Stanchezza, malinconia, gonfiore addominale, stipsi, irregolarità intestinale sono malesseri che in soggetti con un buon stile di vita sono veramente occasionali. Purtroppo, molte persone non hanno la costanza (o la voglia!) di praticare attività fisica in modo continuo, di seguire un’alimentazione sana e senza eccessi e di controllare la propria sfera psicologica, evitando lo stress. Semplificando, non hanno un buon stile di vita.
Quanto descriveremo in questo articolo riguarda quindi chi non ha un buon stile di vita e, per tanti motivi, non prova a migliorarlo.
Sindrome da cambio di stagione
Il cambio stagione è un periodo particolare che da molte persone viene percepito in modo diverso rispetto ad altre (quelle appunto con un buon stile di vita). Si parla della “sindrome da cambio stagione”, un disturbo che prevede delle ripercussioni sull’equilibrio psicofisico di alcune persone. Chi ne soffre, infatti, accusa malessere, stanchezza, ma anche alterazioni del metabolismo quando la luce e il clima variano, indifferentemente dal passaggio tra autunno e primavera oppure dalla stagione calda a quella fredda.
Disturbi gastrointestinali
Nei soggetti con uno stile di vita non ottimale il cambio stagione incide, in primo luogo, sull’equilibrio gastrointestinale. I sintomi sono il gonfiore addominale, la stipsi e la diarrea. Queste problematiche sono dovute all’esposizione a nuove condizioni climatiche, e inoltre il sistema nervoso può essere stimolato e provocare acidità. Tra i disturbi gastrointestinali più frequenti vi è l’intestino pigro, che corrisponde a un rallentamento del transito intestinale (e spesso è accompagnato anche da dolori alla pancia e crampi). Inoltre, l’accumulo di gas nell’addome provoca gonfiore addominale e flatulenza, ovvero l’emissione rumorosa dei gas dall’ano. Ancora, durante il cambio stagione, sono frequenti i casi di diarrea in molti soggetti. Per ritrovare il benessere, è possibile utilizzare dei prodotti specifici, come quelli di Laevolac, ma in genere bisogna cercare di mantenere un’alimentazione ricca di alimenti di stagione e praticare attività fisica per scaricare le tensioni e lo stress accumulato.
Sbalzi d’umore
Con il cambio di stagione sono frequenti anche gli stati d’ansia e irritabilità, dovuti ai bassi livelli di serotonina (un neurotrasmettitore che regola l’umore). Passare da molte ore di luce a molte ore di buio durante la giornata, infatti, influisce proprio sulla produzione di questo neurotrasmettitore. Anche con l’arrivo della primavera, però, si verifica una situazione analoga, perché la variazione della lunghezza delle giornate altera la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress. Per attenuare questi disturbi è bene effettuare attività fisica all’aria aperta, cercando di sfruttare la luce solare, e integrare nella dieta anche alimenti ricchi di magnesio (ovviamente dopo aver verificato con un esame del sangue di avere una carenza di magnesio), come i cereali e la frutta secca. Infine, è consigliabile mantenere un ritmo del sonno ottimale, riposando almeno per 8 ore durante la notte.
Tendenza a mangiare di più
Per molte persone che non hanno particolari interessi che le coinvolgano intensamente, l’arrivo dell’autunno porta una sensazione di intensa malinconia, specie per chi si sente influenzato dal grigiore del tempo. Ebbene, in questi casi il corpo potrebbe reagire alla sensazione di tristezza fisica chiedendo più cibo, specialmente carboidrati. Molto spesso in queste circostanze si tendono a mangiare cibi poco salutari, particolarmente soddisfacenti per lo stomaco e per il proprio umore, ipercalorici e di qualità non eccelsa a causa di additivi, grassi di seconda scelta ecc.
Disturbi del sonno
Un altro sintomo che generalmente è connesso al cambio di stagione, con l’arrivo dell’autunno, è il disturbo del sonno. Questo perché l’allungarsi del numero di ore di luce rispetto alle ore di buio possono aumentare la sensazione di sonnolenza ma anche di insonnia, con maggiori episodi di emicrania e malessere in generale. Ovviamente, anche in questo caso, si tratta di un effetto collaterale meramente temporanee, ovvero passeggeri e di breve durata. Nel caso in cui, viceversa, questi sintomi non dovessero rivelarsi come temporanei, è consigliabile rivolgersi al proprio medico di fiducia in modo da chiedere il parere di un esperto.