La coltivazione del prezzemolo non comporta particolari difficoltà. Il prezzemolo (Petroselinum crispum) è una pianta erbacea (biennale nelle zone temperate, annuale in quelle tropicali) appartenente alla famiglia delle Apiacee (Ombrellifere); originario delle aree del Mediterraneo e dell’Asia occidentale. Come detto, il prezzemolo è una pianta biennale, ma conviene utilizzarla solo per il primo anno, perché le foglie del secondo anno sono più piccole e meno sviluppate.
La pianta del prezzemolo ha fusti eretti che arrivano a raggiungere circa 70 cm di altezza, la radice è fittonante, grossa e carnosa.
Le foglie sono completamente glabre con contorno triangolare frastagliato; l’infiorescenza è una ombrella formata da una cinquantina di piccoli fiori a cinque petali bianchi, a volte soffusi di azzurro-violetto o giallastro.
Indice

Per conservare il prezzemolo fresco al meglio è consigliabile tenerlo in frigorifero in un sacchetto per alimenti o con il gambo in un bicchiere d’acqua
Prezzemolo – Coltivazione
Esposizione – Per un suo sviluppo ottimale le temperature dovrebbero essere comprese tra i 15 e i 21 °C; temperature sotto lo 0 o superiori ai 35 °C non sono tollerate. Ci si ricordi di fornire al prezzemolo una certa quantità di luce, ma si eviti di esporlo direttamente alla quella solare, perché ciò porterebbe all’ingiallimento delle foglie È bene assicurarsi che la zona dove si trovano i contenitori con il prezzemolo sia sufficientemente ventilata per evitare attacchi di parassiti fungini.
Terreno – Il prezzemolo non è erba particolarmente esigente per quanto riguarda le tipologie di terreno, ma è vero che se quest’ultimo è fertile e a medio impasto, i risultati saranno sicuramente migliori.
Moltiplicazione e impianto – In genere il prezzemolo si semina. Ne esistono diverse specie; le due principali sono il Petroselinum hortense e il Petroselinum crispum; la prima specie è il prezzemolo comune, ha foglie piccole dal colore verde scuro, la seconda è il prezzemolo a foglie ricce; di entrambe le specie esistono numerose varietà.
La semina del prezzemolo può avvenire in epoche diverse. Nel caso lo si voglia raccogliere nei mesi estivi si può procedere con la semina in serra o in ambiente protetto nel bimestre gennaio-febbraio; se invece si semina all’aperto (in vaso o in pieno campo) l’operazione può essere effettuata nel bimestre marzo-aprile. Se si vuole raccogliere il prezzemolo nel periodo autunnale la semina dovrà essere effettuata nel bimestre maggio-giugno; se, infine, si desidera avere a disposizione il prezzemolo nella primavera successiva, si dovrà effettuare una semina in ambiente protetto nel bimestre settembre-ottobre.
Chi semina in pieno campo può farlo con la tecnica a spaglio (occorreranno circa 40 g di seme ogni 100 metri quadrati di terreno) oppure in file contigue (lasciando 3 cm sulla fila e 25 cm circa tra le file); in quest’ultimo caso sono necessari circa 20 g di seme ogni 10 metri quadrati di superficie.
Chi sceglie la semina in vaso può effettuarla a partire dal mese di marzo fino a tutto il mese di agosto; il prezzemolo inizierà a spuntare dopo circa tre settimane. È anche possibile acquistare piantine pronte nel corso del mesi di aprile e sistemarle nel vaso (è sufficiente un vaso con un diametro di 12 cm). Nei periodi in cui le temperature non sono sufficientemente stabili, è opportuno ricoprire il prezzemolo con del tessuto non tessuto; questo può garantire una temperatura ottimale e in più contribuirà a mantenere una certa umidità, necessaria per un corretto sviluppo della pianta. L’umidità del terreno va controllata spesso e, ogniqualvolta il substrato sta per seccarsi è necessario provvedere alla bisogna. Una volta che il prezzemolo sarà germogliato è possibile fare a meno del tessuto protettivo.
