Il GH (Growth Hormone, ormone della crescita) è un ormone secreto dall’adenoipofisi (il lobo anteriore dell’ipofisi, o ghiandola pituitaria, una ghiandola endocrina situata alla basa del cranio) in seguito alla stimolazione da parte del GHRH (acronimo dei termini inglesi Growth Hormone Releasing Hormone, ormone di rilascio dell’ormone della crescita; il GHRH è noto anche come Growth Hormone Releasing Factor, GRF, GHRF, somatorelina o somatocrinina) a sua volta secreto dall’ipotalamo; l’ipotalamo secerne anche la somatostatina, un altro ormone che però agisce inibendo la sintesi di GH. Il rilascio di GH è stimolato anche dalla grelina, un ormone scoperto relativamente di recente (1999). L’ormone della crescita è costituito da una singola catena polipeptidica composta da 191 residui aminoacidici e ha una struttura simile a quella della prolattina (l’ormone della crescita è fra l’altro lattogenico o lattopoietico che dir si voglia, ovvero è in grado di stimolare la produzione di latte dalle ghiandole mammarie).
Il GH fu scoperto nel 1921 da Evans e ottenuto quasi puro nel 1944 da Evans e Li.
Fino al 1986, il GH veniva generato tramite un processo di purificazione a partire da ghiandole pituitarie umane prelevate da cadaveri; a partire dalla fine degli anni ’80 del secolo scorso, il GH viene prodotto tramite tecniche di ingegneria genetica.
Nota – L’ormone della crescita è conosciuto anche come somatotropina od ormone somatotropo (SH o STH, dall’inglese Somatotropic Hormone).
GH – Funzioni principali
L’ormone della crescita adempie numerose funzioni. Il suo effetto fisiologico di maggiore importanza si esplica nel corso degli anni infantili e di quelli adolescenziali in quanto favorisce la crescita e il trofismo somatico di tutti gli organi e di tutti i tessuti; decisamente degno di nota è il suo intervento nella formazione di tessuto osseo (in particolar modo delle ossa lunghe), favorendo un aumento dell’assorbimento intestinale di calcio e fosforo (e favorendo il corrispondente riassorbimento renale).
Il GH favorisce anche la maturazione sessuale. Una carenza di produzione di ormone della crescita provoca il nanismo e ritardi nello sviluppo, mentre un eccesso è alla base del gigantismo.
Nell’uomo adulto, il GH ha una notevole importanza sia per quanto concerne la stimolazione della sintesi delle proteine tramite la produzione di IGF-1 (Insuline-like Growth Factor-1, uno dei fattori di crescita insulino-simili) sia per quanto riguarda l’incremento dei livelli di glicemia, le difese immunitarie, il sonno, le funzioni renali e l’attività di altri ormoni.
L’ormone della crescita favorisce anche la mobilizzazione dei lipidi e stimola la lipolisi; incrementa l’ossidazione degli acidi grassi favorendo il dimagramento e la sintesi di corpi chetonici nei tessuti.
GH – Secrezione
Nell’uomo, la concentrazione sierica di GH varia da 1 a 5 ng/ml. La secrezione segue un ritmo circadiano che ha un massimo nelle prime ore di sonno notturno; due peptidi antagonisti (somatostatina e GHRH) controllano il rilascio di somatotropina. Già dopo i diciotto anni la secrezione di GH diminuisce e a trent’anni è meno della metà e ogni dieci anni diminuisce di circa il 14%.
L’ipoglicemia indotta dal digiuno, l’assunzione di alimenti particolarmente ricchi di proteine (in particolar modo di arginina) e lo stress (soprattutto un’intensa attività fisica) inducono un aumento della secrezione ipofisaria del GH; anche l’ormone tiroideo e il cortisolo determinano, in sinergia, un incremento della sintesi dell’ormone; lo stesso effetto lo hanno le prostaglandine. Si è anche osservato che, episodicamente, l’ipofisi secerne considerevoli quantitativi di ormone della crescita senza che vi sia una motivazione apparente per tale secrezione.
Un rapido aumento della secrezione di GH è dovuto, oltre che all’intenso esercizio fisico, anche a eventi stressanti come notevoli perdite ematiche, anestesia, importanti interventi chirurgici, febbre, eventi traumatici; lo stesso effetto lo hanno alcuni neurotrasmettitori quali acetilcolina, dopamina, noradrenalina e serotonina; a questi fattori vanno aggiunti anche gli agonisti alfa-adrenergici e i peptidi rilascianti l’ormone della crescita (GHRPs, Growth Hormone Releasing Peptides) prodotti dalla mucosa gastrica; tali peptidi agiscono sull’ipotalamo potenziando l’attività dei neuroni che rilasciano il GHRH.
Come già riportato in precedenza, il principale inibitore del rilascio dell’ormone della crescita è la somatostatina. Agiscono da inibitori anche il carico orale di glucosio, l’IGF-1, gli acidi grassi liberi e gli agonisti beta-adrenergici.
Stimolare la produzione di ormone della crescita
Alcuni ricercatori hanno tentato di promuovere la secrezione naturale di GH con l’uso di varie sostanze, in particolare aminoacidi o vitamine (niacina); i risultati non sono attendibili, soprattutto per coloro che praticano attività fisica che con un allenamento quotidiano e abbastanza intenso hanno negli anni un decremento di GH nettamente inferiore alla media; infatti le esperienze si riferiscono a soggetti malati o anziani e sedentari. Infatti l’attività sportiva (soprattutto se anaerobica) mantiene attivi i meccanismi di secrezione dell’ormone della crescita. Non bisogna però ritenere che l’efficienza di tali meccanismi, stimolata dall’attività fisica, alzi (un conto è mantenere e un conto è alzare!) i valori normali di GH; anzi un’abituale attività sportiva produce il rilascio di somatostatina che potrebbe addirittura ridurre i livelli di somatotropina o farli aumentare meno del previsto.
