamente e notevole può anche essere il danno estetico.
Frankliniella occidentalis – Il tripide occidentale dei fiori è un insetto che da adulto arriva a misurare circa un mm; gli insetti attivi nei periodi più caldi sono color ocra più o meno chiaro con striature più chiare sul dorso; gli svernanti hanno invece un colore brunastro. Chiaro è il colore degli insetti allo stadio giovanile. Da adulto, il tripide occidentale dei fiori sverna sia negli anfratti del campo sia nel terreno delle coltivazioni protette. A seconda delle regioni o dell’ambiente di coltura, l’attività riprende alla fine dell’inverno; in pieno campo di solito l’attività riprende nel periodo estivo.
Moltissimi sono i tipi di pianta che possono essere attaccati dal Frankliniella occidentalis; può danneggiare infatti piante da orto appartenenti a varie famiglie: Asteracee (Composite), Cucurbitacee, Fabacee (Leguminose), Liliacee (Labiate) e Solanacee; possono subire attacchi anche le piante da frutto (sia drupacee che pomacee) e fiori quali ciclamino, crisantemo, geranio, rosa ecc.

Thrips tabaci (tripide degli orti)
Tripidi – Rimedi
Esistono diversi rimedi per combattere i Tripidi; innanzitutto si deve dare per scontata l’importanza dell’attività di monitoraggio; dal momento che i Tripidi non sono facilmente individuabili, possono essere di un certo aiuto le trappole cromotropiche, uno strumento noto da tempo soprattutto fra coloro che praticano l’agricoltura biologica; sono dei fogli plastificati colorati su cui è applicato un particolare collante; il foglio colorato attira l’insetto che vi rimane attaccato; i colori sono diversi a seconda del tipo di insetti; nel caso dei Tripidi si utilizzano generalmente le trappole di colore blu e quelle di colore bianco; alcuni suggeriscono anche il colore giallo. Le trappole cromotropiche sono utili sia per monitorare il livello di presenza degli insetti dannosi, sia per catturarli, anche se nel caso di presenza massiccia è necessaria integrare la difesa con altri rimedi.
Altri rimedi suggeriti sono i cosiddetti insetti utili; si tratta di predatori di Tripidi che non danneggiano le colture; tra quelli più comunemente consigliati vi sono Orius laevigatus (insetto appartenente alla famiglia degli Antocoridi), Amblyseius cucumeris (un acaro della famiglia dei Fitoseidi). Questi insetti sono soprattutto utili nel caso delle colture effettuate all’interno delle serre.
Un’altra arma che può essere sfruttata per combattere i Tripidi sono i nematodi entomopatogeni (si veda l’articolo sull’oziorrinco per un veloce approfondimento) che però sono utili soltanto per quanto riguarda la lotta alle larve; gli esemplari adulti, infatti, non possono essere parassatizzati da questi nematodi.
Altri rimedi impiegabili contro i Tripidi sono i prodotti a base di azadiractina (anche azadirachtin A), una sostanza estratta dai semi dell’albero di Neem (Azadirachta indica); consentiti in agricoltura biologica, sono caratterizzati da uno spettro d’azione piuttosto ampio (l’azadiractina è usata come acaricida, insetticida e nematocida); questi prodotti agiscono sia per ingestione che per contatto. Non sono dannosi per l’uomo.
Per eliminare i Tripidi vi sono poi i rimedi chimici che però richiedono una notevole cautela nell’uso perché possono essere tossici per gli uomini e per gli animali. Se si ha intenzione di fare ricorso a questa tipologia di intervento è opportuno informarsi correttamente sulle modalità d’uso con personale esperto.