Internet si è evoluta a partire dalla metà del secolo scorso e la sua diffusione è stata così globale grazie non solo ai progressi dell’elettronica delle telecomunicazioni e ai protocolli standard di rete, ma anche grazie a interessi economici e militari. Nacque infatti negli Stati Uniti per opera dell’agenzia governativa ARPA (Advanced Research Project Agency), ente di ricerca per lo sviluppo di tecnologie strategiche, principalmente in ambito militare. Presso l’ARPA si sviluppò un primo prototipo di rete che divenne poi l’ARPA Computer Network (o ARPANET), di fatto la progenitrice di Internet, come la conosciamo oggi.
Il numero di nodi collegati da ARPANET cresceva sempre più, partendo da poco più che una decina negli anni Settanta del secolo scorso. Parallelamente, cominciarono a svilupparsi nel mondo altre reti civili, come per esempio BITNET, che collegava le principali università. StatNet fu invece la prima rete di collegamento satellitare in grado di attraversare l’oceano. Nel 1985 ebbe inizio il programma NSFNET della National Science Foundation, una rete di supercomputer dedicati alla ricerca e alla didattica per la quale viene scelto il protocollo TCP/IP. Solo alla fine del secolo scorso questa rete globale divenne accessibile anche per usi commerciali e quindi si arriva a Internet nella forma attuale.
Tra il 1989 e il 1991, Tim Berners-Lee propone e realizza un sistema per documenti ipertestuali da usare nella rete locale del CERN (Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire) di Ginevra. Il linguaggio di formattazione del testo, chiamato HTML (HyperText Markup Language), diventerà lo standard di descrizione delle pagine web. Dopo due anni, il CERN decise di rendere pubblico il protocollo e rendere così possibile la nascita del World Wide Web su scala planetaria.
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