I cortisonici (corticosteroidi o farmaci antinfiammatori steroidei), sono costituiti da molecole simili come struttura al cortisolo, un ormone sintetizzato dal colesterolo e secreto dal surrene. Fra l’altro, il cortisolo è importante nel controllo della glicemia, interviene nel metabolismo proteico e nei processi infiammatori
L’industria farmacologica da oltre mezzo secolo produce molecole simili strutturalmente al cortisolo; soprattutto inizialmente, a fianco dell’azione antinfiammatoria, si aveva anche un’azione mineralcorticoide, cioè una massiccia ritenzione idrica; inconveniente che le molecole più recenti hanno notevolmente limitato.
Gli attuali cortisonici (cortisone, prednisone, prednisolone, triamcinolone, betametasone, idrocortisone ecc.) si differenziano a seconda della durata d’azione (in quelli ad azione prolungata l’effetto può essere anche di un mese) e della via di somministrazione. Sono diventati praticamente i farmaci primari per la cura di manifestazioni allergiche come rinite e asma.
Data la somiglianza con il cortisolo, si deve notare che la somministrazione porta l’organismo a sopprimere la naturale produzione di ormoni steroidei per evitare “sovraccarichi” funzionali; non si deve pertanto sospendere bruscamente la terapia per evitare che l’organismo, abituato a produrre meno ormoni glucocorticoidi, manifesti segni d’insufficienza surrenalica.
Purtroppo, data la forza della loro azione metabolica, molti sono gli effetti indesiderati dovuti alla somministrazione di cortisonici, soprattutto se prolungata; fra questi, osteoporosi e riduzione della sintesi di collagene (quindi difetti della riparazione delle ferite), edema e ritenzione idrica, stimolazione di ulcere peptiche.
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