Il marciume radicale è una grave malattia che può colpire le piante, per la precisione attacca l’apparato radicale; le cause sono da ricercarsi nell’azione di vari microrganismi patogeni, più comunemente funghi, ma anche batteri o nematodi.
Il marciume radicale è una malattia particolarmente seria perché, danneggiando le radici della pianta, ne compromette pesantemente la salute riducendone la vitalità facendola deperire in modo più o meno generalizzato; di fatto alla pianta viene a mancare il giusto nutrimento; per di più, le piante colpite diventano maggiormente suscettibili all’insorgenza di altre malattie. Se l’attacco è grave è molto probabile la morte della pianta.
Microrganismi coinvolti
Come detto, i microrganismi patogeni che possono causare la malattia sono diversi; fra quelli più comunemente riscontrabili si ricordano in particolare l’Armillaria mellea (che causa il cosiddetto marciume radicale fibroso), la Rosellinia necatrix (che provoca il marciume radicale lanoso).
L’Armillaria mellea è un fungo piuttosto insidioso che attacca moltissime piante; non risparmia le drupacee (albicocco, pesco, susino, ciliegio, mandarlo ecc.) e nemmeno agrumi, kiwi, olivo, vite ecc.
Anche la Rosellinia necatrix è un fungo molto pericoloso per colture di vario tipo; colpisce infatti drupacee, piante forestali, ornamentali ed erbacee.
Altri funghi che possono causare marciume sono l’Heterobasidion annosum che attacca gli abeti; l’Heterobasidon palviporum che attacca i pini; il Ganoderma lucidum e il Ganoderma applanatum che causano marciume su arbusti e latifoglie; l’Ustulina deusta che causa marciume radicale su acero, faggio, quercia e tiglio; l’Ustulina zonata che colpisce l’albero della gomma, l’albero del tè, il mango, le piante del genere Ficus; il Rhizina undulata che causa il marcime radicale delle conifere; il Phytophthora citrophthora che attacca le piante di agrumi ecc.

Fucsia attaccata dal marciume radicale
Fattori predisponenti
I principali fattori predisponenti la malattia sono le irrigazioni eccessive, i ristagni idrici e, ovviamente, la coltivazione in terreni contaminati.
Marciume radicale – Manifestazioni
Le manifestazioni del marciume radicale possono differire a seconda del tipo di pianta attaccata, anche se molte di esse sono comuni.
Tipico è il progressivo deperimento che peraltro le rende maggiormente sensibili agli stress idrici e agli abbassamenti di temperatura; in una pianta colpita dalla malattia, in genere le foglie sono più piccole del normale e tendono a ingiallire piuttosto rapidamente; anche gli eventuali frutti sono più piccoli; diversi rami possono seccare. La chioma tende a piegarsi sempre di più, in conseguenza del mancato apporto di sostanze nutritive.
L’apparato radicale, marcendo, tende ad assumere una colorazione più scura, nerastra e diventa molto facile da estrarre. In genere si avverte anche la tipica profumazione di funghi freschi.
Nella stagione autunnale non è infrequente osservare, alla base del tronco e anche intorno a esso, la presenza di corpi fruttiferi.
Senza un intervento tempestivo le piante attaccate da marciume radicale sono destinate inevitabilmente a morire.Prevenzione
Il marciume radicale è una malattia grave e difficile da curare; è quindi necessario, nei limiti del possibile, mettere in atto manovre preventive.
Dal momento che l’umidità eccessiva e i ristagni idrici sono due importanti fattori predisponenti la malattia, è importante porre molta attenzione alle irrigazioni (a questo proposito si rimanda agli articoli Irrigazione dell’orto e Irrigazione del giardino) che non devono essere eccessive, ma comunque regolari tenendo altresì conto che piante diverse hanno spesso esigenze differenti.
Nel caso di terreni di coltivazione poco permeabili e tendenti ai ristagni idrici può essere presa in considerazione la possibilità di effettuare interventi di drenaggio del suolo. Di solito si tratta di manovre che necessitano di una certa esperienza e, a meno che non si sia dei veri esperti dotati di una certa manualità, è consigliabile rivolgersi a una figura professionale.
Sempre in ottica preventiva è opportuno evitare di concimare durante la stagione calda.
Nel caso di rinvasi è sempre necessario utilizzare terriccio nuovo, in primis perché quello vecchio è poco utile per la crescita della pianta e inoltre perché potrebbe essere contaminato da funghi o da altri microrganismi patogeni.
Fra gli interventi preventivi si segnala anche il ricorso a prodotti a base di Trichoderma asperellum, anticrittogamici che sottraggono le risorse nutrizionali ai microrganismi patogeni.
Da qualche anno, si suggerisce il ricorso alle micorrizazione; il termine micorriza indica un’associazione simbiotica fra funghi e apparato radicale di una pianta. La micorrizazione rende le piante più forti nei confronti delle malattie fungine fra cui i marciumi provocati da vari tipi di fungo (Armillaria mellea, Fusarium spp., Sclerotinia spp. e molti altri). In commercio esistono prodotti sotto varie forme (granuli, polvere, gel, scaglie ecc.) facili da utilizzare e consentiti nell’agricoltura biologica. In genere si consiglia di ricorrere alle micorrize nel periodo della semina o del trapianto, ma possono essere impiegate anche in seguito.

Marciume radicale in un albero di limone
Marciume radicale – Rimedi
Una volta che la pianta è stata attaccata dal marciume radicale non è affatto facile salvarla, soprattutto in caso di intervento tardivo.
I rimedi chimici hanno poco utilità; se l’attacco è in fase iniziale si può tentare di intervenire rimuovendo tutte le parti attaccate dal fungo procedendo poi a una disinfezione con poltiglia bordolese.
Il ricorso a prodotti a base di Trichoderma asperellum (vedi paragrafo relativo alla prevenzione) può essere tentato, ma non si può garantire la sua riuscita.
Nei negozi specializzati sono disponibili prodotti fungicidi di vario tipo da utilizzare contro il marciume radicale; per il loro utilizzo è consigliabile consultarsi con personale esperto e leggere attentamente l’etichetta.
In caso di attacco avanzato, le piante colpite dovrebbero essere rimosse; le buche devono poi essere disinfettate con prodotti a base di calce idrata. Il terreno può essere disinfettato con zolfo.