Un nostro visitatore ci chiede: Come faccio a sapere, finché non ho sviluppato appieno la capacità di amare, se alcune fatiche e sensazioni negative sono normali o sono il segno che quell’oggetto d’amore non fa per me?
Mi sto immedesimando: può pesarmi una corsa, una giornata a caccia dietro al mio cane, lo studio di un difficile finale di scacchi? Forse possono pesare, ma non lo avverto: un oggetto d’amore acquista un valore spirituale (direi quasi etico) altissimo, basato su quello che ci ha dato in passato e la consapevolezza di quello che ci darà in futuro. Se manca questo valore non è ancora un oggetto d’amore, è questo valore spirituale che rende ogni fatica “normale” e anziché “negativa” la trasforma in qualcosa di positivo, una specie di ombra che fa risaltare le luci del passato e del futuro. In fondo è una complessa versione di gratitudine verso l’oggetto d’amore.
Oggi ho incontrato diversi vecchi (non anziani, proprio vecchi) cacciatori, tutti si lamentavano che non si trovano più i fagiani di una volta, tutti erano convinti che non c’era più nulla e si intrattenevano presso le loro macchine a parlare dei tempi andati. I più “duri” si erano concessi un’ora di caccia e non tanto seria. Erano ormai quattro ore che camminavo e non avevo trovato nulla, ero stanco, il cane anche, ma non c’era nessun pensiero negativo perché quella fatica era “dovuta”, il giusto prezzo da pagare e come tale era accettata, se non con gioia, con rispetto. Poi Cassie è impazzita, inebriata dall’odore del fagiano. So che si leverà entro dieci secondi, ma invece, a sorpresa, se ne levano quattro. Resto calmo e uso al meglio i tre colpi del mio fucile e ho anche il tempo di apprezzare il volo del quarto fagiano che se ne va illeso (sì, lo so, non sono abbastanza top. Chuck Norris lo avrebbe preso con il coltello che tiene dietro la schiena, un lancio da 70-80 m). Mentre li ripongo nel carniere, ripenso ai vecchi cacciatori che tre fagiani li vedono in un anno, ma sono assolutamente certi che “non ci sono più i fagiani di una volta”. Sarà pur vero, ma quelli di oggi non li meritano di certo perché hanno smesso di amare la caccia (se mai l’hanno amata) perché “chiedono senza dare”.
Morale: non è l’oggetto d’amore che non fa per te, sei tu che ancora non ne hai colto la dimensione etica e quindi, chiamalo come vuoi, ma non è ancora un oggetto d’amore.
Forse è più facile capire la dimensione etica dell’oggetto d’amore se pensiamo che alcuni di noi l’applicano anche nell’usuale amore per le persone. Se così non fosse, non esisterebbero persone immuni dai tradimenti (umanamente nulli coloro che sostengono tesi del tipo “e chi non tradisce?”). Credeteci o no, io non tradirei mai mia moglie: che cosa me ne faccio di Nicole Kidman, sapendo che mia moglie sarà triste per il mio tradimento? Il solo pensare alla sua tristezza rende la Kidman la donna più brutta della Terra.