Dopo la nascita delle piantine è opportuno provvedere all’eliminazione di quelle più deboli così da lasciar spazio a quelle più robuste. Una volta che le piantine saranno abbastanza grandi da poter essere manipolate senza particolari problemi, potranno essere prelevate e messe a dimora in modo definitivo.
Per quanto riguarda le consociazioni, si possono consigliare quelle con asparagi e pomodori, mentre sarebbero da evitare quelle con piselli e lattuga.
Generalmente la raccolta del prezzemolo avviene a scalare durante quasi tutto il corso dell’anno; essa viene fatta tagliando le foglie più sviluppate oppure recidendo le parti aeree a poca distanza dal suolo effettuando più tagli durante l’anno. Nel giro di un anno si possono effettuare circa una decina di tagli. Mediamente, ogni 10 metri quadrati di terreno, si raccolgono annualmente circa 30 kg di prezzemolo.
Concimazione – La concimazione del prezzemolo non è un’operazione di assoluta necessità a meno che non si ricerchino produzioni di notevole entità; in questo caso si può procedere concimando il terreno con 40 kg di letame (o compost) maturo durante il periodo di preparazione della zona di terreno destinata alla coltivazione del prezzemolo.
Annaffiatura – Importante è invece assicurare al prezzemolo irrigazioni costanti in modo tale che il terreno sia sempre umido; si evitino però i ristagni d’acqua. Si effettuino inoltre periodicamente operazioni di rimozione delle erbe infestanti.
Malattie – Il prezzemolo può essere danneggiato da parassiti quali afidi, elateridi, larve di maggiolino e psilla. Fra le malattie più comuni si ricordano l’alternariosi, la cercospora, l’oidio, la peronospora, la ruggine, la septoriosi e la ticchiolatura.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.
Il prezzemolo in cucina
Il prezzemolo viene ampiamente impiegato in cucina, sia per insaporire numerose pietanze (generalmente si usa la varietà hortense) sia per ornare le preparazioni culinarie (solitamente si usa la varietà crispum). Generalmente viene utilizzato a fine cottura per non comprometterne l’aroma, ma ci sono anche preparazioni, come il pesto di prezzemolo, che ne fanno la componente principale e lo cuociono. Il prezzemolo può essere poi usato per preparare molte salse, come ad esempio il bagnetto verde, tipico piemontese.
Prezzemolo: proprietà e controindicazioni in fitoterapia
Il prezzemolo viene utilizzato anche in fitoterapia; la pianta contiene diverse vitamine (in particolar modo vitamina C, vitamina E, acido folico ecc.) e minerali (calcio, ferro, fosforo, rame e zolfo).
A scopi fitoterapici sono utilizzate foglie, frutti e radici.
I principali costituenti della droga ricavata dal prezzemolo sono olio essenziale (concentrato in particolar modo nei semi), flavonoidi, furanocumarine ecc.
Il prezzemolo viene consigliato in fitoterapia come diuretico, carminativo, emmenagogo e rimineralizzante. Come nel caso di altri rimedi erboristici, l’uso del prezzemolo è riservato a problematiche dalla scarsa rilevanza clinica; solitamente lo si consiglia per trattare casi lievi di ritenzione idrica, problemi a carico del tratto urinario, dispepsia e anemia.
In molti casi il prezzemolo si rivela un valido rimedio in caso di alitosi provocata dall’ingestione di cibi quali aglio e cipolla; esistono appositi preparati per l’alitosi a base di prezzemolo, ma in casi di “emergenza” può essere d’aiuto il semplice masticare qualche foglia della pianta.
Data la presenza di furanocumarine, come nel caso di altre piante che contengono questo tipo di sostanze (per esempio l’achillea e l’aneto) si sconsiglia l’uso di rimedi fitoterapici a base di prezzemolo in caso di esposizione eccessiva ai raggi del sole o comunque durante trattamenti a base di raggi ultravioletti; le furanocumarine infatti, in presenza di raggi ultravioletti, formano sostanze tossiche per la cute.
L’uso di prezzemolo è inoltre controindicato in gravidanza (può provocare contrazioni uterine e indurre tachicardia nel feto), in caso di infiammazioni a carico del rene e in presenza di edemi dovuti a disfunzioni cardiache o renali.