Somministrazione di GH
Gravi sono i rischi legati a somministrazione di GH; fino al 1986, come già riportato, il GH era ottenuto dal cervello di persone decedute e sono segnalati ben 50 casi di malattia di Creutzfeldt-Jakob (il famigerato morbo della mucca pazza), in quanto il virus che la provoca può rimanere latente per molti anni ed essere così trasmesso a chi riceve l’ormone. Dal 1986 il GH viene prodotto in laboratorio, ma gli effetti collaterali di una sua assunzione non sono ovviamente stati eliminati. L’acromegalia (ingrossamento delle ossa del massiccio facciale e delle mani), la ritenzione di acqua e di sale con comparsa di edemi, l’aumentata probabilità di diabete sono le conseguenze più gravi.
Effetti ricercati dalla somministrazione di GH – Incremento della massa muscolare e diminuzione di quella grassa, incremento della statura e della corporatura. L’ormone della crescita è utilizzato anche insieme ad altri anabolizzanti per potenziarne gli effetti. L’ormone della crescita è una sostanza proibita dal regolamento antidoping.
Avvertenze – La somministrazione di ormone della crescita è decisamente sconsigliata (eccezion fatta per i casi patologici in cui l’utilizzo di tale sostanza è necessario) nei soggetti affetti da patologie tumorali e in quelli a rischio di esse, negli adolescenti e nelle persone affette da diabete.
Gli effetti collaterali da somministrazione di GH sono numerosi e generalmente molto gravi (deformazioni ossee e articolari, ipertrofia cardiaca, neoplasie, diabete, iperlipidemie, edemi, acromegalia, ispessimento e ruvidità cutanea, disturbi tiroidei e debolezza muscolare). Tali effetti possono verificarsi a dosaggi terapeutici nei soggetti che non necessitano di somministrazione di ormone della crescita.
Dose efficace – I dosaggi di GH devono essere stabiliti dallo specialista che prescrive il trattamento.
A chi serve il GH – L’utilizzo di ormone della crescita è da limitare ai casi patologici in cui è realmente necessario (generalmente si tratta di soggetti con deficienza di secrezione endogena di somatotropina).

La somministrazione di GH è fortemente sconsigliata (eccezion fatta per i casi patologici in cui l’utilizzo di tale sostanza è necessario) nei soggetti affetti da malattia tumorali e in quelli a rischio di esse, negli adolescenti e nelle persone affette da diabete
Ormone della crescita e allenamento
Molti runner sanno che l’attività sportiva aumenta la produzione di ormone della crescita. A prescindere da qualunque considerazione prestativa, per chi pratica wellrunning è importante mantenere alti negli anni i livelli di GH nel sangue; non a caso il GH è anche chiamato “ormone della giovinezza” ed è innegabile che, se non può garantire l’immortalità, sicuramente bassi dosaggi sono correlati a una condizione di invecchiamento biologico.
Purtroppo molti studi hanno cercato l’effetto sensazionalistico della notizia e si sono concentrati sulla produzione di GH immediatamente dopo uno sforzo di elevata intensità. In effetti tutti sono concordi che i livelli di GH aumentano nettamente dopo una seduta molto intensa, ma ciò ha poco pregio perché ai fini salutistici ciò che conta è la media durante le 24 ore. È infatti la media che dà i benefici effetti dell’ormone, non ultimo l’influsso sulla composizione corporea, visto che il GH aumenta la massa magra a spese di quella grassa.
Weltman per primo (1992) ha studiato la risposta della produzione di GH dopo un anno di allenamento aerobico in 21 donne sedentarie, suddivise in due gruppi. Il primo si allenava attorno a velocità corrispondenti alla soglia dei lattati (convenzionalmente 4 mmoli/l, la soglia anaerobica), mentre il secondo gruppo a velocità superiori. Dopo un anno il primo gruppo mostrava un aumento nella produzione di GH inferiore al 20%, mentre nel secondo gruppo l’aumento era del 100% circa.
Gli studi di Weltman sono stati successivamente confermati anche se molti divulgatori hanno preferito riportare solo la prima parte dello studio. Poiché l’aumento della produzione del GH è mediato attraverso una maggior sintesi di endorfine e catecolamine e un’inibizione della somatostatina, è passata la notizia che
la corsa lenta aumenta la produzione di GH, grazie al rilascio delle mitiche endorfine.
Ciò è vero, ma il 20% dopo un anno di allenamento di un sedentario non è granché; se il soggetto già prima praticava un po’ di sport il beneficio si ridimensiona e diventa veramente modesto. Se si considera anche la seconda parte dello studio (un po’ impopolare, perché parlare di attività fisica a intensità elevata non fa audience), il guadagno è indubbio e notevole. Questo è uno dei motivi per cui il wellrunning concepisce come distanza salutistica massima la maratona; velocità inferiori non sono significative nei confronti della lotta all’invecchiamento.
Il consiglio per tutti i soggetti over 40 è pertanto del tutto automatico: gli studi di Weltman e altri hanno mostrato che solo un’attività qualitativamente intensa (oltre la soglia dei lattati) produce un netto aumento nella produzione di GH. Il runner pertanto dovrebbe dedicarsi per almeno metà stagione (per esempio tarda primavera-estate, che per motivi climatici non si presta molto ad allenamenti lunghi) a distanze inferiori alla mezza maratona, elettivamente i 5000 e 10000 m.