Come proteggersi dall’inflazione? Ognuno ha la sua ricetta, ma spesso queste ricette non tengono conto del profilo del soggetto (età, propensione al rischio, conoscenza della finanza ecc.), né del presente, fidandosi ottimisticamente del fatto che quello che andava bene per un ciclo inflattivo precedente vada bene anche per questo.
Va da sé che un patrimonio di 100.000 euro che subisce un’inflazione dell’8% di fatto “perde” 8.000 euro. Non fare nulla, quindi, non è una buona strategia.

L’inflazione deprime il potere di acquisto della moneta
Come proteggersi dall’inflazione – Cosa potrebbe funzionare
Le obbligazioni e i fondi inflation-linked
Le obbligazioni indicizzate all’inflazione e i fondi che vi investono sono progettati per proteggere contro l’aumento dei prezzi perché il capitale e le cedole si rivalutano seguendo l’inflazione. Poiché il parametro di riferimento è un indicatore riconosciuto su scala nazionale, ogni aumento dei prezzi fa aumentare direttamente il capitale. Unico neo è che questi strumenti sono spesso a lunga scadenza e ciò potrebbe rivelarsi un fattore negativo se il ciclo inflattivo termina e si presentano altre opportunità.
Le azioni
Le azioni e i fondi azionari possono essere considerate forme di protezione indirette. In genere, all’inizio del periodo inflattivo il mercato azionario soffre, ma nel lungo periodo la tendenza si inverte anche con l’aumentare dell’inflazione.
Le scelte dubbie
Le materie prime
Un altro modo per coprire il rischio di inflazione è attraverso i fondi e gli ETF specializzati nelle materie prime. Ovvio che, se il prezzo del petrolio si impenna, l’inflazione segue questo aumento e la scelta di puntare sulle materie prime sembrerebbe vincente. In realtà, i prezzi delle materie prime (vedasi il gas in questi mesi) oscillano molto di più dell’inflazione e, di fatto, questo tipo di investimento è sicuramente da “addetti ai lavori”, molti dei quali non arrivano a coprire i loro portafogli con una percentuale superiore al 10%.
Mercato immobiliare
Un investimento “occasionale” per sconfiggere l’inflazione è spesso destinato a deludere, tipicamente perché non esiste un legame diretto fra valore degli immobili e inflazione; il prezzo delle case dipende da tanti fattori che possono completamente “nascondere” un eventuale aumento dovuto a cause inflattive.
L’oro
L’oro ha sempre avuto la reputazione di essere un bene affidabile per proteggersi dall’inflazione, ma ora molti dissentono da questa posizione. Anche l’oro può considerarsi una materia prima e quindi valgono le raccomandazioni fatte per le materie prime. Come avvertenza si può citare il fatto che gli investitori che l’hanno comprato al suo prezzo reale record nel gennaio 1980 stanno ancora aspettando di essere ricompensati su una base corretta con le percentuali annue dell’inflazione.
Titoli di Stato con tassi di interesse vantaggiosi
In teoria potrebbe essere una strada percorribile, ma difficilmente si trovano tassi vantaggiosi.
Criptovalute
Spesso sono state viste come la soluzione a ogni problema della finanza, in un certo senso sono “gli equivalenti moderni dell’oro”. A oggi si può comunque dire che il legame con l’inflazione non è stato molto stretto.
Tuttavia, le criptovalute si sono comportate diversamente: a differenza dell’oro, non si sono apprezzate dopo l’annuncio sul ritorno dell’inflazione negli USA. Hanno invece perso parecchio valore.
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