Come difendersi dalle fake news? Ormai sanno tutti che in Rete sono un problema, ma esistono strategie valide? Prima di vedere le mosse da fare distinguiamo le varie fake news.
Involontarie – Sono quelle basate su refusi in fonti “autorevoli”. Il nostro sito ha diffuso la notizia che i ristoratori di Livorno erano in rivolta perché per problemi legati alla salvaguardia del patrimonio culturale non potevano installare pannelli solari nel centro storico. Per un refuso Lucca era diventata Livorno. Su Sky TG24 l’annunciatrice ci fa sapere che gli ucraini hanno liberato 3.000 mq di territorio; evidentemente 3.000 kmq; notate come il refuso sia facile scrivendo, ma quasi “doloso” parlando, evidentemente la speaker non ha confidenza con le aree.
Partigiane – Sono le peggiori, di solito diffuse da siti poco trafficati e conosciuti che sperano nell’audience da scoop; un sito pubblica la notizia che l’apertura della caccia in Lombardia è stata posticipata, quando in realtà il posticipo riguardava solo alcune specie (come che ci fosse l’immagine di una beccaccia di mare con la didascalia che citava la nostra beccaccia che vive nei boschi). Il post viene poi subito cancellato, ma da un lato è servito “a legare al sito” molti anticaccia.
Giornalistiche – A mio avviso sono le peggiori. Il redattore (soprattutto nei titoli) o il giornalista (nei contenuti) distorcono l’informazione, fanno dire agli intervistati cose che non hanno mai detto con lo scopo di gonfiare la notizia per fare audience. Come esempio citiamo “la pillola che sostituisce l’attività fisica”.
Ricercatori del Baylor college of medicine e della Stanford school of medicine, hanno identificato nel sangue una molecola che è prodotta durante l’esercizio fisico e che, somministrata nei topi da laboratorio, sembra (notate il sembra!) mediare gli stessi effetti dell’attività fisica, con il miglioramento di alcuni meccanismi metabolici e la regolazione del controllo della fame e del peso corporeo. La molecola è un amminoacido modificato, chiamato lac-phe, un derivato dell’acido lattico, prodotto dal nostro corpo durante gli sforzi intensi.
Perché il titolo è una grossa ingenuità? Innanzitutto, perché la scoperta non riguarda l’attività fisica in generale, ma solo quella anaerobica nella quale è prodotto acido lattico (il giornalista aggiunge un “come negli sprint nella corsa” quando dovrebbe sapere che gli sprint sono attività anaerobiche alatticide, dove cioè non viene prodotto acido lattico!). Quando si capisce questo si comprende come la pillola non potrà sostituire l’attività fisica: ovvio che regoli la fame (chi dopo 5’ di corsa con un fiatone pazzesco, sforzo anaerobico, ha fame?) e regoli il peso, ma chi vivrebbe tutta la giornata con questa sensazione? Forse i poveri topi da laboratorio, ma non certo un umano.

Il termine inglese fake ha vari significati, in qualità di aggettivo può essere tradotto in italiano come “falso”, “falsificato”, “contraffatto”
Come scoprire se una notizia è una fake news?
Premettiamo il fatto che una persona positiva deve essere in grado di perdere un tempo ragionevole con l’importanza che per lui ha la notizia. Se si perde mezz’ora per una notizia che interessa solo per parlarne con amici, ma non ci tocca più di tanto, beh… probabilmente non abbiamo altro da fare. Quindi la strategia deve essere “veloce”.
- Migliora la tua cultura nel campo che riguarda la notizia. Chi non ha un’educazione medica sufficiente potrà essere sempre “manipolato” da un medico non corretto. Se si è culturalmente carenti, e la notizia interessa (un primo approccio è di non leggere/approfondire notizie solo per far passare il tempo) i prossimi punti diventano fondamentali.
- Valuta la notizia relativamente al buonsenso (che non è il senso comune): Quanto più appare “incredibile” tanto più va verificata.
- La fonte – Molti mettono la fonte al primo posto, ma in realtà non può sopperire né la cultura né il buon senso. Non basta che la fonte sia autorevole perché autorevolezza non vuol dire affidabilità. Si pensi a un grande giornale che parteggia per una parte politica: sicuramente, anche involontariamente, tenderà a distorcere la notizia. Sentire sempre una fonte alternativa altrettanto autorevole (magari cercando in Rete la notizia per trovare una fonte affidabile). Chi legge un solo giornale o ascolta un solo telegiornale non è immune da preconcetti, pregiudizi e quindi è più facilmente vittima di fake news. Alcuni accanto alla fonte mettono la necessità di verificare l’autore (ammesso che sia citato), ma questo consiglio ha poco senso perché tutti scrivono all’interno di una testata che è responsabile dei suoi autori. Se l’autore non è affidabile come può esserlo la testata? Fra l’altro, il non considerare l’autore velocizza la strategia. Un ulteriore velocizzazione della strategia consiste nel crearsi un database di fonti affidabili.
- La data – Occorre sempre verificare la data di pubblicazione. Ovvio che, se siamo nella home page di una testata, la notizia è recente (oggi, ieri…), ma se la troviamo tramite Google potrebbe non essere più valida (si tratterebbe di una fake news “incolpevole”!). Qui è necessario capire la differenza fra formazione (i contenuti restano validi – per esempio il commento a una poesia, la descrizione di una pianta da giardino – a volte per anni) e informazioni (la notizia, o meglio la news, resta valida e interessante oggi o per pochi giorni).