Il kumquat (Citrus japonica) è una pianta della famiglia delle Rutacee. Viene coltivata per il suo frutto, assai simile all’arancio ma di dimensioni molto più piccole e di colore più pallido, tendente al giallo. Il nome esotico deriva dalla pronuncia in cantonese della parola cinese che significa tangerino d’oro (si ricorda che il mandarino tangerino è un ibrido tra mandarino e arancio).
La specie botanica è originaria della Cina meridionale ed è stata dapprima coltivata in Giappone e India. In Europa fu introdotto a metà del XIX secolo in Inghilterra. In passato era classificato appartenente al genere Fortunella e alcune varietà sono ancora oggi identificate in questo modo.
Le varietà più conosciute sono due: il kumquat ovale (Fortunella margarita) di origini cinesi, e il kumquat rotondo (Fortunella japonica), originario del Giappone. Le due varietà sono anche note come arancino o mandarino (rispettivamente cinese o del Giappone).
In realtà, si possono identificare ben sei specie. Oltre alle più note già citate, si ricordano:
- il kumquat Meiwa (Fortunella crassifolia), il meno diffuso e conosciuto, di origini giapponesi, di cui esiste una varietà variegata molto ornamentale.
- il kumquat selvatico o di Hong Kong (Fortunella hindsii), dal frutto molto piccolo, anch’esso coltivato a scopo alimentare o ornamentale (è adatto alla coltivazione bonsai).
- Il Changshou kumquat (Fortunella obovata), di origini cinesi, con frutti più grandi della simile Fortunella margarita.
- Il kumquat Malayan (Fortunella polyandra), originario della penisola malese.
La specie più conosciuta di origine cinese (Fortunella margarita) ha il frutto leggermente ovale. La pianta è un arbusto o un piccolo albero (arriva a circa quattro metri di altezza massima) sempreverde con rami fitti che portano spesso piccole spine. Le foglie lucide e lanceolate e i fiori bianchi, portati singoli o a mazzetti, ne fanno anche un’ottima pianta ornamentale. La pianta è sensibile alle basse temperature e nei climi a inverno freddo occorre ricoverarla in una serra molto luminosa, altrimenti perde facilmente le foglie e deperisce. Pertanto in molte zone d’Italia si può allevare solo in vaso. D’estate può essere collocato in pieno sole e nei climi più aridi va garantita una buona e costante irrigazione. Risente dei climi umidi e dei ristagni idrici e per fruttificare necessita di un terreno non troppo fertile e leggero.
La specie giapponese (Fortunella japonica) ha il frutto rotondo e leggermente più piccolo, e dal punto di vista botanico non si differenzia molto dal suo analogo cinese: è un sempreverde a portamento arbustivo o a piccolo alberello. I frutti però sono più dolci e meno aciduli del kumquat cinese a frutto ovale.
Indice

Il frutto fresco di kumquat si mangia con tutta la buccia
Coltivazione del kumquat
Il kumquat, a differenza di altri agrumi, può sopportare anche temperature non di molto inferiori allo zero. Per questo motivo può essere coltivato anche in aree fredde del paese, se le temperature rigide invernali non si protraggono per molto tempo. Visto le sue dimensioni contenute, può trovare spazio anche in vaso sul terrazzo. La sua presenza è molto decorativa grazie alle belle foglie lucide e persistenti.
Esposizione – L’esposizione richiesta è quella in pieno sole, al riparo dai venti forti o freddi che possono danneggiare i fiori e i frutti delicati. Nelle aree del Nord Italia, si consiglia di mettere a dimora la pianta al riparo di un muro esposto a Sud. Per produrre frutti, deve ricevere i raggi del sole per la maggior parte della giornata.
Terreno – Il terreno dev’essere sciolto, leggero e ben drenato. Si può ottenere un substrato ottimale mischiando torba, sabbia e humus oppure acquistare il terriccio apposito per agrumi. Il drenaggio dev’essere assicurato soprattutto in vaso, in cui occorre evitare ristagni (in genere non si usa il sottovaso). La pianta predilige terreni leggermente acidi, perché in quelli alcalini può sviluppare la clorosi (con conseguente ingiallimento) delle foglie.
Moltiplicazione e impianto – Produrre la pianta a partire dal seme è una pratica sconsigliata perché raramente si ottiene un risultato soddisfacente e comunque è un processo molto lungo. In genere si acquistano le piantine già formate. L’impianto, in piena terra o in vaso, deve esser fatto a ottobre-novembre o a primavera inoltrata. Il vaso dovrà essere profondo e capiente.
Annaffiatura – Le annaffiature devono essere poco frequenti, lasciando asciugare il terreno tra una irrigazione e la successiva. Le irrigazioni vanno sospese o estremamente rare (solo in condizioni di siccità invernale prolungata) nei mesi più freddi.
Concimazione – La concimazione è importante perché il kumquat ama i terreni ricchi di sostanza organica, che può essere aggiunta alla terra del vaso o alla pianta in piena terra, una volta o due all’anno.
Potatura – La pianta in genere viene potata dopo la raccolta dei frutti, che avviene entro la fine di maggio. L’intervento di potatura ha lo scopo di mantenere ordinato lo sviluppo della pianta e di togliere eventuali rami morti o danneggiati.
Malattie – Il kumquat può essere attaccato da afidi e cocciniglia.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.
Il kumquat in cucina
Viste le sue dimensioni compatte (2-4 cm), il kumquat è un frutto che si mangia intero. In cucina, le ricette più comuni lo vedono impiegato per la preparazione di marmellate o di canditi. Si usa anche per la preparazione di un liquore. Spesso inoltre il kumquat è conservato sotto spirito.
Il kumquat ha proprietà digestive grazie agli oli essenziali di cui la buccia è molto ricca. Inoltre l’alto contenuto di potassio lo rendono un buon alimento drenante e diuretico. Inoltre è ricco di vitamina C.

Il frutto di kumquat, tagliato a rondelle, può essere aggiunto fresco per decorare piatti di pesce, assieme all’avocado
Calorie e valori nutrizionali
Dal database del Ministero americano dell’agricoltura
Kumquat
Scarto: 7% (semi)
Nutrienti | Unità | Valore per 100 g | Numero di campioni | Errore std. |
---|---|---|---|---|
Principali | ||||
Acqua | g | 80.85 | 2 | |
Calorie | kcal | 71 | 0 | |
Calorie | kJ | 296 | 0 | |
Proteine | g | 1.88 | 2 | |
Lipidi | g | 0.86 | 2 | |
Ceneri | g | 0.52 | 2 | |
Carboidrati (per differenza) | g | 15.90 | 0 | |
Fibre | g | 6.5 | 2 | |
Zuccheri | g | 9.36 | 0 |