L’innesto del limone permette di far fiorire ed entrare in produzione questa pianta molto prima rispetto a una cresciuta in seguito a semina. L’innesto inoltre permette anche di ottenere piante nane, se effettuato in vaso con particolari portainnesti, perché ne riduce la vigoria senza compromettere la qualità dei frutti.
Tecniche
Esistono diverse tecniche per effettuare l’innesto del limone, che di base consiste in un’aggiunta di una pianta su una pianta esistente, chiamata pianta madre o pianta porta innesto, che fornisce l’apparato radicale alla nuova pianta. Su questa viene inserita una “marza”, cioè un ramo con gemme, da cui si svilupperà la chioma della nuova pianta.
- Innesto a gemma: tecnica che garantisce le maggiori possibilità di attecchimento e che può essere applicata quando il limone è in succhio, cioè ha la corteccia che si stacca facilmente dal tronco, perché bisogna inserire in essa lo scudetto, cioè la gemma dormiente. L’innesto deve avvenire a un’altezza tra i 50 e i 100 cm con un portainnesto largo almeno 3 cm. Le gemme vanno prelevate da rami recisi e conservati in sabbia umida, oppure posti in un panno umido e tenuti nella parte meno fredda del frigorifero.
- Innesto a spacco: tecnica non adatta se non si è esperti, perché bisogna formare con un apposito coltello da innesto una linguetta che permetta un buon incastro tra la marza e la pianta madre, usando un portainnesto molto sottile, largo cioè non più di 10 mm. Il taglio va fatto prima in orizzontale e poi in verticale, per circa 3 cm, poi vi si inserisce la marza, tagliata alla base a forma di cuneo, legando l’innesto con la rafia.
- Innesto a corona: tecnica molto usata per tutti gli agrumi, funzionale soprattutto se l’innesto di un limone vuole essere fatto su una varietà selvatica di grandi dimensioni o se si vuole cambiare la varietà coltivata. La marza va inserita tra la corteccia della pianta madre e il legno della pianta da innestare, con un portainnesto largo più di 10 mm. Bisogna quindi tagliare in verticale una porzione di ramo della pianta madre e inserirvi l’innesto.
In tutti i casi è utile applicare del mastice per innesti per favorire l’attecchimento ed evitare lo sviluppo di malattie fungine e l’ingresso di acqua nell’area trattata. Inoltre, bisogna tenere presente che i punti più facili in cui praticare i tagli sono i nodi, che garantiscono anche maggiori probabilità di riuscita. Il mastice e l’eventuale rafia potranno essere tolti quando la pianta avrà formato il callo di unione tra il portainnesto e la marza, a partire da tre-quattro settimane dopo l’innesto.

In foto, taglio dello scudetto per l’innesto del limone a gemma
Innesto del limone – Periodo
Il periodo ideale per l’innesto degli agrumi è tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, quando queste piante iniziano la ripresa vegetativa, però bisogna sempre accertarsi che le temperature abbiano ripreso ad alzarsi a sufficienza. Ogni tecnica di innesto del limone poi ha periodi preferenziali: l’innesto a spacco si pratica tra aprile e maggio, l’innesto a gemma a inizio primavera, l’innesto a corona tra marzo e aprile.
Per la buona riuscita dell’innesto del limone è opportuno annaffiare costantemente durante il periodo estivo, perché questa pianta soffre molto la carenza idrica.