La coltivazione del cerfoglio può essere fatta nell’orto o nel giardino di casa.
Il cerfoglio (Anthriscus cerefolium) è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Ombrellifere (Apiacee); nell’aspetto è molto simile al prezzemolo. Può raggiungere una lunghezza variabile dai 40 ai 70 cm circa; ha foglie di color verde chiaro a lamina suddivisa che ricordano, in piccolo, quelle delle felci; ha fiori bianchi e frutti ovali lunghi circa un cm. Il profumo del cerfoglio è abbastanza simile a quello dell’anice.
La pianta cresce spontaneamente nei terreni freschi e ombreggiati. Si ritiene sia originario di una zona compresa fra il Medio oriente e il Caucaso. In Europa veniva già utilizzato dai romani che ne apprezzavano le qualità terapeutiche, come espettorante; in seguito il suo utilizzo medicinale ha assunto un’importanza forse eccessiva in rapporto alle reali qualità della pianta.
Indice
Cerfoglio – Coltivazione
Terreno – Il cerfoglio è una pianta che ama i climi temperati e predilige terreni soffici, fertili e ben drenanti, anche se può adattarsi molto bene ad altre tipologie di terreno. La varietà di cerfoglio che viene generalmente coltivata nel nostro Paese è il cosiddetto cerfoglio da giardino che ha frutti lisci ed è diffuso in particolar modo nell’Europa sud-orientale; il cerfoglio selvatico, che ha frutti spinosi, è invece più diffuso nei Paesi dell’Europa centrale.
Moltiplicazione e impianto – La riproduzione avviene per seme. I semi maturi del cerfoglio germogliano molto velocemente (10-15 giorni circa) e nel giro di 5 o 6 settimane si possono raccogliere le foglie per utilizzarle in cucina. Per avere sempre cerfoglio fresco a disposizione è consigliabile seminare mensilmente il cerfoglio a partire dal mese di marzo fino alla metà del mese di ottobre.
I semi andrebbero posti a una distanza di circa 30 cm sulle file e interrati per circa 2 cm. Nel caso in cui lo spazio fra le varie piantine si rivelasse insufficienze, man mano che si verifica la crescita è necessario procedere a uno sfoltimento; andranno ovviamente eliminate le piante più sottili e deboli.
annaffiatura – Non è una pianta particolarmente esigente, ma le irrigazioni devono essere effettuate con regolarità. Il cerfoglio può essere coltivato anche in vaso; l’importante è assicurare alla pianta una posizione abbastanza ombreggiata.
Periodicamente, per le piante che si trovano in piena terra, sono opportuni interventi atti a rimuovere le eventuali erbe infestanti.
Per raccogliere le foglie si proceda staccandole insieme al picciolo. Se non si consumano fresche si possono congelare, ma la resa qualitativa non sarà la stessa.
Malattie – Il cerfoglio è una pianta piuttosto rustica che difficilmente è attaccata da funghi o parassiti; ne sono molto ghiotte le lumache ed è per questo motivo che molti agricoltori spesso piantano cespugli di cerfoglio per attirarle in modo da non far danneggiare loro le altre coltivazioni.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.
Il cerfoglio in cucina
L’utilizzo culinario è sostanzialmente quello che generalmente si fa del prezzemolo.
Fresco o essiccato (ma quest’ultimo non è l’utilizzo ottimale) viene usato per insaporire pietanze a base di legumi e insalate, frittate, salse verdi e carni bollite. È un ingrediente importante della famosa salsa béarnaise, assieme al dragoncello, all’aceto, al vino bianco, al burro e ai tuorli d’uovo.
L’aggiunta del cerfoglio alle pietanze dovrebbe avvenire a fine cottura così da preservarne meglio l’aroma.
C’è chi utilizza i rametti di cerfoglio per metterli nei mobili della cucina allo scopo di tenere lontane le formiche.
Il cerfoglio in fitoterapia
In ambito fitoterapico è consigliato, per uso interno, per trattare reumatismi, eczemi, ittero, idropisia, gotta e coliche epatiche, mentre per uso esterno viene utilizzato soprattutto per il trattamento di blefarite e congiuntivite, ma anche per curare contusioni, punture di insetti e geloni. In passato il decotto era usato per lavare le zone arrossate dei neonati.