La feijoa è il frutto di una pianta il cui nome botanico è Acca sellowiana, della famiglia delle Mirtacee, la stessa che annovera piante più conosciute come per esempio il mirto. Il nome comune feijoa, spesso usato per indicare anche la pianta stessa, è nella lingua portoghese, in quanto la specie cresce spontanea nel sottobosco di Brasile e Uruguay. La pianta è originaria dei climi tropicali dell’America meridionale e può essere coltivata alle nostre latitudini solo in climi temperati, come le zone costiere dai climi miti. La temperatura non deve mai scendere sotto i 5 gradi centigradi se si desidera avere i frutti.
La pianta della feijoa
Si tratta di un arbusto sempreverde che può raggiungere un’altezza massima, in condizioni ideali, di circa due metri. Possiede foglie grigio-verdi lunghe fino a sette cm, coperte da una lanugine sulla pagina inferiore. I fiori sbocciano a metà estate e sono appariscenti, per il bel colore rosso porpora i lunghi stami bianchi.
La cultivar ‘Variegata’ è coltivata per abbellire i giardini per il valore ornamentale delle sue foglie che hanno il margine color crema.

Il frutto di Acca sellowiana, detto comunemente feijoa
Il frutto della feijoa
Dopo la fioritura, a metà estate circa, compaiono i frutti verdi, alcuni con una possibile sfumatura di rosso. I frutti sono delle bacche allungate della dimensione di circa 5 cm con la buccia rugosa. Il sapore può essere leggermente dolce o acidulo a seconda della maturazione. Il frutto della feijoa è molto ricco di acqua (ha un apporto calorico ridotto, intorno ai 55 kcal per 100 g), e ha un discreto apporto di fibre e vitamina C. In genere si mangia fresco, consumando solo la polpa.

Il fiore di feijoa non passa inosservato
Feijoa: coltivazione
Esposizione – L’esposizione richiesta è quella in pieno sole. Come detto alla pianta di Acca sellowiana è sensibile alle temperature al di sotto dello zero; nelle zone d’Italia con inverni freddi è necessario ricoverarla in serra o trattarla come pianta d’appartamento, da portare all’esterno a primavera inoltrata. La pianta è resistente alla salinità dell’aria e ai substrati molto aridi.
Terreno – Il terreno dev’essere leggero e ben drenato, moderatamente fertile. Se tenuto in vaso scegliere un terriccio per piante da interni ricco di sostanza organica, da tenere in piena luce.
Moltiplicazione e impianto – La feijoa si può riprodurre per seme; la semina va fatta quando la temperatura è stabilmente al di sopra dei 13 gradi centigradi. Si può moltiplicare anche per talea semi legnosa in primavera.
Annaffiatura – Le annaffiature devono essere frequenti, tenendo il terreno umido ma senza ristagni idrici. Le irrigazioni vanno di molto diradate in inverno.
Concimazione – La pianta di feijoa è abbastanza esigente in fatto di concimazioni. Si consiglia una concimazione ogni mese durante il periodo vegetativo (primavera ed estate) con concime liquido bilanciato.
Potatura – La pianta in genere viene potata al solo scopo di eliminare i rami disordinati o incrociati e dare la forma voluta all’arbusto.
Malattie – La pianta di feijoa è molto rustica e non soggetta a malattie specifiche. Solo se posta a dimora in condizioni sfavorevoli, con alta umidità ambientale, può essere attaccata dalla botrite (o muffa grigia).
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.